Franz Liszt

Franz Liszt

nato il 22.10.1811 a Raiding, Burgenland, Austria

morto il 31.7.1886 a Bayreuth, Bayern, Germania

Franz Liszt

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Franz Liszt (in ungherese Liszt Ferenc, in tedesco anche Franz von Liszt; Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886) è stato un compositore, pianista, direttore d'orchestra e organista ungherese.

Studiò e suonò a Vienna e Parigi, viaggiò in tutta l'Europa tenendo concerti un po' ovunque. Fu uno dei grandi virtuosi del pianoforte dell'Ottocento, rivoluzionò la tecnica pianistica e il rapporto tra pubblico ed esecutore. Fu legato a Fryderyk Chopin e a Robert Schumann da amicizia e stima. Nel 1865 divenne accolito della Chiesa cattolica. Fu anche terziario francescano. Era il suocero di Richard Wagner, avendo quest'ultimo sposato sua figlia Cosima. È stato inoltre canonico nella Cattedrale di Albano Laziale (Roma).[1][2]

Biografia

Come non pochi musicisti del suo tempo, mostrò già prima dei dieci anni notevoli capacità in ambito musicale. Liszt viene ricordato anche per le sue mani più grandi del normale che facevano invidia agli altri musicisti di quel tempo. Dopo aver iniziato precocissimo lo studio del pianoforte con il padre Adam, funzionario ungherese discendente di contadini tedeschi al servizio del principe Esterházy, a undici anni si trasferì con la famiglia a Vienna dove seguì lezioni di composizione con Salieri e di pianoforte con Czerny. Nel 1822, a Parigi, studiò teoria e composizione con Paer, ma non fu ammesso al Conservatorio della capitale da Cherubini. Però si pensò di sfruttare il suo talento come giovane prodigio facendogli comporre un'opera lirica, Don Sanche. Ma l'opera, anche a causa dell'inesperienza del giovane, non ebbe successo e, nonostante fosse molto interessante, finì dimenticata. Nel 1825, quando era già conosciuto come pianista, suonò a Londra al cospetto di Re Giorgio IV. Nel 1826 fu in tournée in Francia e Svizzera pur proseguendo gli studi con Reicha.

Dal 1828 si stabilì a Parigi dove visse insegnando musica. Nel 1830 assisté alla prima esecuzione della Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz; conobbe Felix Mendelssohn e Fryderyk Chopin. Nel 1833 incontrò la contessa Marie d'Agoult; l'anno seguente George Sand.

Tra il 1835 e il 1839 Liszt intraprende un lungo viaggio-fuga con Marie d'Agoult, che abbandona il marito e due figlie. Inizialmente giungono in Svizzera, che ispirerà al musicista l'Album d'un voyageur e il Primo libro delle Années de pèlerinage. Nel dicembre 1835 nasce la loro prima figlia Blandine. Nel frattempo Liszt non trascura la sua attività di pianista (andando a costruire per tentativi l'archetipo del recital moderno) e torna a Parigi per difendere la sua notorietà, specie nei confronti di Thalberg col quale ingaggia una sfida musicale organizzata dalla principessa di Belgiojoso.

Si è ormai nel 1837 quando Liszt e Marie d'Agoult giungono in Italia, dove nasceranno Cosima e Daniel. Soggiornano in particolare sul Lago di Como, a Venezia e a Milano (dove si avvierà una pesante polemica con il pubblico italiano, assolutamente digiuno di musica strumentale), Firenze, Roma e San Rossore. Gli incontri e le amicizie che si intrecciano sono molti e fecondi (Rossini, Bartolini, Ingres, Sainte-Beuve). A questa esperienza si rifanno moltissime pagine musicali, tra le quali il Secondo libro delle Années de pèlerinage. Molti sono anche gli scritti che Liszt ha pubblicato in relazione a questo viaggio e alla condizione musicale dell'epoca (soprattutto le Lettres d' un Bachelier ès Musique). Tuttavia è oggi chiaro che gli articoli, pur esprimendo il pensiero del musicista, sono dovuti alla penna di Marie d'Agoult.[3]

Nel 1840 incontrò due persone che si riveleranno fondamentali per lui e per la storia della musica: Robert Schumann e Richard Wagner. Con quest'ultimo, il sodalizio, in nome del progetto di una musica per l'avvenire, fu immediato e trasformò il Liszt pianista, ormai idolo delle folle in senso pienamente moderno, in uno dei più accesi sostenitori dell'arte totale wagneriana. Il carteggio che ci è rimasto costituisce un documento di rara intensità e profondità poetica.

I concerti in giro per il mondo si susseguirono frenetici. Nel 1844 interruppe il rapporto con Marie d'Agoult e, nel 1847, conobbe a Kiev la principessa Caroline Von Sayn-Wittgenstein con la quale si trasferì in Polonia. Insediatosi a Weimar, nel 1848, iniziò la composizione del poema sinfonico Les Préludes e della Sinfonia Berg.

Durante la rivolta di Dresda del 1849, Liszt aiutò il rivoluzionario Wagner a fuggire in Svizzera. Furono anni di febbrile creatività (nonostante la morte del figlio tredicenne Daniel), tra i moltissimi capolavori a cui diede vita: il poema sinfonico Mazeppa, la Sonata, i due concerti per pianoforte ed orchestra, il Totentanz, e centinaia di pezzi pianistici. Nel 1861, durante un viaggio a Parigi, suonò per Napoleone III e conobbe Georges Bizet. Lo stesso anno a Roma non poté sposare la Von Sayn-Wittgenstein perché quest'ultima non riuscì ad ottenere l'annullamento del precedente matrimonio. In questo periodo Liszt tuttavia iniziò a manifestare un forte impulso religioso.

Nel 1862 compose il Cantico del sol di san Francesco d'Assisi; nello stesso anno morì la primogenita Blandine. Decise di entrare nel monastero della Madonna del Rosario di Roma, certo che solo la fede avrebbe potuto essergli di vero conforto. La relazione tra la figlia Cosima e Wagner (nel 1865 ebbero una figlia Isolde, a cui seguirono Eva nel 1867, e Siegfried Wagner nel 1869) minarono i rapporti con quest'ultimo. Nel 1864, in memoria di Blandine, scrisse La Notte.

Nel 1865 ricevette in Vaticano la tonsura e gli ordini minori. Spesso viene indicato d'ora in poi come Abbé Liszt, ma ovviamente il titolo è meramente onorifico, data la personalità dell'uomo che vestiva quell'abito talare, poiché gli ordini minori non danno diritto di per sé al titolo di abate. La sua vena compositiva si volse sempre più verso la musica sacra: compose la Missa Choralis e il Christus (1867). Nell'ultimo periodo della sua vita, Franz Liszt lavorò incessantemente come compositore e organizzatore di eventi musicali a Weimar e Lipsia insieme al pianista russo Alexander Ilyich Siloti, il vero erede del pianismo lisztiano. Apprezzò moltissimo la musica russa, ammirò il Gruppo dei Cinque e conobbe personalmente Aleksandr Borodin, che andò a trovarlo due volte a Weimar. In Germania, durante il festival di Bayreuth del 1886, chiamato anche "festival Wagneriano" (festival creato da Wagner), Liszt si ammalò gravemente di polmonite e morì il 31 luglio dello stesso anno.

Il suo catalogo include numerosi lavori sinfonici a programma, tre concerti per pianoforte e orchestra, un numero elevato di pezzi per pianoforte oltre a un repertorio di pezzi per organo che cambieranno il volto organistico tedesco per sempre.

Vari dei suoi pezzi sono entrati nel repertorio della musica classica e sono conosciuti da un vasto pubblico, tra essi la celeberrima Rapsodia ungherese n. 2 in Do Diesis Minore, il Sogno d'amore n. 3, il Mefisto valzer, la Ballata in Si minore, il Concerto in Mi Bemolle Maggiore e la Sonata in Si Minore.

Liszt come pianista

Stile interpretativo

Esistono poche fonti affidabili che danno un'idea di come realmente Liszt suonasse negli anni '20 del 1800. Carl Czerny affermava che Liszt fosse una persona particolarmente dotata che suonava con molto sentimento e nelle recensioni dei suoi concerti elogiava la brillantezza, la forza e la precisione del suo modo di suonare.[4] Il suo repertorio consisteva principalmente in pezzi della scuola Viennese brillante, come i concerti di Johann Nepomuk Hummel e le opere del suo ex insegnante Carl Czerny. Nei suoi concerti mostrava spesso le sue abilità tramite l'improvvisazione.

Franz Liszt è considerato uno dei più grandi virtuosi dell'800, se non di tutti i tempi. Liszt è inoltre l'inventore di un nuovo modo di suonare: in molte delle sue opere, la melodia viene affidata ai pollici delle due mani, lasciando così libere le altre dita di destreggiarsi con arpeggi e ottave.

Una volta che Liszt iniziò nuovamente la sua carriera come pianista dopo che era stata interrotta dalla morte del padre nel 1827, il suo modo di suonare raramente era limitato alla sola musica. Le sue espressioni facciali e la sua gestualità riflettevano ciò che stava suonando, tanto da essere preso spesso in giro dalla stampa del tempo.[5] Spesso si concedeva delle stravaganti libertà nelle interpretazioni delle partiture. Si suppone che Hector Berlioz raccontò di come Liszt aggiunse cadenze, tremoli e trilli quando interpretò la Sonata per pianoforte n. 14 (Beethoven), creando una scena drammatica, cambiando il tempo da Largo in Presto; ciò non si può constatare con certezza, poiché questa affermazione non è riportata in nessun documento scritto fino a noi pervenuto.

Repertorio

Durante i suoi anni come un virtuoso itinerante, Liszt tenne una serie di concerti in tutta Europa, il suo repertorio era centrato sulle sue composizioni, parafrasi e trascrizioni. Analizzando i concerti che tenne tra il 1840 e il 1845, si osserva che i cinque brani più eseguiti furono il Grand Galop Chromatique, Der Erlkönig da Franz Schubert (trascrizione a cura di Liszt stesso), Réminiscences de Don Juan, Réminiscences de Robert le Diable e Réminiscences de Lucia de Lammermoor. Tra le opere di altri compositori, si incontrano composizioni come Invito alla danza di Carl Maria von Weber, le Mazurche di Frédéric Chopin, studi di compositori come Ignaz Moscheles, Chopin e Ferdinand Hiller, oltre alle opere maggiori di compositori come Beethoven, Weber, Hummel e, di tanto in tanto, includeva opere di Bach, Händel e Domenico Scarlatti.

La maggior parte dei concerti a quell'epoca erano condivisi tra vari artisti, perciò Liszt suonò spesso accompagnando cantanti o come solista insieme ad un'orchestra. Le opere che interpretò con maggior frequenza furono il Konzertstück di Weber, il Concerto "Imperatore", la Fantasia corale di Beethoven e la revisione del suo Hexaméron, per piano e orchestra. Il suo repertorio di musica da camera includeva il Septeto di Hummel, il Trio Arciduca e la "Sonata a Kreutzer" di Beethoven, oltre a una grande selezione di brani di compositori come Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Beethoven e, in special modo, Schubert. In alcuni concerti Liszt non riusciva a trovare musicisti con cui condividere il programma ed è stato pertanto il primo musicista ad eseguire un recital per pianoforte solista. Il termine fu coniato dalla casa editrice Frederick Beale, che lo suggerì per il concerto di Liszt all'Hanover Square Rooms di Londra il 9 giugno 1840, anche se Liszt aveva dato i primi concerti solistici nel marzo 1839.

Liszt nella cultura di massa

Franz Liszt è stato una figura di tale importanza, che molti artisti hanno trovato in essa una fonte di ispirazione per le loro opere, anche nel campo della letteratura e del cinema. Ad esempio, nel racconto Edward the Conqueror (1953), di Roald Dahl, una donna crede che Franz Liszt si sia reincarnato nel suo gatto. Questa storia fa parte della serie televisiva Tales of the Unexpected, trasmessa per la prima volta nel 1979.

Spesso si è usata la sua immagine per coniare monete o nell'emissione di francobolli, in molti casi, per segnare gli anniversari di nascita o di morte. In Ungheria fu coniata una moneta da due pengő in uso dal 10 agosto 1936 fino al 31 gennaio 1942, dove si può leggere il motto «LISZT FERENC A NAGY MAGYAR ZENEKÖLTO EMLÉKÉRE, 1811-1886», traducibile come "In memoria di Franz Liszt, il grande compositore ungherese.".

La sua immagine è stata utilizzata anche per fare statue o busti commemorativi in varie città d'Europa, come ad esempio Eisenstadt, Vienna, Weimar, Raiding, Bayreuth, Kalocsa, Budapest, Mecseknádasd e Kiev, tra le altre.

Dal 1986, cento anni dopo la morte del compositore, si svolge ogni tre anni il prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Franz Liszt a Utrecht.

L'asteroide 3910 Liszt, scoperto il 16 settembre del 1988 da Eric Walter Elst, ha questo nome in onore del compositore ungherese.[6]

Nel 1999, dopo quindici anni, l'etichetta di casa "Hyperion" ha concluso la registrazione dell'opera completa per pianoforte solo di Liszt in un totale di novantaquattro CD, riunita in cinquantasette volumi. Tutti i lavori sono stati registrati dal pianista australiano Leslie Howard.

Cinema, televisione e radio

Sulla vita di Franz Liszt sono stati girati vari film in molteplici occasioni. Nel 1955, nel film francese Lola Montès, regia di Max Ophüls, Liszt appare impersonato dall'attore tedesco Will Quadflieg. Nel 1960 è stato girato Sogno d'amore (il titolo originale era Song Without End), che si basava sulla vita del compositore ed è stato diretto da Charles Vidor, prima di essere sostituito a metà ripresa da George Cukor, dopo la morte del primo; l'attore Dirk Bogarde interpretava il ruolo di Liszt. La vita di Liszt fu nuovamente la trama di un film nel 1975 nelle mani del regista inglese Ken Russell. Il film è stato chiamato Lisztomania e i personaggi sono stati interpretati da Roger Daltrey, nel ruolo del compositore ungherese, e da Paul Nicholas, in quello di Richard Wagner.

Inoltre, le sue composizioni sono state utilizzate come parte della colonna sonora di più di 170 film, tra cui:

  • Eyes Wide Shut, l'ultimo film di Stanley Kubrick, in cui si sente Nuages gris
  • Hannibal Lecter - Le origini del male, di Peter Webber, in cui viene interpretata la trascrizione realizzata da Liszt per pianoforte del Preludio e Fuga in la minore, BWV 543 di Bach
  • Fame, di Kevin Tancharoen, il Piano Concerto nº 1 fa parte della colonna sonora.

Inoltre la Rapsodia ungherese n. º 2 è stata utilizzata in diversi film, come:

  • The Majestic di Frank Darabont
  • Chi ha incastrato Roger Rabbit? di Robert Zemeckis
  • il cortometraggio animato della serie Tom & Jerry Jerry pianista, che vinse l'Oscar per il miglior cortometraggio d'animazione nel 1947.

Il Liebestraum n º 3 (Sogno d'amore) è un altro brano che è stato ampiamente utilizzato e può essere ascoltato in:

  • I gattoni di Gregory Poirier
  • Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz.

Un brano che è stato utilizzato nel cinema, è Il poema sinfonico Les préludes che si può sentire in sette episodi di Tiny Toon Adventures

  • Nel 2011 la RSI-Rete2 ha prodotto un originale radiofonico (in italiano) dal titolo "Liszt et Marie" autore Giorgio Appolonia, interpreti principali Claudio Moneta, Alessia Vicardi, Adele Pellegatta per la regia di Claudio Laiso.

Lisztomania

Lisztomania è un termine usato per descrivere il furore dei fan verso il pianista ungherese durante le sue performance nel diciannovesimo secolo. Tale furore per la prima volta si manifestò a Berlino (1841); il termine è stato successivamente coniato da Heinrich Heine il 25 aprile del 1844, analizzando la stagione concertistica dell'anno a Parigi. La Lisztomania è stata caratterizzata dagl'intensi livelli di isteria dimostrata dai fan.

Non ci fu nessuna causa nota per Lisztomania, ma ci sono stati dei tentativi di spiegare la condizione. Heine ha cercato di spiegare la causa della Lisztomania nella stessa lettera in cui per primo usò il termine.

Dana Gooley sostiene che diverse persone hanno attribuito la causa della Lisztomania nel pubblico di Berlino a diversi fattori, in base alle loro inclinazioni politiche ed al momento; inoltre, coloro che hanno avuto una visione progressiva della cosa, pensavano che lo sfogo di emozioni da parte del pubblico di Berlino fosse in gran parte un effetto collaterale del loro stato repressivo e censorio. L'opposta visione, positiva verso la Lisztomania, sosteneva che era una risposta alla grande benevolenza e carità di Liszt.

In memoria

A Liszt sono intitolati il cratere Liszt su Mercurio e l'Aeroporto Internazionale di Budapest.

Composizioni

  • Am Grabe Richard Wagner, per arpa e archi

Composizioni per pianoforte (Parziale)

  • Concerto per pianoforte e orchestra n. 1
  • Concerto per pianoforte e orchestra n. 2
  • Concerto pathetique per due pianoforti
  • Totentanz
  • Album d'un voyageur
  • Anni di pellegrinaggio
  • 6 Studi d'esecuzione trascendentale da Niccolò Paganini
  • Mazeppa da Victor Hugo
  • 19 rapsodie ungheresi
  • 12 studi op.1
  • Harmonies poètiques et religieuses (Armonie poetiche e religiose)
  • 3 Studi da concerto (Il Lamento,La Leggerezza,Un Sospiro)
  • Ab Irato (Studio da concerto)
  • 2 Studi da concerto (Waldesrauschen,Gnomenreigen)
  • Grand Concerto solo
  • Grand Galop Chromatique
  • Le Rossignol
  • Consolations (Consolazioni)
  • 12 Studi d'esecuzione trascendentale
  • Sonata in si minore
  • Variazioni su «Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen» (Johann Sebastian Bach)
  • 2 Leggende (S. Francesco d'Assisi che predica agli uccelli; S. Francesco da Paola che cammina sulle acque)
  • Rhapsodie espagnole. Folies d'Espagne et Jota aragonesa
  • Arbre de Noël (Albero di Natale)
  • La lugubre gondola
  • Mefisto valzer
  • Historische ungarische Bildnisse (Ritratti storici ungheresi)
  • Trascrizione per pianoforte solo della Danza macabra op. 40 di Camille Saint-Saëns
  • Grosso Pezzo da Concerto sulle Romanze senza parole di Felix Mendelssohn per due pianoforti.
  • Sinfonie di Beethoven (Liszt)

Poemi sinfonici

  • Poema sinfonico n. 1: Ce qu'on entend sur la montagne (Quel che si ascolta sulla montagna; da Victor Hugo)
  • Poema sinfonico n. 2: Tasso. Lamento e trionfo (da Byron)
  • Poema sinfonico n. 3: Les préludes (da Alphonse de Lamartine)
  • Poema sinfonico n. 4: Orpheus
  • Poema sinfonico n. 5: Prometheus
  • Poema sinfonico n. 6: Mazeppa (da Victor Hugo)
  • Poema sinfonico n. 7: Festklänge (Suoni di festa)
  • Poema sinfonico n. 8: Héroïde funèbre (Lamento d'eroe)
  • Poema sinfonico n. 9: Hungaria
  • Poema sinfonico n. 10: Hamlet (da William Shakespeare)
  • Poema sinfonico n. 11: Hunnenschlacht (Battaglia di Unni; ispirato ad un dipinto di Wilhelm Kaulbach)
  • Poema sinfonico n. 12: Die ideale (da Friedrich Schiller)
  • Poema sinfonico n. 13: Von der Wiege bis zum Grabe (Dalla culla alla tomba; ispirato ad un dipinto di Mihály von Zichy)

Opere sinfonico-vocali

  • Faust-Symphonie da Johann Wolfgang von Goethe
  • Dante-Symphonie da Dante Alighieri
  • Missa solemnis zur Einweilhung der Basilika in Gran (Messa solenne per la consacrazione della basilica di Gran)
  • Requiem R488 per doppio coro maschile e orchestra
  • Die Legenda der heiligen Elisabeth (La leggenda di S. Elisabetta)
  • Christus dalle Sacre Scritture e dalla Liturgia Cattolica
  • Ungarische Krönungs-Messe (Messa ungherese per l'incoronazione)
  • Cantico del Sol di S. Francesco d'Assisi da S. Francesco d'Assisi
  • Via crucis per soli, coro e organo (o pianoforte)
  • Don Sanche, opera lirica in un atto, libretto Thèaulon Rancè 1825 diretta da Rodolphe Kreutzer con Adolphe Nourrit all'Académie Royale de Musique di Parigi (la marcia di quest'opera è stata utilizzata dal compositore Francisco Manuel Da Silva per l'Inno nazionale del Brasile) (fonte P. Petronio, Gli inni nazionali del mondo, Trieste,2007).

Discografia

  • Poemi sinfonici completi (London Philharmonic Orchestra, Bernard Haitink (direttore), Decca, 4 CD, 2010)
  • 3 Sonetti del Petrarca, Lieder (Cyprien Katsaris (pianoforte), Margaret Price (cantante) Apex, CD, 2011)
  • Poemi sinfonici, Sinfonia Dante, Due leggende (BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda (direttore), Chandos, CD, 2009)
  • Liszt. My piano Hero (Wiener Philharmoniker, Valery Gergiev (direttore), Lang Lang (pianoforte), Sony Classical, 2 Vinile LP, 2011)
  • The complete piano music (Leslie Howard (pianoforte), Hyperion, 99 CD, 2011)
  • Venezia e Napoli - piano works - (Costantino Catena (pianoforte), Camerata Tokyo, 2CD, 2012)
  • Duo Sonata. Complete works for violin and piano (Mauro Tortorelli (violino), Costantino Catena (pianoforte), Camerata Tokyo, 2CD, 2011)
  • Studi di esecuzione trascendentale. Trascrizioni da opere (Michele Campanella (pianoforte), Brilliant Classics, 6 CD, 2011)
  • Rapsodie ungheresi (Artur Pizarro (pianoforte), Brilliant Classics, CD, 2008)
  • Gli ultimi capolavori (Michele Campanella (pianoforte), Brilliant Classics, CD, 2011)
  • Sonata in si minore, trascrizioni da Schubert e Schumann (Anna Kravtchenko (pianoforte), Universal Classic, CD, 2009)
  • The Liszt recordings (Krystian Zimerman (pianoforte), Deutsche Grammophon Gesellschaft, 2 CD, 2011)
  • Concerti per pianoforte e orchestra nn. 1 e 2, Les Préludes (Wiener Philharmoniker, Wiener Symphoniker, Carlo Maria Giulini (direttore), Giuseppe Sinopoli (direttore), Lazar Berman (pianoforte) Deutsche Grammophon Gesellschaft, CD, 2012)

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (Impero tedesco)
— 31 maggio 1842
Medaglia dell'Ordine di Massimiliano per le Scienze e le Arti (Regno di Baviera)
— 1884
Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede)

Note

  1. ^ Eduardo Rescigno, L'abate Franz Liszt, in Grande Storia della Musica, Fratelli Fabbri, 1978. URL consultato il 31 luglio 2014.
  2. ^ Nicola Scardicchio, Il meridione d’Italia nelle visioni musicali di Franz Liszt, su famedisud.it, 27 dicembre 2013. URL consultato il 31 luglio 2014.
  3. ^ Cesare Simeone Motta, Liszt Viaggiatore Europeo, Moncalieri, CIRVI, 2000, ISBN 88-7760-058-6.
  4. ^ Maria Eckhardt, Crítica di un concerto a Marsiglia l'11 aprile del 1826, in Liszt à Marseille, Studia Musicologica Academiae Scientarum Hungaricae 24, 1982, p. 165.
  5. ^ Per esempio: J. Duverger, Notice bibliographique sur Franz Liszt, París, Amyot, 1843, p. 140. (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2012).
  6. ^ JPL Small-Body Database Browser

Bibliografia

  • (FR) Demko Miroslav: Franz Liszt compositeur Slovaque, Éditions L'Âge d'Homme, Suisse, 2003.
  • (FR) Franz Liszt: Des Bohémiens et de leur musique en Hongrie. Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1881.
  • (IT) Piero Rattalino, Liszt pianista. Tecnica e ideologia, pp. IV+156, con esempi musicali, Zecchini Editore, 2016, ISBN 978-88-6540-155-2.

Altri progetti

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  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Franz Liszt

Collegamenti esterni

  • Liszt: ascolta i suoi brani musicali su Magazzini-Sonori
  • Franz Liszt, il grande virtuoso, sul portale RAI Arte, su arte.rai.it.
  • (EN) Spartiti liberi di Franz Liszt, in International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
Controllo di autorità VIAF: (EN) 64199483 · ISNI: (EN) 0000 0001 2280 979X · SBN: IT\ICCU\CFIV\029699 · LCCN: (EN) n79079048 · GND: (DE) 118573527 · BNF: (FR) cb139773750 (data) · ULAN: (EN) 500330920 · NLA: (EN) 35308243 · BAV: ADV10053679 · CERL: cnp00395649
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