Banca dati musicale

Band

Rolling Stones

The Rolling Stones

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

The Rolling Stones è un gruppo musicale rock britannico, composto da Mick Jagger (voce, armonica, chitarra), Keith Richards (chitarre, voce), Ronnie Wood (chitarre, cori) e Charlie Watts (batteria, percussioni). È una delle band più importanti e tra le maggiori espressioni di quella miscela tra rock e blues che è l'evoluzione del rock & roll anni cinquanta, da loro rivisitato in chiave più dura con ritmi lascivi, canto aggressivo e continui riferimenti al sesso e alle droghe.

Per il loro essere trasgressivi furono chiamati i "brutti, sporchi e cattivi" e contrapposti ai più rassicuranti Beatles, anche se tale contrapposizione fu spesso creata dagli stessi Rolling Stones che si comportavano in modo volutamente antitetico rispetto ai Beatles (con i quali ebbero peraltro sempre un ottimo rapporto di stima e amicizia), proponendo così un modello alternativo a uso e consumo della stampa musicale. I Rolling Stones costituiscono una pietra miliare nell'evoluzione della musica rock del XX secolo, avendo dato voce al malcontento e di conseguenza alla protesta di intere generazioni, incarnando così il travagliato spirito dei grandi bluesman del passato e scegliendo il titolo di una canzone di uno di questi (Muddy Waters) come nome del loro gruppo.[4]

I Rolling Stones sono stati ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1985 e nella UK Music Hall of Fame nel 2004. La rivista Rolling Stone li colloca al quarto posto nella classifica dei più grandi artisti di tutti i tempi. Nella loro carriera hanno venduto più di 250 milioni di copie. Hanno pubblicato trenta album in studio, diciotto album dal vivo e numerose raccolte. Album come Let It Bleed, Beggars Banquet e Sticky Fingers sono tra i capolavori più apprezzati della storia del rock; Exile on Main St., apice del successo e della creatività degli Stones, uscito nel 1972 e ritenuto dai critici il loro capolavoro assoluto e uno dei migliori LP della storia del rock, figura al settimo posto della lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone.

Storia del gruppo

I cinque ragazzi che avrebbero costituito la formazione originaria del gruppo sono molto diversi tra loro per provenienza ed estrazione sociale. Lewis Brian Hopkin Jones, nato il 28 febbraio 1942 a Cheltenham nel Gloucestershire, è di origini gallesi e figlio di due insegnanti; Michael Philip Jagger, nato il 26 luglio 1943 a Dartford nel Kent, ha un padre insegnante di educazione fisica e una madre parrucchiera; Keith Richards, nato a Dartford il 18 dicembre 1943, è anche lui di origini gallesi e proviene da una famiglia operaia; William George Perks, nato il 24 ottobre 1936 a Londra, è figlio di un muratore e di una donna di servizio; Charles Robert Watts, nato a Londra il 2 giugno 1941, è figlio di un ex aviatore della RAF, assunto successivamente come macchinista presso la British Railways. Questo è considerato il nucleo storico del gruppo, a cui si deve aggiungere Ian Stewart.

Nell'immediato dopoguerra tutti sono sui banchi di scuola e, tranne Brian Jones, vivono a Londra o zone limitrofe. Mick Jagger e Keith Richards, a quattro o cinque anni, sono vicini di casa e compagni di giochi finché in seguito non andranno in scuole diverse e Keith non cambierà casa. La musica diventa sempre più importante nelle loro vite; provano diversi strumenti e un giorno, dopo alcuni anni in cui i due si erano persi di vista, Jagger e Richards si incontrano su un treno per pendolari. Mick Jagger ha sotto braccio una pila di dischi di importazione della Chess Records e, parlandone, i due scoprono di essere innamorati della stessa musica rhythm and blues, iniziando a cullare l'idea di formare un gruppo. Bill Wyman e Ian Stewart, i più grandi del gruppo, vengono richiamati nell'esercito attorno alla metà degli anni cinquanta, mentre gli altri sono ancora immersi negli studi. Ian resterà sotto le armi solo per pochi giorni, venendo successivamente congedato.

I primi anni (1960-1961)

Nel 1956 Mick fa amicizia con un ragazzo che frequenta la sua stessa scuola, Dick Taylor, e con altri due compagni iniziano a suonare insieme, senza mai però esibirsi in pubblico. Nell'estate del 1960 Jagger suona con gli amici nel salone parrocchiale della chiesa di Dartford e canta una canzone di Buddy Holly.

Nel 1957 Brian Jones ascolta per la prima volta un brano di Charlie Parker e ne rimane così entusiasta che obbliga i suoi genitori a comprargli un sassofono, che rimane la sua ossessione finché non gli regalano una chitarra acustica. Nel 1959 nasce il suo primo figlio illegittimo, da Valeria, una ragazzina sedicenne di Cheltenham e nello stesso periodo abbandona gli studi. Nel 1958 Bill Wyman è congedato dall'Airforce e trova lavoro come magazziniere e impiegato in un'officina a Londra.

L'Inghilterra degli anni cinquanta non è solo rock'n'roll in quanto si sta affermando lo skiffle, un tipo di jazz suonato con chitarre e strumenti a percussione improvvisati, impregnato di blues che influenzerà anche i futuri Stones. Quando a Bill arriva la cartolina militare, nel 1955, è in classifica Bill Haley con Rock Around the Clock e Finger of Suspicion di Dickie Valentine è al numero uno. Questo è anche il periodo dell'inizio della favola di Elvis Presley, dei successi di Chuck Berry e di Little Richard. Nel 1960 Charlie Watts lascia la scuola, diventa grafico pubblicitario e scrive un libro su Charlie Parker che verrà poi pubblicato nel 1965. Nel 1962 inizia a suonare con il trio del pianista e attore Dudley Moore, mentre Mick Jagger un giorno, con sottobraccio molti dischi di rock&blues, si imbatte nell'amico Keith Richards che non vede da circa sei anni. I due prendono il treno insieme e, parlando di musica, scoprono di avere un amico in comune: Dick Taylor. Prima di salutarsi decidono di rivedersi per suonare insieme.

I tre, con altri amici, decidono di chiamarsi "Little Boy Blue and The Blue Boys" e nel loro repertorio ci sono brani scritti da Chuck Berry, Jimmy Reed, Don Raye, Billy Boy Arnold e altri americani. Il 25 maggio 1995 un nastro dei Blue Boys è stato messo all'asta da Christie's e venduto per 52.250 sterline.

Nel marzo del 1962 Brian Jones (che ora ha tre figli illegittimi) va all'Ealing Club ad ascoltare i Blues Incorporated del suo amico Alexis Korner, gruppo in cui suona Charlie Watts. La settimana successiva entra nella band, facendosi chiamare Elmo Lewis, e per la prima volta Charlie e Brian si parlano. Ad ascoltarli una sera c'erano anche Keith e Mick che, terminato lo spettacolo parlano per la prima volta a Brian dicendo che vogliono formare un gruppo. Brian è favorevole all'idea e mette un annuncio su "Jazz News": il primo a rispondere è Ian Stewart.

Nel giugno del 1962 Mick Jagger con Keith Richards e Dick Taylor iniziano a provare con Brian Jones e Ian Stewart. Intanto al Marquee di Londra suona Alexis Korner con il suo gruppo e il 12 luglio, dovendo partecipare ad una registrazione televisiva alla BBC, chiede a Brian e al suo gruppo di sostituirlo. Il giorno prima del concerto Brian decide di suonare con il nome di "Rollin' Stones" (nome che si ispirava alla canzone Rollin' Stone di Muddy Waters) e la formazione è composta da: Mick Jagger (voce), Keith Richards ed Elmo Lewis (Brian Jones) (chitarre), Dick Taylor (basso), Ian Stewart (piano) e Mick Avory (batteria).

Gli inizi dei "Vagabondi": (1962-1963)

L'esordio ufficiale avviene in uno dei templi del rock, il Marquee di Londra, il 12 luglio 1962. Il successo fin dalle prime canzoni è grandissimo. Nel gennaio del 1963 Charlie Watts entra ufficialmente nel gruppo sostituendo il batterista Tony Chapman, che a sua volta era subentrato al posto di Mick Avory. Fu così che, con il crescere della popolarità, finirono sotto l'etichetta Decca Records; essa offrì ai Rolling Stones un contratto discografico con condizioni molto favorevoli, contando molto sul loro talento grezzo. Per loro fu scelto come manager Andrew Loog Oldham, un giovane e promettente produttore. Oldham contribuì in maniera incredibile alla costituzione degli Stones che verranno, formando per loro l'immagine che noi tutti conosciamo; in più, estromise Ian Stewart dalla band, poiché egli, corpulento e poco elegante, stonava con l'immagine che Oldham voleva dare alla band, inoltre credeva che sei membri fossero difficili da poter essere memorizzati dal pubblico. Stewart rimase comunque legato alla band diventando responsabile dei loro spostamenti, pur rimanendo il loro tastierista principale fino alla sua morte nel 1985.

Oldham attuò una serie di strategie volte a rendere gli Stones gli "anti-Beatles", o meglio, la variante "sporca e cattiva". Nel far ciò, Oldham coniò la famosa frase pubblicitaria: "Would you let your daughter go with a Rolling Stone?" ("Lascereste andare vostra figlia con un Rolling Stone?") più volte riportata dalla stampa e citata negli anni seguenti, ed incoraggiò in maniera determinante Jagger e Richards ad iniziare a scrivere le loro canzoni. L'arrivo di Oldham segnò anche l'inizio del periodo di allontanamento e estraneazione di Brian nei confronti della band, dovuto al progressivo cambio di ruoli (cercato e voluto da Oldham) che spostasse il centro del gruppo da Jones a Jagger e Richards.

Fin dall'inizio, come voluto dal manager Oldham, costituiscono quindi l'alternativa "sporca e cattiva" ai Beatles con una musica che attinge alle radici del rock'n'roll e del blues, e dunque risultante molto più aggressiva e provocatoria rispetto a molte canzoni dei rivali di Liverpool, decisamente più orecchiabili e di facile comprensione rispetto a quelle dei Rolling Stones.

I primi album (1964-1965)

Nei primi anni di attività i Rolling Stones si cimentano solo in rivisitazioni di brani del repertorio americano di rock & roll, blues e rhythm'n'blues come nei casi di Buddy Holly (Not Fade Away), Chuck Berry (Carol) ma anche di Lennon/McCartney (I Wanna Be Your Man). In seguito all'uscita dei primi due singoli e dell'Ep su cui sono presenti Bye Bye Johnny, Money, Poison Ivy e You Better Move On, gli Stones ottengono il privilegio di registrare nelle sale della Chess. Da qui, tra il 1964 ed il 1965 Jagger e Richards, cominciano a incidere canzoni loro e a riprodurre quel sound sconosciuto alle sale d'incisione inglesi. Dopo il primo Lp il secondo, il terzo, e una gran quantità di singoli fino ad arrivare al '65, l'anno della svolta: esce prima The Last Time (da cui utilizzarono un sample, aggiunto da Andrew Loog Oldham precedentemente da un pezzo blues/gospel non accreditato a nessuno ed in seguito alla coppia Jagger/Richards, successivamente fecero la stessa cosa i Verve per la loro Bitter Sweet Symphony ma sorprendentemente gli accrediti andarono completamente agli Stones), seguita da (I Can't Get No) Satisfaction. Ed è proprio con Satisfaction (1965) che i Rolling Stones si impongono definitivamente. Sempre nel 1965 anche il singolo Get Off of My Cloud raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per due settimane.

In questo periodo, Jones e Richards introdussero nel rock quella che è chiamata la "tessitura di chitarre" (guitar weaving), successivamente definita "l'antica forma di tessitura" (Ancient Form of Weaving), che è diventato uno dei segni peculiari del sound dei Rolling Stones in tutta la loro carriera. Questa tecnica prevede che i due chitarristi suonino la parte di chitarra ritmica e quella solistica nello stesso momento, senza differenziare particolarmente lo stile di una o dell'altra. Questo stile è conosciuto anche come lo "stile di Chicago" (Chicago style).Keith Richards sostiene che quello che lui e Jones chiamarono "guitar weaving" emerse dall'ascolto degli album di Jimmy Reed:

« Ascoltavamo lavori di gruppi, cercando di capire cosa succedesse in quelle registrazioni; come si potesse suonare insieme con due chitarre e farle suonare come quattro o cinque »

(K. Richards)

Jones e Richards perfezionarono ciò che ascoltarono sugli album di Chicago blues degli anni cinquanta. I migliori esempi si possono sentire sull'album Out of Our Heads.

Aftermath e gli album successivi (1966-1968)

Nel 1966 arriva il primo disco composto solamente da canzoni loro: Aftermath, che segna la svolta decisiva verso una produzione discografica compatta e il deciso affinarsi dei gusti musicali dei cinque.

Brian Jones si rivela, oltre che un gran chitarrista di scuola blues, un vero e proprio strumentista poliedrico: suona di tutto, anche dulcimer e sitar. Le canzoni presenti non sono tutte di matrice propriamente blues: ci sono la medievaleggiante Lady Jane, la psichedelica Mother's Little Helper, Under My Thumb (divenuta poi un classico del r'n'b). Il 26 maggio 1966 il singolo Paint It Black raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per quattro settimane. Alcuni ritengono però che questo suo continuo sperimentare nuovi strumenti fosse una sorta di protesta nei confronti della coppia Jagger/Richards, sempre molto restia nei confronti dell'accreditamento di altri membri della band nelle composizioni scritte attivamente anche da altri all'infuori di loro.

Dopo Aftermath segue un biennio di variazioni musicali verso il flower power psichedelico da parte del gruppo. Between the Buttons e, soprattutto, Their Satanic Majesties Request (entrambi del 1967) rappresentano le massime vette di tipo musicale per i Rolling Stones. I brani più conosciuti da questi due album sono Ruby Tuesday che nel 1967 raggiunge il primo posto nella Billboard Hot 100, Let's Spend the Night Together (da Between the Buttons), She's a Rainbow, 2000 Light Years From Home e 2000 Man, del quale esiste una cover del gruppo musicale Kiss (da Their Satanic Majesties Request). Dopo la breve ma intensa parentesi psichedelica, il 24 maggio 1968 esce uno dei singoli di maggior successo del gruppo, Jumping Jack Flash / Child of the Moon, nuovamente un r'n'b sulfureo dominato da un celebre riff la cui paternità è come al solito di Keith Richards. Segue poi una serie di dischi che assicurano a Jagger e compagni il titolo di Greatest rock'n'roll band in the world.

Beggars Banquet (con la celebre canzone Sympathy for the Devil), Let It Bleed, Get Yer Ya-Ya's Out!, Sticky Fingers e Exile on Main St.: ciascuno di questi viene citato in qualsiasi classifica di migliori dischi rock di sempre. Ma la fama e il successo mondiale esigono un loro prezzo, ed è pesantissimo.

I primi problemi (1967)

Inizialmente, i continui tour, incessanti e terribilmente stancanti, lasciarono fisicamente esausti tutti i membri del gruppo, che quindi si ritrovarono a dare performance molto deludenti che sfociarono in alcuni insuccessi, che a loro volta causarono un eccessivo uso di droghe da parte di tutti, compreso il manager Oldham, che deteriorò lentamente i suoi rapporti con la band finché non fu costretto a lasciare la produzione e ad intraprendere una carriera di produttore con alterne fortune; fu così che l'ideatore dell'immagine che caratterizzò profondamente i Rolling Stones per il resto della loro carriera, li abbandonò nel 1967.

La tragedia

Nel 1969 Brian Jones, continuamente turbato da profondi problemi personali e fisicamente provato dall'utilizzo smodato di droghe, diventa col tempo sempre più incapace di collaborare attivamente col gruppo, da cui viene estromesso quando - complici diverse vicende giudiziarie - non riesce ad ottenere il visto d'ingresso per gli Stati Uniti, necessario per seguire il resto della band in tour.

Il 3 luglio 1969 morì annegato nella sua piscina, in circostanze mai del tutto chiarite.

Appena due giorni dopo la morte di Jones, i Rolling Stones tennero un concerto gratuito, già programmato, al Hyde Park di Londra di fronte a un pubblico stimato in circa 250.000 persone. Il concerto, che doveva servire come presentazione per il nuovo chitarrista, Mick Taylor, fu un evento senza precedenti e risentì inevitabilmente del clima creatosi dopo la morte di Jones. Molte critiche furono rivolte agli Stones, accusati di insensibilità nei confronti del loro vecchio compagno. In risposta, il concerto fu dedicato a Jones, inoltre, Mick Jagger iniziò l'esibizione leggendo una poesia di Percy Shelley alla sua memoria.

Cambiamenti (1969-1975)

Mick Taylor entra ufficialmente a far parte dei Rolling Stones il 13 giugno 1969 in "momentanea" sostituzione di Brian Jones, debilitato da alcol, droghe e psicofarmaci. In realtà il posto che era stato di Brian Jones non diventò mai di Taylor, come non lo diventò per Ron Wood; il ruolo svolto da anni da Brian all'interno del gruppo, riguardava più l'immagine che la musica, per quanto fosse un eccellente polistrumentista e un raffinato arrangiatore. Sua è l'influenza Blues nel gruppo. L'ingresso di Taylor porta nel gruppo un'ondata di freschezza e contribuisce notevolmente a quello che, a detta di molti, è la formazione migliore dei Rolling Stones. Con il suo arrivo il gruppo perde però quella componente sperimentale tipica di Brian, ma il talento innato di Taylor col suo strumento e la sua finezza di tocco, regalano al gruppo assoli ormai storici. La sua grande timidezza tuttavia non gli permette di entrare mai in sintonia completa col gruppo al punto da proporre a Bill di abbandonare i Glimmer Twins e di mettersi in proprio assieme a Charlie. Il netto rifiuto del bassista lo fa sprofondare in una pesante depressione che gli farà sempre più pesare i ritmi alienanti delle tournée e la vita sregolata del gruppo.

Il 23 agosto 1969 il singolo Honky Tonk Women raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per quattro settimane.

Il 29 maggio 1971 il singolo Brown Sugar raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per due settimane.

Nel 1974 Taylor prende la fatidica decisione di abbandonare i Rolling Stones, provocando notevoli difficoltà al gruppo nuovamente orfano di un secondo chitarrista e costringendo i compagni a ritardare il tour americano.

A sostituire Mick Taylor accorre nel 1975 Ron Wood, già al fianco di Rod Stewart nel Jeff Beck Group e nei Faces. Meno talentuoso del suo predecessore, Ronnie è però già un amico di vecchia data e più in linea con l'immagine del gruppo. Oltretutto è in grado di sostituire Keith nei suoi riff potendo ricreare assieme a lui "l'antica forma d'intreccio" che solo con Brian era riuscita.

Gli anni settanta e la crisi (1976-1988)

Il resto degli anni settanta scorre tra concerti, album (Black And Blue, Love You Live e Some Girls) e i soliti eccessi. Fra questi, solo Some Girls giunge in vetta alle classifiche mondiali, essendo apprezzato anche dalla critica che parla di 'resurrezione' del gruppo. L'album è intriso di rinnovata energia dovuta sia al tentativo riuscito di confrontarsi con le mode musicali del momento, il punk da un lato e la 'disco' dall'altro, sia dal rinnovato vigore creativo di Richards favorito dall'abbandono del consumo di droga pesante.

Gli anni ottanta si aprono con Emotional Rescue, un altro album in parte ispirato dalla disco music, il quale pur ottenendo un buon successo di vendite non riesce però a raggiungere la qualità creativa del precedente. L'anno seguente (1981) esce Tattoo You con la celebre hit Start Me Up. Questo album è un vero e proprio collage di pezzi registrati tra il '73 e l'80, che mette insieme outtakes registrate in diversi studi di registrazione e da diverse line-up di musicisti, sia in riferimento ai componenti della band sia ai collaboratori, tanto che in un paio di pezzi figura ancora la chitarra di Taylor. Si tratta di un'operazione dettata dalla necessità di pubblicare in tempi rapidi un nuovo album da far uscire in previsione di un nuovo tour mondiale. L'operazione si rivela comunque di successo, sia in termini qualitativi che sul piano commerciale. Il nuovo tour americano prende luogo nello stesso anno ed è di dimensioni colossali, riempiendo stadi ed arene. L'anno successivo il tour si sposta in Europa, Italia compresa, con date a Torino e Napoli. Quale testimonianza del tour nordamericano del 1981, l'anno successivo esce l'album live Still Life (American Concert 1981), pubblicato come singolo per decisione della casa discografica EMI in quanto i RS lo avrebbero voluto invece come doppio. Nel 1983 viene invece pubblicato il nuovo album di studio Undercover, album sperimentale che mira però troppo a scalare le classifiche e cede alle lusinghe delle nuove sonorità degli anni ottanta. Il rapporto tra Keith e Mick si sgretola ogni giorno di più, col primo che vuole tornare al buon vecchio rock 'n' roll e il secondo darsi al pop. Il gruppo attraversa così il periodo di crisi più profonda, e nel 1986 esce Dirty Work, "Lavoro Sporco" appunto, che sottolinea la distanza tra i Glimmer Twins. Anche in questo caso l'album non viene supportato da alcun tour e ciò fa già parlare di un prossimo scioglimento. Sono ormai un paio d'anni che Mick si dedica a progetti individuali: She's the Boss nel 1985 e Primitive Cool nel 1987. Preoccupante la risposta di Keith Richards che nello stesso 1987 si impegna anima e corpo a fare Hail Hail Rock 'n' Roll!, film-documentario sul suo idolo Chuck Berry. Come se non fosse abbastanza l'anno successivo pubblica il suo primo album solista Talk Is Cheap e i timori che sia giunta la fine dei Rolling Stones sembrano ormai più che fondati, visto che Keith intraprende un tour coi suoi Expensive Winos.

Il riavvicinamento (1990-1999)

Nel 1989, forse anche a causa dello scarso successo riscosso dai progetti solisti dei Glimmer Twins, i Rolling Stones tornano all'opera con l'album Steel Wheels. Segue immancabile tournée mondiale e album live. Fino al 1997 la band pubblica un album circa ogni tre anni, continuando ad esibirsi live registrando anche dischi dal vivo. Nel 1997 arriva Bridges to Babylon, album di pezzi inediti, a cui segue nel 2002 l'antologia Forty Licks, che celebra il quarantennale della band.

Per strada si è perso Bill Wyman che, agli inizi del 1994, a causa di problemi fisici, abbandona definitivamente il gruppo per dedicarsi a una nuova band, i The Rhythm Kings e ai suoi vari progetti da solista, che sforna un tipo di musica briosa che punta sul puro divertissement; il bassista viene sostituito dallo statunitense Darryl Jones, che venne però integrato sotto contratto come semplice collaboratore e non come membro ufficiale della band.

Nel ventunesimo secolo

Nell'agosto del 2005 ripartono per una nuova tournée mondiale e il 2 settembre 2005 vede la luce A Bigger Bang, un disco di canzoni inedite che dopo circa otto anni dà un seguito a Bridges to Babylon. L'album è un ritorno alle origini, ricco di energia e senza fronzoli come nel precedente. Nella scaletta è presente anche una canzone dedicata a George W. Bush (Sweet Neocon). Al loro concerto a Rio de Janeiro partecipano oltre due milioni di persone.

Il 23 marzo 2007 lo stesso Mick Jagger annuncia al mondo via web il prosieguo del A Bigger Bang Tour del 2006, che tocca le città dove sono stati annullati i concerti l'anno precedente a causa dell'incidente che ha visto Keith Richards protagonista, caduto da una palma durante una vacanza alle isole Figi, che gli aveva procurato una commozione cerebrale. Il tour si è aperto il 5 giugno a Werchter, vicino a Bruxelles, e si è concluso alla O2 Arena di Londra, il 26 agosto. Gli Stones si sono esibiti in due occasioni in Italia durante questo tour: presso lo Stadio San Siro di Milano l'11 luglio 2006 e presso lo Stadio Olimpico di Roma il 6 luglio 2007. Nel 2008 esce Shine a Light, film-documentario di Martin Scorsese, uno dei registi più appassionati di musica e fan della band britannica, che ripercorre la gloriosa "epopea" musicale dei Rolling Stones, evidenziandone le tappe capitali: Brown Sugar, Satisfaction, Jumpin' Jack Flash, Sympathy for the Devil, As Tears Go By e tante altre.

Dopo varie voci su un loro imminente tour per il cinquantenario del primo concerto, i Rolling Stones annunciano l'uscita il 12 novembre 2012 di una nuova raccolta antologica intitolata GRRR! con quarantotto brani storici e due inediti: One More Shot e Doom and Gloom registrati a Parigi durante l'estate. Il 15 dicembre al Prudential Center di Newark organizzano un concerto per festeggiare i loro 50 anni di carriera cantando le loro canzoni più famose con altri artisti invitati all'evento tra cui Bruce Springsteen e Lady Gaga.[5] Successivamente annunciano la loro presenza al Festival di Glastonbury il 29 giugno mentre a fine aprile è prevista l'uscita nei cinema di The Rolling Stones Crossfire Hurricane,[6] un documentario di 2 ore che raccoglie interviste e filmati storici della band.[7] A maggio parte dallo Staples Center di Los Angeles il nuovo tour della band intitolato 50 & Counting.[8] A ottobre Ron Wood dichiara che a maggio 2014[9] il gruppo tornerà a esibirsi dal vivo.[10] Il 22 giugno fanno tappa a Roma esibendosi al Circo Massimo davanti ad un pubblico di 71.000 spettatori.[11]

Il 2 dicembre 2014, muore il sassofonista Bobby Keys, da tempo malato di cirrosi epatica.[12]

Il 25 marzo 2016, i Rolling Stone hanno tenuto un concerto gratuito all'Avana, a cui hanno assistito oltre 1.2 milioni di persone[13]. Il concerto, il primo in assoluto per la band tenuto a Cuba, ha scatenato un'attenzione mediatica tale da essere stato definito un evento storico, paragonato per importanza a quello di Roger Waters nel 1990 dinnanzi al Muro di Berlino. L'evento ha inoltre superato il record del precedente concerto tenuto nel dicembre 2012 dal cantante italiano Zucchero durante La sesión cubana World Tour. Nell'ottobre del 2016 suonano al Desert Trip Festival.

Nel 2016 pubblicano Blue & Lonesome, un album interamente formato da reinterpretazioni di brani blues che sottolinea la loro affinità con il genere.

Dopo un po' di anni di tour extra europei il 9 maggio 2017 il gruppo annuncia un tour europeo, il No Filter Tour, con unica tappa italiana il 23 settembre al Lucca Summer Festival di Lucca.

Stile musicale

I Rolling Stones nacquero con una chiara matrice blues e presto emersero sulla scena del British Blues surclassando altre formazioni della stessa estrazione musicale come i Them e gli Animals[1], grazie anche alla presenza nella line-up di Charlie Watts, proveniente dalla scuola blues del chitarrista britannico Alexis Korner[3], e nei tardi anni sessanta del chitarrista Mick Taylor, che aveva iniziato la carriera giovanissimo nei Bluesbreaker di John Mayall prendendo il posto che era stato di Eric Clapton e di Peter Green[2]. Le loro sonorità si ancorano al blues fuso assieme al rock, ma il loro hard rock impregnato di blues non ha impedito a volte delle incursioni nel pop di Between the Buttons[1], nel rock psichedelico di Their Satanic Majesties Request, nel folk rock di Dandelion e nel rhythm and blues di Can't You Hear Me Knocking. Nell'album Exile on Main Street il gruppo fa sfoggio di ecletticità alternando blues, gospel, folk, country, rock and roll e honky tonk[3].

Tour

Formazione

Attuale
  • Mick Jagger – voce, chitarra ritmica, armonica, percussioni, tastiere, basso (1962-presente)
  • Keith Richards – chitarra elettrica ed acustica, basso, cori, voce (1962-presente)
  • Charlie Watts – batteria, percussioni (1963-presente)
  • Ronnie Wood – chitarra elettrica ed acustica, lap steel guitar, pedal steel guitar, basso, cori (1975-presente)
Collaboratori attuali
  • Chuck Leavell – tastiere, cori (1982-presente)
  • Bernard Fowler – cori, percussioni (1989-presente)
  • Darryl Jones – basso, cori (1993-presente)
  • Tim Ries – sassofono, tastiere (1999-presente)
  • Matt Clifford – tastiere, corno francese (1989-1990, 2012-presente)
  • Karl Denson – sassofono (2014-presente)
  • Sasha Allen – cori (2016-presente)
Ex-componenti
  • Brian Jones – chitarre elettrica ed acustica, armonica, pianforte, tastiere, percussioni, cori (1962-1969; morto nel 1969)
  • Ian Stewart – tastiere, pianoforte, percussioni (1962-1963, collaboratore: 1969, 1975–1976, 1978, 1981–1982; morto nel 1985)
  • Dick Taylor – basso (1962)
  • Ricky Fenson – basso (1962-1963)
  • Colin Golding – basso (1962-1963)
  • Mick Avory – batteria (1962)
  • Tony Chapman – batteria (1962-1963)
  • Carlo Little – batteria (1962-1963)
  • Bill Wyman – basso, pianoforte, tastiere, cori (1962-1993, ospite nel 2012)
  • Mick Taylor – chitarre elettrica ed acustica, cori, basso (1969-1974, ospite nel 1981 e nel 2012-2014)
Ex-collaboratori
  • Bobby Keys – sassofono (1969-1973, 1981-2014; morto nel 2014)
  • Nicky Hopkins – pianoforte (1971-1973; morto nel 1994)
  • Billy Preston – pianoforte, organo, clavinet, cori (1973-1977; morto nel 2006)
  • Ian McLagan – tastiere (1978-1981; morto nel 2014)
  • Ernie Watts – sassofono (1981)
  • Lisa Fischer – cori (1989-2015)
  • Blondie Chaplin – cori, percussioni, chitarra ritmica (1997-2007)

Discografia

Album studio

  • 1964 – The Rolling Stones (Decca Records) (UK, aprile)
  • 1964 – England's Newest Hit Makers (London Records) (US, maggio)
  • 1964 – 12 x 5 (London Records) (US, 24 ottobre)
  • 1965 – The Rolling Stones No.2 (Decca Records) (UK, 15 gennaio)
  • 1965 – The Rolling Stones, Now! (London Records) (US, 13 febbraio)
  • 1965 – Out of Our Heads (Decca Records) (UK)-(US)
  • 1965 – December's Children (And Everybody's) (London Records) (US)
  • 1966 – Aftermath (Decca Records) (UK)-(US)
  • 1967 – Between the Buttons (Decca Records) (UK)-(US)
  • 1967 – Flowers (Decca Records) (US)
  • 1967 – Their Satanic Majesties Request (Decca Records)
  • 1968 – Beggars Banquet (Decca Records)
  • 1969 – Let It Bleed (Decca Records)
  • 1971 – Sticky Fingers (Atlantic Records)
  • 1972 – Exile on Main St (Rolling Stones Records/Atlantic Records)
  • 1973 – Goats Head Soup (Rolling Stones Records)
  • 1974 – It's Only Rock 'n' Roll (Rolling Stones Records)
  • 1976 – Black and Blue (Rolling Stones Records)
  • 1978 – Some Girls (Rolling Stones Records/EMI)
  • 1980 – Emotional Rescue (Rolling Stones Records)
  • 1981 – Tattoo You (Rolling Stones Records)
  • 1983 – Undercover (Rolling Stones Records)
  • 1986 – Dirty Work (Rolling Stones Records)
  • 1989 – Steel Wheels (Rolling Stones Records)
  • 1994 – Voodoo Lounge (Virgin Records)
  • 1997 – Bridges to Babylon (Virgin Records)
  • 2005 – A Bigger Bang (Virgin Records)
  • 2016 – Blue & Lonesome (Virgin Records)
  • 2018

Filmografia ufficiale

  • 1966: Charlie Is My Darling, (diretto da Peter Whitehead) (realizzato in DVD nel 2012)
  • 1968: One Plus One - Sympathy for the Devil (diretto da Jean-Luc Godard) (VHS, DVD)
  • 1969: The Stones in the Park (VHS, DVD)
  • 1970: Gimme Shelter (DVD)
  • 1972: Cocksucker Blues
  • 1974: Ladies and Gentlemen: The Rolling Stones (diretto da Rolin Binzer)
  • 1982: Rocks Off e Let's Spend the Night Together (diretto da Hal Ashby) (DVD)
  • 1984: Video Rewind (VHS)
  • 1989: 25x5 - The Continuing Adventures of the Rolling Stones (VHS)
  • 1992: Stones at the Max, (diretto da Julien Temple) IMAX (DVD)
  • 1995: The Rolling Stones: Voodoo Lounge Live (DVD)
  • 1996: The Rolling Stones Rock and Roll Circus (VHS, DVD)
  • 1998: Bridges To Babylon (DVD)
  • 2003: Four Flicks (DVD)
  • 2007: The Biggest Bang (DVD/Blu-ray Disc)
  • 2008: Shine a Light (diretto da Martin Scorsese) IMAX (DVD/Blu-ray Disc)
  • 2009: Stones at the Max, (Remastered edition diretto da Julien Temple) IMAX (DVD)
  • 2010: Stones in Exile, (DVD)
  • 2012: Crossfire Hurricane, (DVD)
  • 2016: The Rolling Stones Olé, Olé, Olé!: A Trip Across Latin America (DocuFilm)

I Rolling Stones in italiano

Le canzoni dei Rolling Stones sono state spesso tradotte in italiano; di seguito riportiamo un elenco non esaustivo delle principali cover (con l'indicazione del titolo in italiano, dell'interprete e dell'anno di pubblicazione).

Anno Titolo originale Titolo italiano Autore del testo in italiano Esecutori
1964 Tell Me Quel che ti ho dato Gippi Equipe 84
1965 Tell Me Tu devi ritornare da me Renzo Levi Minzi I Delfini
1965 Heart of Stone Hai promesso Corrado Bonicatti e Antonio Latessa Johnny Kendall e gi Heralds
1965 Time Is on My Side La fine del libro Pantros Equipe 84
1966 Time Is on My Side Fai quello che vuoi Pierpaolo Adda Kings
1966 Off the Hook Sei solo tu Pierpaolo Adda Kings
1966 Paint It Black Tutto nero Luciano Beretta Caterina Caselli
1966 As Tears Go By Con le mie lacrime Danpa Da Polenta; incisa anche da i King's Stars, dagli stessi Rolling Stones e da Marianne Faithfull
1966 Lady Jane Lady Jane Ferruccio Sansoni New Dada
1966 Get Off of My Cloud Come mai Alessandro Colombini, Domenico Serengay e Luigi Menegazzi Camaleonti
1966 (I Can't Get No) Satisfaction Ora sei soddisfatta Luciano Beretta Attilio Donadio
1966 Have You Seen Your Mother, Baby, Standing in the Shadow? Non ho più paura dell'ombra Claudio Daiano Piero Focaccia
1967 Ruby Tuesday Rubacuori Mogol I Profeti
1967 Lady Jane Lady Jane Ferruccio Sansoni Maurizio Arcieri (versione musicalmente differente da quella dei New Dada)
1968 Let's Spend the Night Together Restiamo ancora insieme Calipop
1994 Hey Negrita Ehi! Negrita Negrita Negrita

Note

Bibliografia

  • Steve Appleford, La storia dietro ogni canzone dei Rolling Stones, Tarab, 1998. ISBN 88-86675-57-7
  • Autori Vari, Satisfaction. Rolling Stones, New Digital Media, 1994
  • Rej Bent, The Rolling Stones gli anni magici, Rizzoli, 2006. ISBN 88-17-01377-3
  • Stanley Booth, Le vere avventure dei Rolling Stones, Feltrinelli, 2012. ISBN 978-88-07-49125-2
  • Roy Carr, I Rolling Stones, Sonzogno, 1980
  • Ivano Casamonti e Andrea Pagano, Rolling Stones, Gammalibri, 1980
  • Roberto Caselli e Paolo Vites, Rolling Stones. È solo rock'n'roll , Arcana, 1998. ISBN 88-7966-156-6
  • Roberto Caselli, The Rolling Stones, Editori Riuniti, 2002. ISBN 88-359-5173-9
  • Vittorio Castelnuovo, L'educazione fisica. La vita, le arti e gli amori dei Rolling Stones, DeriveApprodi, 2003. ISBN 88-88738-14-2
  • Anthony De Curtis e James Henke, La grande storia del rock di Rolling Stones, Arcana, 1995. ISBN 88-7966-054-3
  • Georg Diez, Beatles contro Rolling Stones, Feltrinelli, 2001. ISBN 88-07-81639-3
  • Pani Galeazzi, Rolling Stones vol. 1, tutti i testi 1963-1969, Arcana. 1983, ISBN 88-85008-55-0
  • Pani Galeazzi, Rolling Stones vol. 2, tutti i testi 1970-1983, Arcana. 1983, ISBN 88-85008-60-7
  • Mark Hayward e Mike Evans, I Rolling Stones colti nelle immagini più segrete 1963-69, DeAgostini, 2009. ISBN 88-418-5871-0
  • Ewing Jon, Rolling Stones, Gremese Editore, 1999. ISBN 88-7301-304-X
  • D. Loewenstein, P. Dodd e C. Watts, According to the Rolling Stones, Mondadori, 2003. ISBN 88-04-51204-0
  • Laura Loewenstein, Rolling Stones. Una vita sulla strada, Giunti Editore, 1999. ISBN 88-09-01362-X
  • Andrew Loog Oldham, Stoned. Come s'inventa la più grande rock'n'roll band del mondo, Arcana, 2001. ISBN 88-7966-240-6
  • Andrea Orlandini e Luca Polese Remaggi, I Rolling Stones, Ediesse, 2013. ISBN 978-88-230-1733-7
  • Tony Sanchez, Su e giù con i Rolling Stones, Mondadori, 1980
  • Massimo Scarafoni, Rolling Stones. Un incontro a 33 giri con Mick Jagger e Keith Richards, Lato Side Editori, 1978
  • Orlando Simona, L'urlo dei Rolling Stones, Elle U Multimedia, 2004. ISBN 88-7476-240-2
  • Rolling Stones, Tutti i testi. Un'intervista di Alberino Daniele Capisani a Mick Jagger e Keith Richards, con testi di Michele Straniero e di Luigi Granetto, Anteditore, Verona, 1977
  • Andrea Valentini, 3.7.69. Brian Jones. Morte di un Rolling Stone, Collana I cicloni - Tsunami, 2009. ISBN 88-96131-08-10
  • Brian White, The Rolling Stones. The Story, Lo Vecchio, 2007. ISBN 88-7333-150-5
  • Bill Wyman e Richard Havers, Rolling with the Stones, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-50950-3
  • Brian White, The Rolling Stones. The Story, Lo Vecchio, 2007. ISBN 88-7333-150-5
  • Bill Wyman e Richard Havers, Rolling with the Stones, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-50950-3
  • Sean Egan, The Mammoth Book of The Rolling Stones, Robinson, London, 2002, ISBN 978-1-78033-646-6
  • Stanley Booth, The True Adventures of the Rolling Stones, Chicago Review Press, 2000 ISBN 978-1-56976-579-1
  • Victor Bockris, Keith Richards: The Biography, Poseidon Press, ISBN 978-0-671-70061-4

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autorità VIAF (EN156609707 · ISNI (EN0000 0001 2192 4040 · LCCN (ENn80123108 · GND (DE2074630-1 · BNF (FRcb13906219j (data) · NLA (EN35460187
Questa pagina è stata modificata l'ultima volta il 27.02.2018 14:18:56

Questo articolo si basa sull'articolo The Rolling Stones dell'enciclopedia liber Wikipedia ed è sottoposto a LICENZA GNU per documentazione libera.
In Wikipedia è disponibile una lista degli autori.