Bill Evans Trio

Bill Evans (pianista)

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Bill Evans

Bill Evans
Nazionalità  USA
Genere Jazz
Periodo di attività
1950 ca.1980
Strumento pianoforte
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William John "Bill" Evans (Plainfield, 16 agosto 1929  New York, 15 settembre 1980) è stato un pianista, compositore e jazz statunitense. Ha suonato molto spesso in trio.

L'uso di un'armonia totalmente diversa, che ha lasciato il segno, la reinterpretazione personale di molti brani jazz standard, dei block chords, quasi "cantando" le linee melodiche, hanno influenzato molti dei pianisti jazz successivi e hanno riformato l'armonia jazz; è stato considerato il maggior esponente del jazz dopo la seconda guerra mondiale.[1]. Diversamente dagli altri musicisti dei suoi tempi, Evans non ha mai sposato le nuove correnti del jazz fusion o del free jazz.

Nato a Plainfield, in New Jersey, dapprima studia la musica classica, e in seguito studia alla Southeastern Louisiana University. Nel 1955, si trasferisce a New York,con il capobanda e teorico George Russell, Nel 1958, entra a far parte del sestetto di Miles Davis, dove riceve forti influenze musicali. Nel 1959, la band, entrata nella corrente del jazz modale, registra il primo album Kind of Blue, che costituirà il primo grande pilastro di questo nuovo genere.

Verso la fine del 1959, lascia la band di Miles Davis e inizia la sua carriera a capo di una nuovo trio, con i musicisti Scott LaFaro e Paul Motian, uno dei più grandi di tutta la storia del jazz. Nel 1961, dieci giorni dopo aver registrato un altro noto album, Sunday at the Village Vanguard e Waltz for Debby, LaFaro muore in un incidente stradale. Questa perdita sarà una delle conseguenze che aggraverà la sua dipendenza dalle droghe; dopo circa sei mesi di isolamento, Evans rientra con un nuovo trio, stavolta con il contrabbassista Chuck Israels.

Nel 1963, Evans registra Conversations with Myself, un album innovativo da solista, usando l'overdubbing. Nel 1966, incontra il bassista Eddie Gomez, con il quale lavorerà per undici anni. Molti degli album registrati ebbero grande successo, tra i quali Bill Evans at the Montreux Jazz Festival, Alone e The Bill Evans Album.

Nonostante il successo riscosso, Evans è stato di carattere molto debole, e negli anni a venire, ha aumentato le sue dosi di droga nell'illusione di riuscire a superare questi momenti.La sua fidanzata Elaine e suo fratello Harry si suicidano; ciò lo porteranno dapprima ad usare eroina, e negli ultimi mesi di vita, anche la cocaina. Le conseguenze si sono ripercosse anche sulla sua stabilità finanziaria, i rapporti e la creatività musicale, fino a portarlo alla morte, nel 1980.

Molte delle sue composizioni, come Waltz for Debby, sono divenuti degli standard e sono stati registrati da molti altri artisti. Evans ricevette ben 31 Grammy Awards e altri sette premi, talmente da essere annoverato nella Jazz Hall of Fame.[2]

Biografia

Infanzia

Bill Evans nasce a Plainfield, in New Jersey, negli Stati Uniti, da Harry Evans e Mary Evans (nata Soroka). Suo padre era del Galles, e gestiva un campo da golf; sua madre era di origine russo-carpazia, da famiglia che possedeva miniere di carbone.[3] Il matrimonio fu molto scosso, dovuto soprattutto al padre Harry, alcolizzato e maniaco del gioco d'azzardo, e da altri abusi.[4][5][5]Inoltre ebbe un fratello, Harry (Harold), più grande di due anni, al quale fu molto legato.

A causa dell'inclinazione presa dal marito, Mary Evans lasciò molto presto l'abitazione per trasferirsi in una città vicina con i suoi figli, Somerville. Qui rimase con sua sorella Justine e la famiglia Epps. Il fratello Harry cominciò pianoforte tra i 5 e i 7 anni. Bill, ancora piccolo, strimpellava ciò che il fratello suonava. Divenuto più grande, potè avvicinarsi allo studio del pianoforte.[6]

Più tardi, a Dunellen, l'insegnante Helen Leland impartisce lezioni di pianoforte ad entrambi i fratelli.[6]. Evans la ricorda per il fatto che non insistette nel dare un approccio col pianoforte troppo tecnico, ad esempio con le scale e gli arpeggi. Imparò presto a leggere velocemente gli spartiti, ma l'insegnante considerò sempre migliore suo fratello come pianista.[6]A 7 anni, iniziò a studiare violino, ed anche flauto ed ottavino. Sebbene smise di suonare questi strumenti, si pensa che influenzarono molto il suo modo di suonare.[6]

Dall'età di 6 anni a 13 anni, Bill suonò solo spartiti di musica classica. Ha nominato spesso Mozart, Beethoven e Schubert come autori che eseguiva. Durante la scuola, ascoltò per la prima volta la Petrushka di Stravinsky, che lui ritenne un'"esperienza straordinaria": e la Suite Provençale di Milhaud, che il linguaggio bitonale gli "aprì la mente verso altri orizzonti". Sempre nello stesso periodo, iniziò ad avvicinarsi al jazz, quando sentì in radio la band di Tommy Dorsey e di Harry James.[6]

All'età di 12 anni, Bill prese il posto di un pianista malato, per entrare con la band di Buddy Valentino, dove il fratello Harry già suonava la tromba.[7] Durante questo periodo, Evans inizia ad abbandonare la melodia scritta, e a darsi all'improvvisazione, durante l'esecuzione del brano Tuxedo Junction con la stessa band. Inoltre era solito ascoltare Earl Hines, Coleman Hawkins, Bud Powell, George Shearing, Stan Getz, Miles Davis, e Nat Cole. Ha specialmente apprezzato quest'ultimo.[8]

Subito dopo, iniziò a suonare in occasioni come balli e matrimoni, girando dappertutto nel New Jersey, con boogie-woogie e polke per un dollaro all'ora. Come conseguenza, ebbe scarsi risultati a scuola. Inoltre formò un trio con due amici del posto. Durante i concerti, incontrò il polistrumentista Don Elliott, con il quale registrerà più tardi. Un'importante conoscenza in quel periodo che segnò la sua carriera fu quella del bassista George Platt, che gli introdusse le regole dell'armonia.[6]

Università, esercito, anno sabbatico

Dopo la scuola superiore, nel settembre 1946, Bill frequentò la Southeastern Louisiana University ed ebbe una borsa di studio. Ha studiato musica classica con Louis P. Kohnop, John Venettozzi e Ronald Stetzel.[9][10]La persona chiave per lo sviluppo di Evans fu Gretchen Magee, insegnante che influenzò molto il suo modo di comporre.

Durante il terzo anno nel college, Evans ha composto il primo brano, uno tra i più noti, Very Early"[8]. È stato uno tra i membri fondatori della SLU's Delta Omega Chapter della Phi Mu Alpha Sinfonia, ha giocato da quarterback per la squadra di football fraterna, ed ha fatto parte della band del college. Nel 1950 ha eseguito il Concerto per pianoforte n.3 di Beethoven per il recital, laureandosi con il Bachelor of Music, in pianoforte, e in Music Education, sempre del Bachelor. Evans ha detto a riguardo che i tre anni in college sono stati i più felici della sua vita.<[6].

Nel college stesso, incontra il chitarrista Mundell Lowe, e dopo la laurea, forma un trio con il contrabbassista Red Mitchell. Tutti e tre si trasferiscono a New York. Tuttavia, la loro capacità nel non saper richiamare prenotazioni per i concerti li costringe a muovere per Calumet City, nell'Illinois[6] Nel luglio 1950, Evans entra a far parte della band di Herbie Fields, a Chicago. Nell'estate dello stesso anno, la band ha fatto un tour di tre mesi con la nota cantante Billie Holiday, incluse apparizioni all'Apollo Theater di Harlem ed esibizioni a Filadelfia, Baltimora e Washington D.C.. La band era inoltre composta dal trombettista Jimmy Nottingham, trombonista Frank Rosolino e dal bassista Jim Aton. Dopo essere tornato a Chicago, Bill e il bassista Aton hanno suonato in duo in vari club, spesso con la cantante Lurlean Hunter.

Discografia

Note

  1. Cook, Richard & Morton, Brian. The Penguin Guide to Jazz Recordings 9th edition. Penguin, 2008. ISBN 0-14-103401-7
  2. 1981 Down Beat Critics Poll. Downbeat, 31 agosto 1983. URL consultato il 12 novembre 2012 .
  3. Hanns E. Petrik. Bill Evans Sein Leben, Seine Musik, Seine Schallplatten. OREOS Verlag, 1989. The quotes extracted from this book have been re-translated into English from the German original.
  4. Wilson, John S. "Bill Evans, Jazz Pianist Praised For Lyricism and Structure, Dies; 'In Touch With His Feelings' Trouble With Scales", The New York Times, September 17, 1980. Retrieved June 30, 2009. "Mr. Evans, who lived in Fort Lee, N.J., toured in Europe this summer."
  5. 5,0 5,1 Pat Evans. The two brothers as I knew them . , 2011.
  6. 6,0 6,1 6,2 6,3 6,4 6,5 6,6 6,7 Peter Pettinger. Bill Evans: How My Heart Sings. New Ed. Yale University Press [1999], 2002.
  7. Richard Ginell. . AllMusic, 9 aprile 2012
  8. 8,0 8,1 Interview with Marian McParland, late 1970s. Youtube.com, 7 luglio 2008. URL consultato il 13 settembre 2012 .
  9. Alfred W. Cramer. Musicians and Composers of the 20th Century-Volume 2 . Salem Press, maggio 2009.
  10. Darshell DuBose-Smith. African American Music Instruction Guide for Piano . Amber Books Publishing, 1º giugno 2005.

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