Banca dati musicale

Musicista

Adriano Celentano

Adriano Celentano

nato il 6.1.1938 a Milano, Lombardia, Italia

Alias Adricel

Adriano Celentano

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Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, showman, attore, regista, sceneggiatore e autore televisivo italiano.

È soprannominato il Molleggiato per via del suo modo di ballare.[2][3] In tutta la sua carriera Celentano ha venduto circa 200 milioni di dischi (inclusi quelli all'estero), risultando l'artista musicale con la più alta vendita di dischi stimati nella storia della musica italiana.[4][5]

Molto spesso anche autore delle musiche e canzoni[6] (a volte coautore di musica e testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, li lasciò firmare ad altri),[7] grazie alla sua carriera e ai suoi successi, anche fuori dai confini Italiani, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana.[8][9] Dall'inizio della sua carriera nel 1957 sino ad oggi, ha interpretato alcuni tra i brani italiani più popolari, tra cui 24mila baci,[10] Azzurro,[11] il rap Prisencolinensinainciusol, l'ambientalista Il ragazzo della via Gluck,[12] fino al più recente L'emozione non ha voce.[13] Progetti successivi come Io non so parlar d'amore,[14] Esco di rado e parlo ancora meno[15] e Mina Celentano[16] rientrano anch'essi tra gli album più venduti della storia in Italia.[17][18]

Al Festival di Sanremo partecipò cinque volte come concorrente,[19] la prima nel 1961 con 24 mila baci[19], mentre nel 1970 vinse la manifestazione con la celebre Chi non lavora non fa l'amore, in coppia con la moglie Claudia Mori.[19] L'ultima sua partecipazione come concorrente fu nel 1971, per poi tornarvi come ospite d'eccezione nelle edizioni del 2004[19] e 2012.[20] Partecipò anche a Canzonissima nel 1961 con la canzone Nata per me piazzatasi seconda, mentre registrò ospitate celebri in programmi come Studio Uno, Milleluci, Teatro 10. Il successo personale di Celentano si è ampliato verso la fine degli anni settanta, espandendosi in Francia, Russia, Germania, Stati Uniti, Cina, Sud America, Grecia e Austria.[21][22]

Oltre alla sua attività in campo discografico, ha spaziato anche nel cinema e nella televisione; ha recitato in circa 40 film e pubblicato altrettanti album discografici, riscuotendo successo sia nel campo musicale, in cui è tuttora attivo, sia nel mondo del cinema.

È stato inoltre protagonista di numerosi show in onda sulle reti Rai coi quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, catalizzando su di essi una forte pressione e attenzione da parte dei mass media italiani:[23] tra di questi vanno citati l'ottava edizione di Fantastico show del sabato sera abbinato alla Lotteria Italia,[24][25] gli one-man show Francamente me ne infischio (premiato con la Rosa d'argento a Montreux)[26][27] e 125 milioni di caz..te,[28] e nel 2005 il programma di protesta Rockpolitik premiato da ascolti record,[29] accompagnato tuttavia da fortissime critiche.[30][31]

Gli viene riconosciuto[32][33] il merito di avere capito che qualcosa nel mondo della musica (e del costume) stava cambiando, e quindi di avere introdotto in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.

Biografia

Gioventù

Celentano nasce a Milano, nella casa dove abitano i genitori, in via Gluck 14[34], il 6 gennaio del 1938, figlio di Leontino Celentano e Giuditta Giuva[34], entrambi originari di Foggia ed emigrati in Piemonte e successivamente in Lombardia per motivi di lavoro. Fratello di Rosa, Alessandro e Maria, nasce inatteso da genitori già maturi e viene chiamato Adriano in ricordo della terza sorella, Adriana, morta nel 1934 a 9 anni di leucemia[35]. Presa la licenza di quinta elementare, lascia la scuola e incomincia a lavorare cimentandosi in diversi mestieri, tra cui, per ultimo e il più amato, quello di orologiaio in un negozio di via Correnti.[36] Tuttora Celentano si diletta di orologi nel tempo libero[37].

Gli anni cinquanta

I Rock Boys

Nello stesso periodo comincia a interessarsi di musica, in particolare del rock and roll, che, come molti altri giovani italiani, incomincia a conoscere nel 1955 con l'arrivo in Italia del film Blackboard Jungle, in italiano Il seme della violenza: nella colonna sonora c'è una canzone, intitolata Rock Around the Clock, cantata da un cantante sconosciuto in Italia, Bill Haley, accompagnato dal suo complesso, i Comets, e Celentano (come altri giovani) rimane folgorato, decidendo di voler anche lui diventare un cantante di rock'n'roll.

Forma di lì a poco un gruppo, i Rock Boys, costituito da quattro suoi amici: i tre fratelli Ratti alla batteria, al basso e alla chitarra (Franco, chitarrista, Marco, il bassista, diventerà in seguito un celebre contrabbassista jazz, oltre che musicista con Ivan Della Mea, mentre Giancarlo, il batterista, entrerà in seguito nel gruppo di Bruno De Filippi e accompagnerà poi negli anni settanta Giorgio Gaber nei primi spettacoli del teatro canzone) e Ico Cerutti (torinese trasferito da poco a Milano con la famiglia) alla seconda chitarra, ed è con questa formazione che, dopo aver preparato alcuni brani di rock and roll americani (a cui Celentano, non sapendo l'inglese, cambia le parole[38]), i Rock Boys esordiscono nel 1956 all'Ancora, locale di Milano, per poi passare in breve tempo al club Santa Tecla, molto più noto, ma continuando anche a esibirsi in altri teatri di Milano.

In uno di questi, il teatro Smeraldo, alla fine del 1956, Celentano e i Rock Boys conoscono un complesso di rock'n'roll che arriva da Roma: sono un gruppo di fratelli guidati dal più giovane, il quindicenne Antonio Ciacci, e uno di essi, il chitarrista Enrico, si mette in evidenza come il più dotato di tecnica musicale (anni dopo, Celentano ritroverà Antonio, diventato nel frattempo Little Tony). Intanto si è aggiunto ai Rock Boys il pianista Enzo Jannacci proveniente dai Rocky Mountains (il gruppo che accompagna Tony Dallara), e che è stato presentato a Celentano da Pino Sacchetti, saxofonista amico di Jannacci che entra anch'esso nel gruppo.

In questi primi spettacoli Celentano mischia alle canzoni intermezzi di cabaret (con l'imitazione di Jerry Lewis) e di ballo: lascia ai musicisti lo spazio per suonare, mentre lui balla in maniera dinoccolata e snodata. Celentano conosce anche un ballerino, Alberto Longoni, che si esibisce con il nome d'arte di Jack La Cayenne ma che viene soprannominato anche Torquato il Molleggiato, e spesso lo porta con il gruppo durante le esibizioni.

"il 1º festival del Rock and Roll e Danze Jazz"

Il ballerino campione del mondo Bruno Dossena (che morirà tragicamente in un incidente stradale l'anno dopo) ha l'idea di organizzare un festival del rock and roll e danze jazz italiano a Milano (lo chiama "il 1º festival del Rock and Roll e Danze Jazz", in quanto il primo in Italia), evento che verrà proseguito senza ballerini a Genova (1958), San Severino Marche (1959), Ancona (1960), Roma (1961), Verona (1962), Bologna (1963) e nell'edizione fallimentare di Firenze del 1964. Il primo festival si tiene il 18 maggio del 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Giovanni Battista Piranesi e vi partecipano gruppi corrispondenti a: "Celentano and his Rock Boys", il Duo Corsaro (due acrobati che si esibirono in un numero mimico su base musicale, e che nulla hanno a che vedere con I Due Corsari), la Swing Parade, e la Original Lambro Jazz Band (che all'epoca spopolava all'Arethusa e altri noti locali dell'ambiente meneghino)[39][40][41][42].

Il festival, con in parallelo una competizione a iscrizione libera per coppie di ballerini dilettanti denominata Trofeo Oransoda, ha lo scopo di far esibire alcuni fra i più grandi ballerini internazionali di rock and roll supportati da alcune orchestre, una sola delle quali provvista di cantante, Celentano appunto, notato da Dossena al Santa Tecla e da lui personalmente invitato in quanto unico cantante prettamente rock nell'ambiente milanese[41][40][43].

Annunciato in cartellone sia come Jack la Cajenne (con un piccolo errore di scrittura) che come Torquato il Molleggiato, Alberto Longoni viene lasciato fuori dal Palazzo del Ghiaccio dopo che prima dell'inizio della manifestazione era uscito per prendersi un caffè, poiché la polizia aveva bloccato gli ingressi a causa della folla eccessiva; Celentano, che canta dei brani in un personalissimo inglese e balla come lui, diviene per tutti Il Molleggiato, e Jack La Cayenne smette di usare questo soprannome[44][41].

A proposito di questa esibizione, sono nate alcune leggende metropolitane inesatte tra cui:

  • che tra i Rock Boys ci fosse anche Luigi Tenco al sax, ma Tenco, in quel periodo, è ancora a Genova[45][41], dove suona nel Modern Jazz Group di Mario De Sanctis[46]; solo nel 1958 Tenco si trasferirà a Milano, dove conoscerà Giorgio Gaber e dove formerà I Cavalieri;
  • che anche Giorgio Gaber si fosse esibito, suonando nel gruppo di Celentano; invece in quel periodo era chitarrista per Ghigo Agosti e solo in seguito entrerà nei Rock Boys[45][41][47];
  • che Celentano si fosse aggiudicato il festival del 1957, quando invece tale manifestazione era una esibizione di coppie e gruppi di ballerini professionisti (come la Squadra Nazionale di Francia di Be-Bop, i Colombet, soprannominati "re del Cha Cha Cha", e il "Dossena's Rock Ballett") e un trofeo per coppie di dilettanti, dove le orchestre erano esclusivamente ospiti di supporto; i trofei offerti ai dilettanti dalla bevanda Oransoda, nel trambusto generale, finirono perduti, in ogni caso gran parte della giuria era stata chiusa fuori dalla polizia, così come Torquato il Molleggiato[41][42].

Tra il pubblico del festival, è presente il discografico Walter Guertler, che propone a Celentano un contratto discografico per una delle sue etichette, la Music, che infatti pubblicherà nella primavera del 1958 le prime incisioni di Celentano: tutte cover di brani di rock'n'roll americani, usciti su quattro 45 giri (e raccolti in due extended playing) di scarso successo, al punto da diventare delle vere e proprie rarità discografiche. I giornali del giorno dopo parlarono del nuovo divo Celentano, con note di merito per il gruppo acrobatico "Dossena's Rock Ballett". La Notte del 19 maggio 1957, che nella cronaca riportò anche degli incidenti avvenuti al Palazzo del Ghiaccio, che avevano richiesto l'intervento della polizia e causato un ritardo di due ore all'inizio della manifestazione, intitolava: "Palazzo del Ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock'n'roll", mentre sul Corriere della Sera Giorgio Bocca scrisse un articolo molto duro contro la nuova moda giovanile importata dall'America[41][42][45][43].

Poco dopo il festival, nei Rock Boys avviene la defezione di Ico Cerutti[40][41], che lascia il gruppo per dedicarsi al jazz (entra infatti nell'orchestra di Franco Cerri con Renato Sellani, e ritornerà in contatto con Celentano anni dopo, quando si dedicherà alla carriera di cantante), e viene sostituito a tempo pieno da Gino Santercole; subito dopo il festival, Cerutti venne imitato da Giancarlo Ratti, anche lui passato al jazz, mentre un altro dei fratelli, il chitarrista, si ritira dalla musica; i due vengono sostituiti dal batterista Flavio Carraresi (fiorentino, anche lui di formazione jazz) e da Gaber, portato nel gruppo dall'amico Jannacci.

Ma il 1957 è un anno importante per Celentano, anche per un altro motivo: conosce infatti Miki Del Prete, che negli anni diventerà uno dei suoi più preziosi collaboratori, nonché spesso autore di testi. Del Prete è pugliese come Celentano, figlio del calciatore del Bari Mario Del Prete, e si è trasferito in Lombardia quando il padre è stato ceduto al Como; amico di Dossena, è anche lui un ballerino di rock'n'roll, e l'amicizia tra Del Prete e Celentano nasce quando Miki riesce a organizzare due settimane di ingaggio per la star del festival del Rock and Roll italiano nell'estate del 1957, una al Morgana di Sanremo ed una al Muretto di Alassio. Celentano e i Rock Boys cantano gratis, in cambio di due settimane di villeggiatura gratuita, e da quel momento nasce l'amicizia tra i due, tuttora reciproca.

I primi 45 giri

Nel 1958 la Music pubblica i primi 45 giri di Celentano: per il momento Guertler preferisce che il cantante incida cover di rock'n'roll americani (Rip it up, Jailhouse rock, Tutti frutti e Blueberry hill tra gli altri), tralasciando le sue composizioni in italiano: ma, visto il successo pressoché nullo di questi quattro 45 giri, Guertler decide di dirottare il cantante alla sua nuova etichetta, la Jolly, e di consentirgli di incidere anche brani in italiano: i primi (Buonasera signorina e La febbre dell'hoola hop) sono inseriti come lati B di brani ancora in inglese, ma finalmente nel gennaio del 1959 viene pubblicata Ciao ti dirò, la canzone con cui Celentano aveva partecipato due anni prima al festival del rock'n'roll italiano; a novembre del 1958 la canzone era già stata pubblicata dalla Dischi Ricordi nell'interpretazione di Giorgio Gaber, e presto seguiranno altre incisioni da parte di Ricky Gianco, Guidone e altri interpreti.

Il disco che però riscuote successo è Il ribelle, che è anche il primo brano pubblicato scritto da Celentano (per la musica); successo replicato nell'estate da Il tuo bacio è come un rock, brano con cui il 13 luglio 1959 Celentano vince il Festival di Ancona e che vende, nella prima settimana, ben 300.000 copie arrivando in prima posizione in classifica per due settimane (come riportano i dati di Musica e dischi di quell'anno). In questo disco suona, per l'ultima volta, la chitarra ritmica Giorgio Gaber: infatti sia per la sua attività da solista sia per quella in duo con Jannacci (i due hanno incominciato a incidere insieme con lo pseudonimo I Due Corsari) Gaber decide di abbandonare i Rock Boys, imitato sia dal batterista Carraresi sia dai due fratelli Ratti (i tre si dedicheranno al jazz, ma Carraresi avrà anche una certa fortuna negli anni sessanta come cantante e, in seguito, come autore di sigle di cartoni animati giapponesi).

Celentano (che, comunque, in sala di registrazione spesso si affida ai musicisti della Jolly) deve quindi trovare un nuovo gruppo di accompagnamento per i concerti: ingaggia quindi un giovane batterista mantovano, Gianni Dall'Aglio (soprannominato Cocaina perché i genitori gestiscono una drogheria), che suona negli Original Quartet, e con Jannacci alle tastiere, suo nipote Gino Santercole alla chitarra e Domenico Pasquadibisceglie detto Dino al basso e Giorgio Benacchio (nei dischi dell'epoca a volte il cognome è scritto Bennacchio) alla seconda chitarra forma I Ribelli. L'esordio con il nuovo gruppo avviene a metà settembre, al Festival dell'Avanti! al parco Ravizza di Milano, dove viene proposto il nuovo singolo Teddy girl (il cui testo è di un altro personaggio fondamentale per la storia di Celentano, Luciano Beretta): il pubblico apprezza i nuovi musicisti, in particolar modo il batterista bambino (che anticipa di un decennio Michael Shrieve).

L'attività musicale ha però uno stop forzato di un mese: il 22 settembre infatti Celentano ha un incidente automobilistico, alle due di notte, dopo essersi esibito con il suo gruppo a una serata organizzata dalla Pro Loco in occasione della fiera di Rivarolo del Re ed Uniti: è in compagnia della fidanzata Milena Cantù, del fratello di lei Eugenio Cantù e di sua nipote Evelina Santercole quando, nei pressi del paese, la macchina sbanda affrontando una curva a forte velocità e finisce in un fossato (ancora oggi esiste il luogo dell'incidente ed è chiamato dagli abitanti di Rivarolo "Curva Celentano"); Celentano subisce una contusione toracica e una frattura di una costola, e i medici gli prescrivono un mese di riposo.

Nello stesso anno si ha la prima collaborazione tra Celentano e Mina: la Tigre di Cremona incide infatti un 45 giri con la canzone Vorrei sapere perché, un rock'n'roll scritto per lei dal Molleggiato (con il testo della stessa coppia di Il tuo bacio è come un rock, cioè Piero Vivarelli e Lucio Fulci). Infine, sempre nel 1959 Celentano gira il primo film di successo, I ragazzi del juke-box con la regia di Lucio Fulci (l'anno precedente ha fatto una prima apparizione in I frenetici): il titolo è quello della canzone sul retro di Il tuo bacio è come un rock, e tra gli interpreti di quello che è, a tutti gli effetti, un musicarello ante-litteram, sono da ricordare Fred Buscaglione, Betty Curtis e Tony Dallara.

Gli anni sessanta

Gli inizi nel mondo del cinema

Nel 1956 canta la sigla dei titoli iniziali del film I frenetici (Don't Knock the Rock), di Fred F. Sears, nella versione distribuita in Italia.[48] La carriera cinematografica di Celentano comincia fin dagli inizi della sua attività musicale; nel 1959 è nel cast di I ragazzi del juke-box di Lucio Fulci e l'anno successivo fa una comparsa nel prestigioso film di Federico Fellini La dolce vita.

La sua prima regia fu Super rapina a Milano del 1964, in cui troviamo quasi tutti i suoi amici del Clan; un film che narra di una banda di rapinatori che a seguito di un furto fuggono vestiti da frati con la quale poi si scontreranno. Partecipa ad altre produzioni da attore (principalmente film musicali) ma la sua carriera cinematografica non decollerà mai veramente prima del 1969; è in quest'anno che esce il film Serafino di Pietro Germi, in cui Celentano ha il ruolo del protagonista. Il film narra la storia di un ragazzo di campagna e dei suoi problemi con un'eredità e con l'ambientamento alla modernità, tematica sempre cara a Celentano fin dai suoi esordi come cantante; la critica non accoglie particolarmente bene il film, ma il pubblico premia la pellicola con un grande incasso, rendendolo uno dei maggiori successi italiani di quell'anno.

I primi 33 giri, il servizio militare e 24 mila baci

Finalmente, alla fine di marzo del 1960, dopo due anni di contratto, Guertler decide di pubblicare il primo 33 giri di Celentano, intitolato Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra: il disco racchiude alcuni brani già pubblicati su 45 giri (come Il tuo bacio è come un rock), e gli unici due inediti, Personality e Il mondo gira, sono pubblicati su singolo contemporaneamente. Dello stesso periodo è anche un disco inciso in coppia con la cantante Anita Traversi, contenente le canzoni Piccola e Ritorna lo shimmy. Il 1960 è anche l'anno della partecipazione al film La dolce vita di Federico Fellini, che chiede al Molleggiato di interpretare una sua canzone in una scena ambientata in un locale romano: Adriano, con i Campanino, canta Ready teddy, e la sua interpretazione viene apprezzata in modo particolare dal regista; ma è soprattutto l'anno del grande successo del 45 giri Impazzivo per te che, nonostante non superi il terzo posto come posizione massima, resta in classifica per ben 6 mesi.

Il 30 novembre viene pubblicato Furore, il secondo album di Celentano, che contiene due inediti che non verranno stampati su 45 giri, se non quando l'artista abbandonerà la Jolly (Serafino campanaro, noto anche nell'interpretazione di Mina, e Hei Stella, inciso anche da I Due Corsari). Poche settimane dopo l'uscita del disco, Celentano deve partire per il servizio militare: il CAR lo effettua a Casale Monferrato, dopodiché viene mandato a Torino nella caserma Morelli di Popolo di corso Unione Sovietica, dove tra i suoi commilitoni c'è un giovane tastierista, Detto Mariano, con cui lega particolarmente (e che coinvolgerà, terminata la naja, nella sua attività musicale).

A febbraio del 1961 Celentano deve partecipare al Festival di Sanremo, ma è militare: c'è bisogno di una dispensa speciale, che viene firmata dall'allora ministro della difesa, Giulio Andreotti. Al festival Adriano ritrova il vecchio amico Little Tony, ed è in coppia con lui che presenta 24 mila baci (canzone che, come Il tuo bacio è come un rock, è stata scritta da Pietro Vivarelli e Lucio Fulci su una musica di Celentano); Adriano scandalizza il pubblico voltandogli le spalle, e girandosi solo dopo il cambio di tempo dell'orchestra, ma la sua 24 mila baci arriva seconda (vince Al di là, cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis), pur arrivando prima in classifica per cinque settimane e vendendo nelle settimane successive mezzo milione di copie. La canzone è stata poi usata nel primo film di Emir Kusturica Ti ricordi di Dolly Bell?, eseguita svariate volte dal complessino capeggiato da Dino, protagonista della pellicola.

Altro successo di quell'anno è Nata per me presentata a Canzonissima 1961 ove si classifica al secondo posto (dopo "Bambina bambina" di Tony Dallara), canzone con cui Celentano si allontana dal rock per accostarsi a un filone più melodico e che raggiunge la prima posizione in classifica per 14 settimane. Nel frattempo, a maggio, ha vinto il premio La Stella d'Oro, che dovrebbe ritirare (insieme a Claudio Villa): ma proprio in quel periodo, militare di leva, viene "consegnato" per cinque giorni per "libera uscita arbitraria".

C'era una volta il Clan

C'era una volta il "Clan" è il titolo di una canzone di Giorgio Gaber del 1968, dove il cantautore descrive, in maniera ironica, la fine ingloriosa (tra avvocati e citazioni in tribunale) dell'esperienza del Clan, una delle idee di Celentano che, passando poi dalla fase progettuale alla messa in pratica, si sono rivelate difficili da realizzare. Il Clan Celentano nasce dall'esigenza di liberarsi dalle imposizioni che la Jolly fa al cantante, da un lato continuando a pubblicare 45 giri, a volte riciclando le stesse canzoni (nel 1962, ad esempio, stampano nuovamente 24000 baci con sul retro Il tuo bacio è come un rock) o impedendogli di usare i musicisti con cui suona abitualmente dal vivo nei dischi; confrontandosi con Ricky Gianco (che vive problemi analoghi alla Ricordi) e con altri amici come Memo Dittongo, Beretta e Del Prete, finalmente Celentano decide di creare una nuova etichetta discografica, che coinvolga i suoi amici musicisti e che scopra anche nuovi talenti, ispirandosi in una certa misura al Rat Pack di Frank Sinatra.

Il 1º maggio 1962 viene pubblicata "Stai lontana da me" (musica di Bacharach, testo di Mogol), canzone con cui nasce ufficialmente il Clan Celentano, e con cui Celentano partecipa al Cantagiro; in questa manifestazione, pur in testa, si ritira a causa di un presunto incidente al piede e salta alcune tappe ma, nonostante ciò, vince ugualmente, e la vittoria contribuisce al successo del 45 giri (disco tris che contiene anche Sei rimasta sola e Amami baciami), che arriva prima in classifica per 12 settimane dal 16 giugno e vende un milione e trecentomila copie.[49]

Il Clan è molto più di una casa discografica: è una sorta di comune artistica in cui Celentano, che in quel periodo vende centinaia di migliaia di copie per ogni 45 giri, riunisce parenti (come il nipote Gino Santercole o la fidanzata dell'epoca Milena Cantù) e vecchi amici come Ricky Gianco, Miki Del Prete, Luciano Beretta, i Ribelli, Detto Mariano. Contemporaneamente si dedica alla ricerca di nuovi talenti: ricontatta il vecchio amico e compagno nei Rock Boys, Ico Cerutti, che incide alcuni 45 giri, chiama il suo amico conosciuto durante il servizio militare, Detto Mariano, come arrangiatore ufficiale, e mette sotto contratto giovani sconosciuti come Don Backy, Pilade, Natale Massara, Ugolino; spesso questi artisti vengono fatti incidere con pseudonimi (Don Backy si chiama in realtà Aldo Caponi, Pilade è Lorenzo Pilat, Ugolino si chiama Guido Lamberti), e anche Gianco, finché incideva per la Ricordi, usava il suo vero cognome (Ricky Sanna).

La Jolly non accetta però la decisione di Celentano, e se da un lato lo denuncia per inadempienze contrattuali e rottura del contratto stesso (chiedendogli un risarcimento di 495 milioni di lire, poiché il contratto sarebbe scaduto il 30 aprile del 1962), da un altro continua a pubblicare su 45 giri canzoni che l'artista aveva registrato ma che erano rimaste inedite, facendo così concorrenza alle pubblicazioni del Clan: così, pochi giorni prima di Stai lontana da me viene pubblicato "Veleno" un 45 giri con etichetta Caramba (lo stesso nome che Celentano voleva dare alla sua casa discografica) seguito da Si è spento il sole, brano sullo stile di Frankie Laine poi eseguito in cover con il titolo Se oculta el sol anche dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos) che riscuote un buon successo arrivando in prima posizione, tra Pregherò e Il tangaccio, che arriva in prima posizione il 1º giugno 1963, la Jolly diffonde nei negozi A New Orleans e stampa e distribuisce addirittura un LP con alcuni 45 giri e qualche inedito.

La causa con la Jolly terminerà solo nel marzo del 1965, con la vittoria del Molleggiato che verrà quindi assolto dall'accusa e non dovrà pagare alcuna penale. L'esperienza del Clan dura però appena sei anni, uccisa dagli atteggiamenti dispotici del leader, da infiniti problemi contrattuali e anche dalle ambizioni di successo personale dei singoli artisti: in alcuni casi come Ricky Gianco o i Ribelli il distacco è indolore, mentre in altri si accompagna a processi e sentenze, ed è questo il caso di Don Backy. Dal momento della separazione con Don Backy il Clan incomincerà a ridurre la sua attività di lancio di nuovi cantanti, fino a distribuire, nell'ultimo periodo, solamente le produzioni di Celentano e di Claudia Mori. Il 4 dicembre 1965 il singolo La festa raggiunge la prima posizione per cinque settimane.

Da cantante a predicatore

Anche durante il periodo del Clan i successi continuano: nel 1962 vince il Cantagiro con "Stai lontana da me", seguita dall'incisione di Pregherò (versione italiana di Stand by Me di Ben E. King, ma stranamente firmata da Gianco e Don Backy) che arriva in prima posizione per cinque settimane: è il suo primo testo che affronta tematiche religiose, che presto diventeranno una consuetudine (nel giro di 3 anni incide Ciao ragazzi e Chi era lui). Nello stesso anno, in ottobre, Celentano suona per una settimana intera all'Olympia di Parigi: si reca nella capitale francese con I Ribelli in treno, per la sua nota paura di volare (che nel 1964 gli farà rifiutare la proposta di un tour negli Stati Uniti fattagli da Frank Sinatra per lanciare un 45 giri con Il tangaccio e Sabato triste); torna nuovamente all'Olympia nel maggio dell'anno successivo.

Il 1963 è l'anno di Grazie, prego, scusi e di Sabato triste che arriva prima per cinque settimane, il 1964 invece di Il problema più importante e il 1965 di Sono un simpatico, tutte canzoni diventate dei classici. Nel 1966, dopo cinque anni, Celentano decide di tornare al Festival di Sanremo: la canzone, Il ragazzo della via Gluck, presentata in coppia con il Trio del Clan (composto da Pilade, Cerutti e Santercole), si classifica agli ultimi posti, non riuscendo a qualificarsi per la serata finale: avrà però un clamoroso successo di vendite, diventando (insieme con Azzurro) la sua canzone per eccellenza, anche per il testo di Del Prete e Beretta, che racconta molti particolari dell'infanzia e dell'adolescenza di Celentano, e affrontando per la prima volta il tema dell'ecologia e della speculazione edilizia, che da qui in avanti diventerà uno degli argomenti cardine del cantante.

Celentano in realtà avrebbe dovuto partecipare al festival con un'altra canzone, Nessuno mi può giudicare, di cui registrò anche il provino (pubblicato anzitutto nelle riedizioni digitali de Il ragazzo della via Gluck dalla BMG Ricordi e dalla RTI Music e successivamente incluso solo nella raccolta Il cuore la voce del 2001): ma non convinto del risultato, optò per Il ragazzo della via Gluck; a questa canzone, qualche mese dopo, l'amico Giorgio Gaber diede una risposta, in una canzone il cui protagonista cercava una casa per andare ad abitare con la sua sposa e non la trovava, perché a causa del piano verde della città abbattono tutte le case per creare dei prati (è la spiritosa La risposta al ragazzo della via Gluck).

Il ragazzo della via Gluck suscitò l'interesse di Pier Paolo Pasolini che progettò di trarre un film dal racconto della canzone, per sviluppare l'aspetto della civiltà urbana che stava distruggendo la cultura contadina. Il regista e Celentano (che doveva recitare ovviamente da protagonista nel film) si incontrarono spesso; il progetto, però, non andò in porto. Mondo in mi 7ª, di pochi mesi successiva, continua questo filone a metà tra la protesta e la predica: scagliandosi contro i vari mali del secolo (tra cui un profetico, per i tempi, C'è persino corruzione dove c'è lo sport), Celentano ha qui l'idea di abbinare al testo di Mogol, Beretta e Del Prete una melodia basata su un giro armonico costituito da un solo accordo, appunto il mi 7ª: l'effetto è senza dubbio particolare, e l'abilità di Detto Mariano nel creare l'arrangiamento fa di questa canzone un altro evergreen.

Nel frattempo è entrato nel Clan come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte: il suo esordio per Celentano si ha nel 1966 con la canzone inserita come retro di Il ragazzo della via Gluck, intitolata Chi era Lui (il testo di Mogol e Del Prete parla di Gesù), con le tipiche atmosfere pianistiche che in seguito identificheranno le canzoni di Conte. Paolo Conte scrive poi (in collaborazione con il maestro Michele Virano, suo concittadino) le musiche dei due successi degli anni successivi: il primo è La coppia più bella del mondo del 1967, dove il testo di Beretta e Del Prete elogia il matrimonio e la vita di coppia con gli ormai consueti toni predicatori (che si attirano le accuse di antidivorzismo), mentre la musica si trasforma da un'introduzione lenta a un valzerone da balera.

Il secondo brano, del 1968, è Azzurro che arriva primo in classifica per quattro settimane: qui la musica (di Paolo Conte), non definibile (non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio) e senza dubbio originale, si abbina a un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le sue tematiche (dall'amore all'ecologia alla religione) unite dalla cornice del celebre ritornello. Una canzone che ha avuto un'infinità di versioni, tra cui forse la più strana è quella contenuta nel divertente (e censurato) film di Renzo Arbore del 1980, Il pap'occhio, dove un fantomatico coro, la Premiata Fabbrica Il Pernacchio, la esegue a bocca chiusa con svariati pernacchi nei momenti più topici della melodia.

Il 45 giri che la contiene è uno dei rari casi in cui anche la canzone sul lato B è famosissima: si tratta di Una carezza in un pugno, una musica scritta da Santercole per lo zio insieme con Nando de Luca, con un testo d'amore di Beretta e Del Prete noto anche per un clamoroso errore grammaticale (Ma non vorrei che tu/ a mezzanotte e tre/ stai già pensando a un altro uomo...). Il 1969 è anche l'anno di Storia d'amore una bella e celebre canzone d'amore con un finale contenente un lungo assolo di fisarmonica, scritta insieme con Nando de Luca). Il tono da predicatore ritorna in Tre passi avanti, Torno sui miei passi e, soprattutto, in Chi non lavora non fa l'amore (prima classificata al Festival di Sanremo 1970) che, pur portandolo costantemente in testa alle classifiche, lo rendono insopportabile da parte del pubblico dei giovanissimi (sono gli anni della contestazione giovanile) che lo bollano come reazionario e sorpassato (queste le accuse dei giornali giovanili di quel periodo, come Ciao amici o Big).

In particolare la canzone presentata al Festival viene vista come un inno al crumiraggio anche se, analizzando il testo della canzone, si può notare come il protagonista della canzone rivolgendosi al padrone gli faccia presente il disagio che si vive in famiglia a causa dei problemi salariali; ma le polemiche ebbero la meglio sulle analisi. Celentano però non se ne cura e ai successi in ambito musicale incomincia ad affiancare quelli in ambito cinematografico.

Gli anni settanta

Il matrimonio con Claudia Mori

Claudia Mori, nome d'arte di Claudia Moroni, attrice e cantante romana, incontra Celentano sul set di Uno strano tipo; e da quel momento i due formano una coppia ancor oggi indissolubile. Nel 1964 si sposano in gran segreto di notte, nella chiesa di San Francesco a Grosseto. Dal matrimonio nascono tre figli: Rosita nel 1965, Giacomo nel 1966, Rosalinda nel 1968. Nel 2004 nasce Samuele, figlio di Giacomo e sua moglie Katia[50] e, attualmente, l'unico nipote di Adriano.

Nella prima metà degli anni ottanta il matrimonio attraversa un periodo di crisi: per qualche anno i due vivono separati e si mormorano notizie di divorzio imminente. Nel 1985 i due si ritrovano proprio sul set di Joan Lui e la crisi sembra acqua passata. Dal 1991 Claudia Mori è amministratore delegato della casa discografica di famiglia, la Clan Celentano srl. Tra i suoi successi discografici: Non succederà più, La coppia più bella del mondo (duetti con il marito) che arriva prima in classifica per sei settimane, Buonasera dottore, Il principe, Chiudi la porta. Parteciperà in numerosi film del marito, ma dal 1994 si dedicherà completamente all'amministrazione del Clan, succedendo al fratello di Adriano, Alessandro Celentano.

Prisencolinensinainciusol

In ambito musicale, i primi anni settanta vedono Adriano quasi costantemente in classifica con brani come Viola (che anni dopo verrà interpretata in duetto con Ivano Fossati) Sotto le lenzuola (ultima canzone con la quale partecipa al Festival di Sanremo nel 1971), ed Er più, scritta da Carlo Rustichelli. Il 1972 è l'anno di un nuovo successo ecologista, Un albero di trenta piani, in cui Celentano attacca la speculazione edilizia e l'inquinamento, prendendosela in particolare, nel finale della canzone, con il grattacielo Pirelli di Milano (che ha, appunto, trenta piani); tradotta in spagnolo con il titolo ''Un arbòl de 30 pisos (sul retro vi è Ready teddy) ottiene molto successo anche sul mercato iberico e latinoamericano.

La canzone è contenuta in un LP, I mali del secolo, dove ogni traccia affronta un problema sociale (dalla droga alla crisi della famiglia); al disco collabora come corista Giuni Russo. Ma è con Prisencolinensinainciusol, pubblicato il 3 novembre del 1972, uno stranissimo brano in lingua "celentanesca", cantato con suoni sconclusionati pseudo-inglesi che conquista un primato mondiale: la canzone, infatti (considerata da Celentano il primo rap italiano, il seme del rap, come ha definito la canzone in un rifacimento del 1994), entra in classifica negli Stati Uniti (al settantesimo posto) prima che in Italia[51], cosa più unica che rara per un cantante italiano.

Celentano motiva il testo della canzone sostenendo che «avendo appena inciso un album di canzoni che volevano dire qualcosa, avevo voglia di fare qualcosa che non volesse dire nulla».[52]
In Italia il successo non arriva subito, ci vorrà del tempo, quando la canzone diventerà sigla del programma radiofonico Gran Varietà riscontrerà un enorme successo anche in Italia.

Nel 1995 i fratelli Visnadi, all'epoca compositori e produttori di musica house, remixano su commissione il brano in diverse versioni. Una di esse viene pubblicata qualche anno più tardi anche nella raccolta "Unicamente Celentano" e Adriano la esegue da Fabio Fazio su RAI TRE a Che Tempo Che Fa. Prisencolinensinainciusol è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Manu Chao e Piero Pelù. Il pezzo è stato reinterpretato anche dalla cantante e attrice Tosca nel suo album in diverse lingue Il suono della voce.

I successi degli anni settanta

Nel 1973 Celentano annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo, con il brano L'unica chance (canzone che anticipa di 30 anni i dibattiti sui cibi transgenici): all'ultimo momento il cantante accusa una gastrite (secondo la versione ufficiale), e dà forfait, ma nel telegramma che spedisce agli organizzatori aggiunge anche che forse a fargli venire la gastrite è stato il modo in cui sono stati trattati alcuni cantanti popolari esclusi dalla gara, e conclude il telegramma scusandosi se questo festival sarà più pallido del solito per la mancanza della sua presenza. Il brano musicalmente è un rock-blues, ma riscuote meno successo di altri, al contrario del 45 giri del 1974, Bellissima che, come si deduce dal testo, è una canzone d'amore.

Torna alle tematiche sociali nel 1976 con Svalutation, analisi della situazione italiana dell'epoca (sono gli anni dell'inflazione e della nascita del terrorismo) a tempo di rock, con la chitarra di Santercole in evidenza; la canzone è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Piero Pelù. Il 1977 è l'anno del ritorno di Celentano in tour, dopo sei anni dall'ultima serie di concerti, per sette date negli stadi (primo in Italia a usarli a tale scopo), di cui una, quella allo stadio Manuzzi di Cesena, viene registrata per un disco dal vivo che esce solo due anni dopo (Me, live!); tra i musicisti che lo accompagnano da ricordare Gianni Dall'Aglio alla batteria e Alberto Radius alle chitarre.

Dopo altri successi, Ti avrò nel 1978 e Soli nel 1979 (quest'ultima con la musica scritta da Toto Cutugno, l'inizio di successive collaborazioni), con l'occasione dell'uscita del disco dal vivo effettua nuovamente un tour negli stadi, a soli due anni di distanza dal precedente, in cui batte alcuni record di presenza (45.000 persone al Comunale di Torino, 65.000 al San Paolo di Napoli e 50.000 allo stadio di Rimini). Alla fine del decennio però, come Mina, anche Celentano decide di chiudere con i concerti: fino al 1994 (anno del tour europeo) non effettuerà più tournée.

Don't Play That Song (You Lied) (1979) ha venduto 983 000 copie in Francia: è il più grande successo di Celentano in questo paese[53]. Il suo secondo più grande successo è Chi non lavora non fa l'amore (1970) con 750 000 copie vendute[54] mentre Svalutation del 1976 arrivò a 348 000 copie vendute[55].

Celentano regista: Yuppi du e Geppo il folle

A quel punto Celentano è lanciato anche come attore ma non prende parte a un gran numero di produzioni e fino al 1978 girerà al massimo due film all'anno (in alcuni non avendo il ruolo del protagonista). Durante questo periodo lavora con registi affermati del calibro di Dario Argento (in Le cinque giornate) e attori del calibro di Anthony Quinn (in Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni), a conferma della sua crescente abilità di attore. Nel 1974 Celentano dirige, scrive, sceneggia, interpreta e produce Yuppi du; anche in questo caso la canzone che prende il titolo dal film, scritta dal solo Celentano, è un successo.

Nel 1978 è l'anno di svolta nella carriera da attore di Celentano, dà vita alla sua 3º regia: Geppo il folle è un musical in cui Celentano interpreta un cantante di successo mondiale che, pur non conoscendo l'inglese, ha un sogno: quello di incontrare Barbra Streisand. Ma soprattutto ha inizio la proficua collaborazione nel campo della commedia con la coppia di registi Castellano e Pipolo girando Zio Adolfo in arte Führer, che riscuote un buon successo commerciale. Con gli stessi registi Celentano girerà anche Mani di velluto in coppia con Eleonora Giorgi, ottenendo un successo di pubblico elevatissimo, che verrà ripetuto anche con Il bisbetico domato (1980, con Ornella Muti).

Gli anni ottanta

Celentano tra successo e declino

Nel 1980 rilascia a Roberto Gervaso un'intervista per il libro La mosca al naso - Interviste famose, in cui dichiara di aver trovato la fede all'età di vent'anni, di battersi per l'ambiente e per Cristo, di essere un cattolico praticante e di immaginare il paradiso come un posto pieno di animali parlanti[56]. Quest'ultima affermazione va letta in sintonia con la sua sensibilità animalista, dato che Celentano è vegetariano[57].

Nel 1982 pubblica un libro autobiografico con la collaborazione di Ludovica Ripa di Meana: "Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai". Celentano continua a incidere regolarmente pur essendo sempre più impegnato con il cinema (scala le vette di incassi con film come Bingo Bongo, Il bisbetico domato, Asso). Incide due album-cover ("I miei americani..." e "I miei americani 2") in cui ripropone in versione italiana canzoni ultra famose americane come Susanna, Questo vecchio pazzo mondo (Eve of distruction), Il contadino (Hold on, I'm coming), Sei nel mio destino (You are my destiny) e tante altre. I due album riscuotono un discreto successo con circa mezzo milione di copie vendute a testa.

In televisione intuendo la forte pressione mediatica che si stava sviluppando attorno alla sua immagine, ormai consolidata anche all'estero, Adriano segue in parte la scelta di Mina e comincia a diradare le sue apparizioni: infatti dopo un periodo di assenza, torna in TV come ospite nel 1983 a Domenica In condotto da Pippo Baudo, insieme con la moglie Claudia Mori; sempre con Baudo sarà frequente ospite in diverse edizioni di Fantastico da lui guidate, arrivando persino a sostituirlo nel 1987.

Joan Lui e gli ultimi ruoli al cinema

Nel 1980 sospende momentaneamente la collaborazione girando il secondo episodio del film Qua la mano di Pasquale Festa Campanile, con cui aveva già collaborato più volte in precedenza, e La locandiera di Paolo Cavara al fianco della moglie Claudia Mori e di Paolo Villaggio. Nel 1981 riprende la collaborazione con Castellano e Pipolo girando Asso con Edwige Fenech e Innamorato pazzo nuovamente con la Muti (con la quale, si diceva, avrebbe avuto una breve relazione), dominando la classifica degli incassi.

Nel 1982 rincontra Eleonora Giorgi (oltre a Enrico Montesano e ai giovani ma già affermati Diego Abatantuono e Carlo Verdone) sul set di Grand Hotel Excelsior. Tuttavia il sodalizio tra il cantante-attore e i due registi si incrina a causa del calo di consensi ottenuto con la pellicola successiva Segni particolari: bellissimo del 1983. Lo stesso anno Celentano gira nuovamente con Pasquale Festa Campanile il film Bingo Bongo e successivamente di nuovo con Sergio Corbucci Sing Sing, dov'è protagonista del secondo episodio, oltre alla già citata pellicola con il duo registico. Nel 1984 è la volta invece di Lui è peggio di me di Enrico Oldoini, nel quale il molleggiato recita di nuovo al fianco di Renato Pozzetto e che risulterà il suo ultimo grande successo commerciale.

Il 1985 è l'anno del suo film più discusso e sua ultima regia: Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì. Celentano realizza la sua pellicola spendendo cifre folli (circa 20 miliardi di lire), e il film si rivela un quasi fallimento ai botteghini italiani (incasserà circa 7 miliardi di lire), seguito da una battaglia legale tra l'autore e i produttori. Dopo lo sfruttamento arbitrario delle sale cinematografiche, Celentano rimontò il film portandolo alla durata di 125 min (originariamente erano 163). Verrà trasmesso anche in TV e distribuito in VHS. In Germania e in Russia, invece, il film riscuote un notevole successo al punto che viene invitato a Mosca a ritirare un premio e a fare un concerto nella capitale russa.

Dopo Joan Lui, Celentano girerà ancora (solo perché è costretto per contratto a farlo) Il burbero, l'ultima commedia della carriera firmata ancora una volta da Castellano e Pipolo e che riscontra un discreto successo. Farà ritorno nelle sale nel 1992 per interpretare il film Jackpot. Celentano è costretto a recitare in presa diretta e in lingua inglese un film tra fantascienza ed ecologismo che la critica accoglie molto male, definendolo uno dei peggiori film del cinema italiano, e che si rivela un flop commerciale visti i miseri incassi[58] (105 milioni di lire incassati a Natale a fronte di una spesa per il film di 18 miliardi). Sarà lo stesso Adriano ad ammettere, in un intervento sul Corriere della Sera, che il film ha tanti difetti e che i critici, una volta tanto, hanno avuto davvero ragione. Sarà l'ultimo film girato da Celentano.

Un controverso Fantastico

In tv Celentano si renderà protagonista per il suo Fantastico 8, dando il suo tocco personale al programma-culto della Rai che si occupava della Lotteria. Il programma è accompagnato dall'uscita dell'album La pubblica ottusità. Tra una frecciata e l'altra, le famigerate "pause" (volute, o dovute a un'amnesia?) e gli inviti al pubblico a "spegnere il televisore" spazza via tutti i record di audience.

In periodo di campagna elettorale referendaria (l'oggetto era la legislazione sulle attività venatorie) resta memorabile il suo monologo contro la caccia in cui si definisce "figlio della foca". Dopo aver mostrato un filmato di Greenpeace che documentava la cruenta uccisione di foche cucciole da parte dei cacciatori per il mercato delle pellicce, invitò gli elettori a scrivere sulle schede elettorali la frase "La caccia è contro l'amore", ignorando che questo atto avrebbe causato l'annullamento delle schede stesse. La frase incriminata, vergata di pugno dallo stesso Adriano su una lavagna portata al centro del palco, fu causa di polemiche anche a causa di un grossolano errore di ortografia: Celentano, infatti, scrisse "La caccia e contro l'amore" (con la e senza accento) e continuò poi il monologo senza mai accorgersi dell'errore.

In un'altra puntata Celentano invitò i telespettatori a spegnere il televisore per 5 minuti, e la sua richiesta fu accolta da otto milioni di persone. Un ulteriore episodio si ebbe quando Celentano, come provocazione alla battaglie di ascolto di quel periodo, chiese ai telespettatori di sintonizzarsi per almeno un minuto su Canale 5 (che in quel momento stava trasmettendo il film Anche gli angeli mangiano fagioli). Oltre a Celentano parteciparono Heather Parisi, Marisa Laurito, Massimo Boldi e Maurizio Micheli.

Gli anni novanta

Il declino

Dal 1987 al 1990 Adriano, forse per stanchezza, non produce album. Nel 1991 torna con un album intitolato Il re degli ignoranti insieme all'omonimo libro. L'album riscuote un ottimo successo con circa mezzo milione di copie vendute, ma non è tra i più ricordati del cantante. All'interno dell'album alcune perle della sua discografia quali Fuoco e La terza guerra mondiale. Per promuovere il lavoro, il 5 novembre dello stesso anno conduce in prima serata, in diretta su Rai 1, lo show Adriano Celentano a Notte Rock[59], ovvero una puntata speciale dell'omonimo programma.

In questo spettacolo si alternano l'esecuzione delle nuove canzoni alle domande postegli da Enzo Biagi e dal pubblico in studio, con le partecipazioni di Angie Everhart e Vincenzo Mollica (che introduce l'evento); per realizzare la trasmissione accetta di non percepire alcun compenso[59]. Re degli ignoranti diventerà un altro popolare nomignolo di Celentano, ad affiancare lo storico appellativo di Molleggiato, divenuto già celebre ai tempi di Fantastico. Nel 1992 è in tv con Svalutation, il primo show da protagonista a 4 anni di distanza da Fantastico, andato in onda in due puntate (12 e 19 dicembre[60]) su Rai 3 e condotto assieme a Bruno Gambarotta; il programma ottiene 5 milioni di spettatori diventando uno dei programmi più visti della storia della terza rete Rai.[61]

Tra gli ospiti c'è anche il cantautore genovese Francesco Baccini, che aveva inserito la canzone Adriano Celentano nel suo album Nomi e cognomi: nel testo Baccini ne critica i suoi atteggiamenti ritenuti da santone, invitandolo a limitarsi a fare il cantante. Celentano lo invita nella sua trasmissione televisiva in nome della libertà di espressione. Dal successivo 23 dicembre[62] è nelle sale Jackpot, che sarà il suo ultimo film, in quanto risulterà un flop memorabile, criticato persino dallo stesso Celentano[63].

Il ritorno dal vivo

Nel 1994 torna con un album molto particolare, Quel punto. Il testo dell'omonima canzone è fortemente criticato per via del tema trattato (femminilità in pericolo a causa dei transessuali). L'album viene ritirato dal mercato per problemi di copyright dopo poche settimane per la presenza di una versione alternativa del brano Uh...Uh... L'album verrà immesso nuovamente sul mercato con la versione originale della canzone simile a quella pubblicata nel 1982. Il 1994 è soprattutto l'anno del suo ritorno al "live": parte un tour italiano/europeo con tappa nelle più grandi capitali d'Europa, dove viene sempre registrato il tutto esaurito; si comincia dalla Favorita di Palermo il 29 settembre,[64] poi a Cava de' Tirreni il 1º ottobre,[64], il 4 ottobre allo Stadio San Nicola di Bari,[64], il 7 al Palauer di Roma, il 10 al Palasport di Firenze,[64] il 13 a quello di Bologna, il 15 a Treviso[64], il 18 al Palastampa di Torino;[64] a novembre il tour è dedicato all'estero, con concerti a Colonia, Bruxelles, Dortmund,[64], Berlino,[64] Zurigo,[64] Mannheim,[64] Stoccarda,[64] e Monaco.[64]

L'ultima tappa del tour si tiene al Forum di Assago (Milano) del 18 novembre e viene trasmessa in diretta da Rai 1 alle 20:40[65] e seguita da 7.216.000 spettatori (il tour segna un record di circa 500.000 biglietti venduti)[66]. A tutt'oggi è il suo ultimo tour. Il 27 settembre 1995 Celentano effettua un concerto a Lourdes. Nello stesso anno produce l'album Arrivano gli uomini, con tanto di videoclip mandato in onda su Rai Uno: il disco non supera le 150.000 copie vendute nonostante il battage pubblicitario.[67]

Sempre nello stesso anno Celentano diventa testimonial d'eccezione delle rinnovate Ferrovie dello Stato in una serie di spot per le reti Mediaset (in particolare per Italia 1), sulle quali partecipa come ospite ad una puntata di Super '96 con Ambra Angiolini. Nel 1997 Celentano si esibisce davanti a papa Giovanni Paolo II in occasione del concerto per il Meeting Eucaristico di Bologna, rispolverando per l'occasione anche dei suoi vecchi brani come Pregherò, cover dell'americana Stand by Me di Ben E. King, Disse, e Ciao ragazzi.

I nuovi successi discografici: la collaborazione con Mina e Io non so parlar d'amore

Nel 1998, mentre prepara il suo ritorno in tv, le sue sorti discografiche sempre più in calo cambiano radicalmente. Incide infatti un album con Mina, altra grande cantante e amica di sempre, che assieme a lui mosse i primi passi nel mondo della musica leggera: il disco ha un enorme successo con 1.600.000 copie vendute[68], spopolando nelle radio con i duetti Acqua e sale e con Che t'aggia di', canzone in dialetto pugliese accompagnata da un videoclip a cartoon (Adriano e Mina appaiono come paperi così come nella copertina dell'album) mandato in onda su RaiUno. È di quest'anno l'inizio della collaborazione - che dura ancor oggi - con Andrea Scrosati e Umberto Chiaramonte nella comunicazione del Clan e di Celentano, due giovani che allora avevano meno di 30 anni.

L'anno dopo, con Mogol, Gianni Bella e con la partecipazione di Fio Zanotti, realizza l'altrettanto fortunato Io non so parlar d'amore (oltre 2.000.000 di copie) che è considerato da alcuni l'album della "rinascita" artistica di Adriano nel grande pubblico. L'album contiene canzoni come Gelosia, L'emozione non ha voce, L'arcobaleno scritta da Mogol su musiche di Gianni Bella e dedicata a Lucio Battisti e Senza amore del giovane Carlo Mazzoni che diventano ben presto veri tormentoni e trasportano questo album per tantissimo tempo ai vertici della hit parade italiana.

Gli anni duemila

Il ritorno in televisione: Francamente me ne infischio

Adriano "rafforza" il successo con uno show su Rai 1 in 4 puntate, Francamente me ne infischio affiancato da Francesca Neri. Tra gli autori del programma c'è anche il caro amico Miki Del Prete e tra gli ospiti apparsi in trasmissione ricordiamo: Teo Teocoli, Ligabue, Manu Chao, Compay Segundo, Jovanotti, Piero Pelù, Tom Jones, Joe Cocker, David Bowie, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Nada, Max Pezzali e tanti altri.

Lo show è spesso interrotto da filmati-shock preparati dallo stesso Adriano. Filmati che parlano di tematiche forti e scomode. Il programma verrà premiato con la Rosa d'Argento al prestigioso festival "La Rose d'Or de Montreux". Gli ascolti sono altissimi, dopo quasi 8 anni da Svalutation (show televisivo su Rai 3 in onda per due puntate nel 1992), con punte di oltre 13.000.000 di spettatori[69]. Da ricordare che nel 1997 Celentano e la Rai avevano trovato un accordo per mandare in onda uno show intitolato Il conduttore ma che poi si arenò per problemi contrattuali tra le due parti.

Celentano tra successo e 125 milioni di cazz..te

Nel 2000, con lo stesso team, pubblica Esco di rado e parlo ancora meno, altro grande successo (1.800.000 copie)[70]. L'album contiene una canzone scritta da Ivano Fossati dal titolo Io sono un uomo libero che sembra essere un manifesto per Celentano e un duetto con Nada nell'interpretazione di una struggente canzone dal titolo Il figlio del dolore scritta dallo stesso Adriano che narra la storia di uno stupro durante una guerra.

Il singolo di lancio è Per averti, grande successo radiofonico mentre la canzone Tir sarà la sigla di chiusura del contestatissimo show 125 milioni di caz..te, dell'anno seguente. Nel team degli autori è presente anche Miky Del Prete e i monologhi di Celentano, che spaziano dalle critiche a Bruno Vespa, Maurizio Costanzo e Fabio Fazio alla legge del "silenzio-assenso" in merito alla donazione degli organi, destano grandissime polemiche. Tra gli ospiti ricordiamo: Enzo Jannacci, Antonio Albanese, Giuliano Ferrara, Dario Fo, Giorgio Gaber (sua ultima apparizione televisiva), Giorgio Panariello, i Lùnapop, Shaggy (con lo spassoso sketch su sedia a rotelle: Celentano è ingessato a una gamba a causa di una caduta durante uno sketch con Dario Fo nelle puntate precedenti), Carmen Consoli, Giorgia, Marco Masini, Fiorello.

Per sempre

Nel 2002 è la volta di Per sempre, il terzo album consecutivo elaborato con il team Mogol-Bella. I dati di vendita sfiorano il milione di copie. L'album non è accompagnato da nessuno show televisivo ma è traghettato per tutto l'anno da tre singoli (Confessa, Mi fa male e Per sempre) che restano in classifica per molto tempo, e da un'ospitata esclusiva nel programma di Rai 1 Uno di noi condotto da Gianni Morandi. Da notare la collaborazione con il prestigioso pianista Chick Corea che sfoggia la sua bravura nei brani "Per sempre" e "Radio Chick", ultima traccia dell'album che vuole essere uno spazio tutto per il pianista. L'album contiene due chicche: una canzone "sociale" intitolata "I passi che facciamo" scritta da Pacifico e una ballata scritta da Francesco Guccini intitolata Vite. È uscito anche in versione CD+DVD nella quale si possono vedere i video di alcune canzoni dell'album più il live de Il ragazzo della via Gluck al concerto di Berlino del 1994.

Il 6 marzo 2004 Celentano viene ospitato al Festival di Sanremo di Tony Renis, in cui si esibisce un monologo sulla commistione tra politica e televisione per poi esibirsi in una versione riarrangiata di Rip it up.

C'è sempre un motivo

Nel 2004 è la volta di C'è sempre un motivo, album che vede la conferma del team Mogol - Gianni Bella. Un disco molto elaborato, dove è presente un inedito di Fabrizio De André e un duetto in lingua creola con Cesária Évora, esponente di spicco della musica di Capo Verde che ripropone Il ragazzo della via Gluck con testo e arrangiamenti tipicamente capoverdiani. È un album particolare in cui Celentano si esibisce in canzoni molto diverse tra loro che toccano più generi musicali, dal melodico al rock per arrivare al jazz. L'album torna nel 2005 in versione DualDisc (da un lato musica e dall'altro DVD, primo artista in Italia a usare questa tecnologia) con l'aggiunta di un singolo scritto da Paolo Conte, 37 anni dopo Azzurro, dal titolo L'indiano, una canzone che non decolla in termini di successo ma che vuole essere un "manifesto" Celentanesco sulla libertà di parola e di pensiero, argomenti base del programma tv RockPolitik dello stesso anno e per la quale la canzone funge da sigla finale dello show.

Rockpolitik

Il 20 ottobre 2005 va in onda su Rai 1 lo show televisivo Rockpolitik. Come d'abitudine, Celentano pretende dalla Rai "carta bianca" sui testi e sull'intero progetto, cosa che la tv pubblica non intende concedere. Dopo varie vicissitudini tirate avanti per un anno (tutto partì nel dicembre del 2004) e interventi legali, il programma prende il via dopo l'autosospensione provvisoria del direttore di rete Fabrizio Del Noce. Lo show segna un grande successo in termini di ascolto con una media del 46% nelle 4 puntate[71], ed è il programma più visto della stagione 2005-2006. Il picco massimo in termini di ascoltatori si è avuto con Roberto Benigni nella 2ª puntata con oltre 16 milioni di persone, nell'esilarante sketch della "lettera a Silvio Berlusconi" che si rifà al più celebre sketch di Totò e Peppino nel film Totò, Peppino e la... malafemmina.

Altrettanto fortunato è stato l'inedito duetto con Eros Ramazzotti nell'interpretazione de Il ragazzo della via Gluck con quasi il 70% di ascolto[72]. Ci furono anche altri ospiti illustri come Michele Santoro, Gérard Depardieu, Valentino Rossi (che fa con Celentano uno sketch "rock & lento"), Franco Battiato, Riccardo Cocciante, Patti Smith, Luciano Ligabue (che canta con Celentano Bisogna far qualcosa) e Loredana Bertè (che con Celentano canta Impazzivo per te), Eurythmics e Carlos Santana. Il 20 novembre 2006 esce un libro omonimo scritto da Celentano e da Mariuccia Ciotta che racconta tutta la storia (e qualche retroscena) del programma.

Unicamentecelentano - Oh Diana

Nel 2006 l'Università degli Studi di Foggia decide di conferirgli una laurea honoris causa in Lettere e Filosofia, la quale venne gentilmente declinata con la motivazione che, con il conferimento di tale titolo, sarebbe stato "costretto a migliorare e non voglio prendermi troppo sul serio. Sono e resto sempre il Re degli Ignoranti”.[73]

Il 10 novembre lancia una raccolta (cofanetto in tre cd) che raccoglie 42 canzoni dal 1957 a oggi. Da notare la presenza di canzoni come "Miseria nera" e "L'unica chance" che non saranno tra le più famose del "Molleggiato" ma che trattano temi di straordinaria attualità pur essendo tra le più vecchie del suo repertorio. Nella raccolta è presente anche l'inedito duetto con Paul Anka nel rifacimento della sua canzone "Diana" dal titolo "Oh Diana" con testo in italiano di Mogol e dello stesso Celentano. Vi è anche "Prisencolinensinainciusol" in una versione remixata, che rispetta in pieno lo spirito e la struttura del brano, ma vi inietta nuova energia ritmica e sonora.

La raccolta riscontra subito un discreto successo di pubblico: il disco si piazza al terzo posto della classifica FIMI nella prima settimana per poi rimanere per quasi tre mesi nella top ten italiana. Secondo la rivista Rolling Stone, la raccolta ha venduto 500.000 copie. Il 2 dicembre 2006, Adriano è ospitato su Rai Tre nel salottino di Fabio Fazio, Che tempo che fa per un'intervista, evento più unico che raro data la scarsa disponibilità del cantante per questo genere di cose. Anche questa volta è un gran successo di ascolti: la terza rete Rai totalizza 6.200.000 di contatti (come riportato nei dati Auditel, riportati nei quotidiani dei giorni successivi).

Celentano torna sul ring

Il 23 novembre 2007, pubblica Dormi amore, la situazione non è buona, un album che porta in copertina un ritratto di Adriano da pugile disegnato da Wainer Vaccari. Come di consueto, ormai, il duo Mogol e Gianni Bella fa da padrone nel cd con 5 canzoni su 10 (più un Extra, una sorta di mix dell'album), ma le altre canzoni portano firme di Jovanotti, Neffa, Tricarico, Vincenzo Cerami e Carmen Consoli e un brano inedito di Domenico Modugno risalente al 1974, Ragazzo del sud. L'album è anticipato il 5 novembre dal singolo "Hai bucato la mia vita" che riscuote notevole successo nel mondo dei download, specie su iTunes. Tutti i quotidiani, stranamente unanimi, commentano positivamente questa nuova opera del Molleggiato. Il disco vince 4 dischi di platino vendendo 400.000 copie in un mese e mezzo, così come comunicato da Musica e dischi, la rivista che si occupa da 50 anni di rilevazioni di mercato musicale.

Il 2º singolo estratto dall'album, "Dormi amore", esce l'11 gennaio nelle radio. Il terzo singolo estratto, a maggio, è "Aria...non sei più tu", canzone usata anche per uno spot sulle reti Sky in vista della Giornata della Terra. Il quarto singolo estratto a fine maggio è "Fiori" per il quale Celentano ha realizzato anche un videoclip; un cartone animato 3D che racconta la storia di un alieno sceso sulla Terra, una Terra arida e in bianco e nero dove le uniche cose belle sono, appunto, i fiori. Il video non ha circolato in tv, bensì nel web, 22.000 contatti sono stati raggiunti sul sito del Corriere della Sera dove era scaricabile gratuitamente. Il 5 giugno 2008, allegato al Corriere della Sera, esce la versione libro-cd di "Dormi amore la situazione non è buona" dove è possibile trovare tutti i testi delle canzoni.

La situazione di mia sorella non è buona

Il 26 novembre 2007, su Rai 1,Celentano torna in diretta con uno spettacolo in prima serata dal titolo La situazione di mia sorella non è buona, dove per "sorella" il Molleggiato intende il pianeta Terra (citando san Francesco d'Assisi della poesia del Cantico delle Creature (1215); e dove realizza una sorta di film in diretta tv cantando dal vivo alcuni stralci delle nuove canzoni dell'album), a suo parere "la trasmissione più difficile da fare" della sua carriera. Tra gli ospiti ci sono stati Fabio Fazio, Carmen Consoli, Milena Gabanelli, Gianni Bella, Mogol, Laura Chiatti, Tricarico e altri. Il programma è stato visto da 9.200.000 telespettatori con il 33% di ascolto, con picchi di 11 milioni di spettatori e del 39,07% di share. Per festeggiare i suoi settant'anni e i cinque decenni di attività, la Rai ha organizzato per sabato 5 gennaio 2008 uno speciale, in onda sulla rete ammiraglia, dal titolo "Buon Compleanno Adriano". La trasmissione, pur dedicata esclusivamente alla riproposizione di spezzoni di trasmissioni passate del "Molleggiato", ha fatto registrare il 28,65% di ascolto.

Dal vivo dopo quattordici anni

Adriano riappare in pubblico sabato, 8 marzo 2008, per festeggiare il centenario dell'Inter, squadra di cui è notoriamente affezionato tifoso. Allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, subito dopo il fischio finale della partita vinta dai nerazzurri sulla Reggina per 2-0, il "Molleggiato" entra in campo con tanto di chitarra in mano e sciarpa della "Beneamata" al collo, si esibisce cantando "Il ragazzo della via Gluck" modificata nell'ultima parte del testo con invettive politiche. Finita l'esibizione aspetta in ginocchio il presidente interista Massimo Moratti, e con quest'ultimo intona alcune strofe di "Sei rimasta sola". «Cantare con Celentano - ha sorriso Moratti - è come giocare con Pelé: fantastico».

L'esibizione infiamma i tifosi interisti, ma anche tutti i fan di Celentano, tornato, così, a esibirsi dal vivo dopo ben 14 anni. Il 24 ottobre 2008, il "profeta cantante" lancia sul web un nuovo singolo, dal titolo "Sognando Chernobyl", attraverso un video-clip della durata di circa 2 minuti e mezzo. In realtà, si tratta dell'anticipazione di una suite di oltre dieci minuti, in cui Adriano lancia un messaggio forte ai potenti del mondo contro quei fenomeni che distruggono il pianeta. Emblematico e "catastrofico" il ritornello della canzone: «Tutti quanti insieme salteremo in aria bum». "Sognando Chernobyl", è il primo di due singoli inediti, presenti nel nuovo "best-of" di Celentano, uscito il 28 novembre 2008.

L'animale

A fine 2008, è uscito prima della Vigilia di Natale il disco di Celentano, L'animale. La compilation è formata da due CD: uno con le canzoni d'amore e uno con quelle 'contro'. Entrambi i CD contengono 14 tracce vecchie e nuove. Nel primo si trova l'inedito La cura, canzone di Battiato che Celentano ripropone cantata da lui. Ci sono vecchi classici come Storia d'amore e pochi inediti. Il secondo invece ha più novità: si parte dalla canzone Sognando Chernobyl a Il ragazzo della via Gluck. C'è anche un curioso remix di Prisencolinensinainciusol rivisitato e più moderno, ma con lo stesso ritmo e testo.

Gli anni duemiladieci

Il ritorno alle scene e il nuovo album

Nel 2011, in occasione del referendum sull'abrogazione dell'energia nucleare e delle elezioni comunali, Celentano torna a farsi sentire sulla questione nucleare, lanciando appelli a favore del sì sul Corriere della Sera (il referendum chiedeva di votare "sì" per abrogare il nucleare)[74] e intervenendo a più riprese, in collegamento telefonico e video, alla trasmissione "Annozero" di Michele Santoro; durante la quale si schiera a favore del candidato sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

A settembre giunge la notizia dell'imminente uscita del nuovo album di inediti del Molleggiato, a distanza di quattro anni da "Dormi amore, la situazione non è buona". L'album, intitolato "Facciamo finta che sia vero", esce ufficialmente il 29 novembre; anticipato dalla diffusione in radio del singolo "Non ti accorgevi di me" e dall'apertura su Facebook della pagina ufficiale dedicata al Molleggiato. Dal 2 dicembre viene trasmesso dalle radio il secondo singolo "Non so più cosa fare", brano cantato a quattro voci da Celentano, Franco Battiato, Jovanotti e il leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi. L'album vince il triplo Disco di Platino e risulta l'11° più venduto del 2011. Il 3 dicembre, in occasione di un concerto di beneficenza organizzato da Beppe Grillo per gli alluvionati di Genova, Celentano torna a esibirsi in pubblico; cantando "Il ragazzo della via Gluck".

Sanremo 2012

Il 13 dicembre, viene divulgata la notizia, da parte del direttore artistico (poi dimissionario) Gianmarco Mazzi, della partecipazione certa di Celentano alla sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo, in qualità di ospite[75]. A causa delle molte polemiche suscitate dal suo alto compenso[76], si dichiara che esso sarà devoluto, interamente, in beneficenza[77][78]. Adriano Celentano torna così al Festival dopo 8 anni. Nella prima puntata di Sanremo 2012 (14 febbraio), in un suo intervento assieme a Gianni Morandi a Pupo e a Rocco Papaleo, Celentano parla di religione e di politica. In particolare parla dell'"obbligo" di preti e frati di parlare del Paradiso, e attacca i giornali cattolici Avvenire e Famiglia Cristiana, affermando che questi "andrebbero chiusi, si occupano di politica, anziché parlare di Dio e dei suoi progetti".[79]

Critica anche la bocciatura del referendum sulla legge elettorale il 24 gennaio 2012[80] e il critico televisivo Aldo Grasso definendolo "...un deficiente che scrive delle idiozie sul Corriere della Sera...".[81] Inoltre contesta la politica dell'Unione europea citando le condizioni imposte dai governi tedesco e francese alla Grecia per risolvere la crisi economica attraversata da quest'ultima (acquisto di armi in cambio di aiuti monetari).[82] Celentano propone anche due canzoni: una tratta dal suo ultimo album, la title track Facciamo finta che sia vero e una vecchia, Il forestiero (del 1971) con Aldo Tagliapietra al sitar.

A causa delle sue dichiarazioni, il Molleggiato riceve forti attacchi dai mass media. Famiglia Cristiana lo chiama "un piccolo attivista dell'ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana"; giustifica il suo articolo sull'"ingaggio faraonico" del Molleggiato, e critica i modi in cui ha scelto di donare il suddetto ingaggio in beneficenza.[83]. Il direttore di Avvenire replica che Celentano "se l'è presa con i preti e con i frati... con Avvenire e Famiglia Cristiana... perché abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo", criticando anch'egli i modi in cui Celentano devolverà il suo ingaggio, "tradotto poi in beneficenza a suon di tromba"[83] nonostante le forti polemiche che portarono all'annuncio sulla beneficenza.[77] L'Agenzia d'informazione cattolica S.I.R. parla di "parole insensate, cioè impensate" e afferma che Celentano non conosce o non comprende il ruolo laico dei media cattolici.[83]

La serata finale del 18 febbraio sarà ricordata anche per le contestazioni a Celentano. Claudia Mori, nel lasciare l'Ariston, si è avvicinata a Verro, che era in prima fila in platea, gli ha stretto la mano e detto "Complimenti per la buffonata che avete organizzato".[84] Il suo monologo si apre con la critica al modo in cui i media hanno "estrapolato frasi dal contesto" e "cambiato il modo dei verbi" (in riferimento all'articolo dell'Avvenire dove si legge "vanno chiusi" invece di "andrebbero chiusi"), riaffermando che lui non ha mai parlato di voler chiudere o censurare quei giornali[85] Chiarisce che la sua intenzione era quella di "parlare del significato della vita, della morte, ma soprattutto per quello che viene dopo... della fortuna... di essere nati" e di "fantasticare su come e dove sarà il Paradiso, che riceverà chi ha vissuto santamente".[85] Insiste sulla necessità di "cercare in qualunque modo" Dio. Citando l'evangelista Giovanni, afferma che anche se "nessuno ha mai visto Dio" (Gv 1,18, 1G 4,12), cercare di "capirne, se anche lontanamente, i tratti del Suo volto" sarà interessante "per conoscerci".[85]

Insiste che "su questi temi" dovrebbero basarsi i giornali da lui menzionati, "ma loro parlano della politica del mondo". Parla del Gesù "politico"[86] che "apriva il Suo cuore ai bisognosi" e parla anche di un Giuda Iscariota "politico"[87] che "voleva sfruttare la potenza del Figlio di Dio per i suoi fini consumistici e per la sua sete di potere". Conclude dicendo che "la vita di Gesù dev'essere un metro infallibile" e che dev'essere supportata da "una presenza quotidiana... che faccia rivivere la presenza di Gesù".[88] Durante il suo intervento Celentano canta anche due canzoni tratte dal suo ultimo album Facciamo finta che sia vero, La cumbia di chi cambia da solo e Ti penso e cambia il mondo con Gianni Morandi, e conclude con uno scambio di battute assieme a un Morandi commosso ed emozionato che, alla sua uscita, dichiara: "Adriano ama tutti. Adriano non odia nessuno."[89] Sarà il loro duetto a segnare il picco d'ascolti della kermesse canora, con oltre 18 milioni di spettatori.

Il ritorno dal vivo e l'esordio a Mediaset: Rock Economy

Adriano Celentano è tornato dal vivo dopo 18 anni all'Arena di Verona con due concerti, l'8 e il 9 ottobre 2012. L'evento si chiama Rock Economy ed è stato trasmesso in diretta sulla rete di Mediaset Canale 5 (Celentano fece inizialmente la proposta alla sua storica azienda, la Rai, ma questa rifiutò affermando di non voler affrontare i costi di produzione per la diretta televisiva, rifiutando anche la proposta del cantante di non pretendere denaro da parte dell'azienda per le sue due esibizioni all'Arena di Verona[90]). Anche sul costo dei biglietti Celentano ha spiazzato tutti mettendo in vendita oltre 6 000 biglietti per le due serate al prezzo simbolico di 1 euro. Lo spettacolo è stato prodotto da Claudia Mori per Clan Celentano, mentre l'organizzatore generale è stato Gianmarco Mazzi, già direttore artistico del Festival di Sanremo 2012.

Rispetto ai suoi precedenti spettacoli televisivi, questa volta Celentano ha deciso di dedicare più tempo alle sue canzoni, e quindi alla musica, rispetto ai suoi monologhi, che comunque non sono mancati, e hanno riguardato soprattutto la crisi e l'economia e il modo in cui, secondo Adriano, il paese può tornare a splendere come un tempo. Gli ospiti della prima puntata sono stati Gianni Morandi, l'economista francese Jean-Paul Fitoussi e i giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. La prima puntata dello show-evento ha avuto un boom di ascolti, con la prima parte seguita da 9.257.000 telespettatori e il 29,82% di share; la seconda parte seguita da 9.159.000 e il 30,87%; la terza parte dove mostra le prove del concerto da 8.509.000 e il 34,49%, con una media di 8.910.000 spettatori e il 31,83%.

La seconda puntata dello show, con ospite Gianni Morandi che ha ricordato Lucio Dalla interpretando Caruso, ha superato la prima ottenendo una media di 9.112.000 telespettatori e il 32,82% di share. La prima parte è stata seguita da 9.338.000 e il 30,74%; la seconda parte da 9.124.000 e il 32,70% e infine la terza parte da 8.653.000 e il 38,54% di share. Nel dicembre 2012, il Clan Celentano, in collaborazione con la Universal Music, ha pubblicato un doppio CD e un DVD delle due serate evento, intitolati Adriano Live. Il DVD, un mix delle due serate ridotti a 110 minuti di durata, montato dallo stesso Celentano, è stato il più venduto nel 2013.

Il sostegno politico al Movimento 5 Stelle con l'inedito Ti fai del male

Nel febbraio 2013 decide di sostenere l'amico Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle in vista delle Elezioni politiche italiane del 2013 con l'inedito Ti fai del male che è un invito a votare e a scrivere una nuova storia per l'Italia. Si parla del papa, di tempi confusi, della terra degli scandali, del condono tombale, dell'ambiente, della violenza sulle donne, del federalismo e della crisi economica.[91] In un'intervista a Il Fatto Quotidiano conferma l'intenzione di votare M5S alle Elezioni politiche italiane del 2013 e Umberto Ambrosoli alle elezioni regionali in Lombardia dello stesso anno.[92] Per le elezioni del Presidente della repubblica, nel mese di aprile 2013, interviene sul proprio blog e con una telefonata in diretta durante la trasmissione Servizio pubblico per sostenere la candidatura di Stefano Rodotà, nome proposto dai 5 Stelle per la carica di Capo dello Stato.

La raccolta ...Adriano e di nuovo Rock Economy

Il 1º novembre 2013 esce il singolo Io non ricordo (da quel giorno tu) che anticipa ...Adriano, raccolta che contiene quattro cd con i suoi maggiori successi. Il 9 dicembre torna su Canale 5 con uno speciale, ricco di contenuti inediti e parti di backstage, Rock Economy. Si tratta di un collage delle due serate-evento del 2012, trasmesse in un'unica puntata, montato dallo stesso Celentano. Il programma ha nuovamente vinto la serata con 5.294.000 spettatori e il 20,3% di share; la prima parte ha ottenuto 5.583.000 spettatori e il 18,72% di share, la seconda ha ottenuto 5.427.000 spettatori e il 19,63%, la terza parte ha ottenuto 4.871.000 spettatori e il 21,56% di share[93].

Il 17 gennaio 2014 esce il singolo Mai nella vita, scritto da Riccardo Cocciante. Il 2 ottobre 2014, in un'intervista concessa a Vincenzo Mollica per il TG1, ha rivelato di aver chiesto, in una lettera inviata al presidente della repubblica Giorgio Napolitano, la grazia per Fabrizio Corona[94]. Nel novembre 2014 in occasione dei sessant'anni di Fiorella Mannoia, il Molleggiato, duetta con lei un suo vecchio successo Un bimbo sul leone[95]. Il 17 novembre 2014, il quotidiano Il Fatto Quotidiano pubblica una classifica che riporta le vendite dei maggiori cantanti italiani in tutto il mondo che vede Celentano in testa con 150 milioni di dischi nell'arco di ben 57 anni di carriera. Il 13 dicembre, torna su Canale 5 con Rock Economy, con contenuti inediti e parti di backstage.

Ritorno in TV

Il 7 aprile 2015 viene intervistato in esclusiva nella trasmissione di Rai 3 Ballarò,[96] mentre il 9 giugno 2015 dedica un video messaggio con immagini inedite a Gianni Bella andato in onda a Una serata... Bella per te, Gianni!, concerto-evento condotto dalla figlia Rosita su Rete 4.[97]

Inoltre il 1º luglio 2015, nell'ambito della presentazione dei palinsesti televisivi per la stagione 2015–2016, Pier Silvio Berlusconi annuncia il ritorno di Celentano in televisione col cartoon Adrian, che sarà scritto, diretto, curato e montato dallo stesso Celentano per Mediaset[98].

Il nuovo disco con Mina

Nel mese di marzo 2015 cominciano a sollevarsi indiscrezioni su una nuova collaborazione artistica tra Celentano e Mina, specie dopo il messaggio di auguri inviato da Celentano, tramite il suo blog, a Mina per i suoi 75 anni in cui Adriano scriveva "E adesso è proprio ciò che dovrete scoprire".[99] Nei successivi mesi queste indiscrezioni si fanno sempre più insistenti. Il 20 ottobre 2015 viene confermato ufficialmente che il Molleggiato sta incidendo un nuovo disco di brani totalmente inediti con Mina la cui uscita è prevista per la primavera del 2016. A distanza di 18 anni dal grande successo di Mina Celentano i due storici cantanti della musica italiana tornano a lavorare insieme. Secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera, le registrazioni sarebbero cominciate all'inizio dell'estate 2015, e si sarebbero svolte nello studio di Celentano a Galbiate e in quello di Mina a Lugano[100].

La data di uscita ufficiale è l'11 novembre 2016 dal titolo Le migliori.[101] L'album viene pubblicizzato con il primo estratto del 21 ottobre Amami Amami e in anteprima televisiva il 12 dicembre 2016 con uno speciale in onda su Rai 1 alle 20:40, con audio inediti tra i due cantanti durante la preparazione dell'album, videoclip esclusivi di alcuni dei brani e la partecipazione di Paolo Conte, Fedez e J-Ax, Roberto Bolle, Carlo Verdone, Geppi Cucciari e Mika. Lo speciale ottiene 5.443.000 spettatori e il 19,07% di share;[102] verrà poi replicato il 6 gennaio 2017, giorno del 79º compleanno di Adriano, in una versione rimontata con 15 minuti inediti per lanciare il nuovo singolo "A un passo da te" estratto dall'album, il cui Videoclip integrale sarà mostrato all'interno dello speciale e che sarà trasmesso in radio proprio da quel giorno.

In breve l'album supera le 100 000 copie vendute e, nonostante uscito a inizio novembre, risulta il più venduto del 2016.[103] Il 27 febbraio 2017 la FIMI certifica Le migliori con 5 dischi di platino, con circa 250.000 copie vendute, superando diversi fenomeni del momento.attraverso la pagina facebook uscirà il venerdì 9 novembre 2017 il singolo dal titolo dal Eva

che anticipa la pubblicazione il 1 dicembre 2017 del nuovo album dal titolo Tutte le Migliori.[104]

Vita privata

Nel 1958, in una profumeria di Milano, Celentano conosce Milena Cantù, che lavorava lì come commessa, con la quale incomincia una relazione.[105]. Sarà lei ad affiancare Adriano nella fondazione del 1961 del Clan Celentano, la casa discografica di proprietà del cantante, e per la quale la Cantù incise alcuni brani a partire dal 1964.[106]

Sul set di Uno strano tipo nel 1963 Adriano incontra Claudia Mori, allora attrice poco conosciuta, e nonostante Celentano avesse una relazione con la Cantù, i due si sposarono in gran segreto nella Chiesa di San Francesco a Grosseto l'anno successivo. A seguito di ciò il molleggiato interruppe la relazione con la Cantù.[107] Dal matrimonio con Claudia Mori nascono tre figli: Rosita (1965), Giacomo (1966), e Rosalinda (1968). All'inizio degli anni ottanta il matrimonio tra i due conosce un periodo di crisi: per qualche anno i due vivono separati ed è di questo periodo la voce di una presunta relazione con Ornella Muti, con la quale aveva girato Il bisbetico domato e Innamorato pazzo. Nel luglio 2014 la Muti ha confermato la relazione con Celentano sulle pagine de Il Fatto Quotidiano.[108]

Celentano e la Mori continuano a vivere separati, fino a quando nel 1985 il molleggiato vuole la moglie nel cast del suo prossimo film Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì; durante la produzione dello stesso la crisi termina definitivamente, e la stessa Mori a distanza di anni rivela di non aver mai pensato a ipotesi di divorzio durante la crisi.[109] Dal 1991 la Mori è inoltre amministratore delegato del Clan Celentano, in sostituzione di Alessandro, fratello del marito. Nel 2004 nasce Samuele, primo e finora unico nipote di Adriano, figlio di Giacomo.[50]

Influenza culturale

Adriano Celentano è l'artista più imitato del panorama musicale italiano.[110][111][112][113][114] Uno dei suoi imitatori ufficiali è Teo Teocoli che ne ha ripreso le movenze, la gestualità e la dialettica di predicatore, riportandone la caricatura in diverse trasmissioni. Tra i due nacque così una profonda amicizia, tanto che il molleggiato lo invitò come ospite ad alcune sue tramissioni come Francamente me ne infischio e Rockpolitik.[115] Anche altri comici come Max Tortora e David Pratelli, nell'ambito del programma sportivo di Rai 2 Quelli che il calcio hanno imitato a più riprese la figura di Celentano.[113] Inoltre nel 2016 Checco Zalone ha ripreso lo stile musicale e il modo di cantare del molleggiato nella canzone La Prima Repubblica, colonna sonora del suo film Quo Vado?, ricevendo in cambio le lodi dello stesso Adriano.[116] Gli A Toys Orchestra, gruppo pop-rock italiano, lo citano nel titolo di una canzone contenuta nel loro album Midnight Talks.[117] Esiste inoltre un fan club interamente dedicato ad Adriano Celentano dal titolo Il re degli ignoranti nel quale diversi sconosciuti artisti improvvisano l'imitazione del cantante su alcuni dei suoi più noti successi. Il club si esibisce inoltre anche all'estero.[118]

Dall'inizio della sua carriera al 2010, Celentano ha venduto circa 200 milioni di dischi in tutto il mondo, risultando quindi il cantante italiano con la più alta vendita di dischi stimati in assoluto.[119][120] Secondo le cerificazioni FIMI l'album più venduto del cantante risulta essere Mina Celentano, in coppia con Mina, con circa 2 200 000 copie vendute,[121] seguito da Io non so parlar d'amore con 2 000 000 di copie,[14] e da Esco di rado e parlo ancora meno con 1 800 000 copie.[122] Tutti e tre gli album occupano rispettivamente il 2º, 3º e 5º posto della classifica degli album più venduti di sempre in Italia, facendo risultare Celentano l'artista più proficuo in classifica, e al 14º posto nella lista dei cantanti più proficui della storia.[123][124] Inoltre il singolo Azzurro si trova al 3º posto nella hit parade dei brani più venduti di sempre;[125] inoltre nel 2007 un sondaggio su scala mondiale ha eletto Azzurro la canzone italiana più cantata al mondo, con circa il 12% delle preferenze, superando anche Nel blu dipinto di blu.[126]

Fu inoltre il primo a scrivere nel 1966 una canzone basata su un solo accordo, Mondo in mi 7a.[127] Inoltre nel 1972 la canzone Prisencolinensinainciusol, secondo varie fonti risulta essere uno dei primi rap della storia, tesi alimentata dal successo riscosso nel 2009 anche negli Stati Uniti d'America e in Canada decretandone una seconda giovinezza.[128] Fino al 1979 tutti i concerti che Celentano tenne nei vari stadi italiani ed europei registrarono sempre alte cifre, con un record di presenze di circa 80.000 spettatori nel 1973; verso fine anni settanta decise di non esibirsi più dal vivo, tornando poi sui suoi passi nel 1994 realizzando un altrettanta fortunata tournée in tutta Europa.[66] A parte una breve apparizione nel 2008 per il centenario dell'Inter, il ritorno vero e proprio dal vivo avviene nel 2012 con due concerti all'Arena di Verona trasmessi su Canale 5, che fanno registrare una media di oltre 9 milioni di spettatori, divenendo uno dei programmi Mediaset più visti del decennio.[129][130]

Oltre ai successi in campo discografico, Celentano ha ottenuto vari primati in altri campi: nel 1981 fu il primo a superare il tetto dei 25 miliardi incassati al cinema col film Il bisbetico domato, mentre nel 1999 vinse la prestigiosa Rosa d'oro a Montreux per il varietà Francamente me ne infischio.[69] Celentano vanta anche una vittoria al Festival di Sanremo nel 1970 con la canzone Chi non lavora non fa l'amore, cantata in coppia con la moglie Claudia Mori. Inoltre nel 2005 particolare attenzione da parte della stampa fu posta sul programma Rockpolitik: lo show fu uno dei pochi in grado di monopolizzare l'attenzione dei media italiani (11 pagine su Libero, 6 su La Repubblica), oltre a registrare picchi d'ascolto vertiginosi del 70% di share.[131]

L'italiano era stata scritta da Cutugno, inizialmente per Adriano Celentano, ma il rifiuto del molleggiato spianò quindi la strada al successo di Toto Cutugno.[132]

Discografia

Televisione

  • C'è Celentano (Rai 1, 1972)
  • Arriva il "celebre..." (Rai 1, 1977)
  • Paura di un trionfo (Rai 3, 1979)
  • Fantastico 8 (Rai 1, 1987)
  • Notte Rock (Rai 1, 1991)
  • Svalutation (Rai 3, 1992)
  • Quel punto (Rai 1, 1994)
  • Celentano Live (Rai 1, 1994)
  • Arrivano gli uomini (Rai 1, 1996)
  • Super 96 (Canale 5, 1996)
  • Un po' artista un po' no (Rai 1, 1998)
  • Francamente me ne infischio (Rai 1, 1999)
  • 125 milioni di caz..te (Rai 1, 2001)
  • Rockpolitik (Rai 1, 2005)
  • La situazione di mia sorella non è buona (Rai 1, 2007)
  • Rock Economy (Canale 5, 2012)
  • Speciale Rock Economy (Canale 5, 2013)
  • Dedicato a MinaCelentano (Rai 1, 2016)
  • Speciale: Dedicato a MinaCelentano (Versione rimontata contiene 15 minuti di contenuti aggiuntivi) (Rai 1, 2017)
  • Adrian Cartoon (Canale 5, 2017)

Ospite

  • Carramba! Che fortuna (Rai 1, 2000)
  • Torno sabato (Rai 1, 2001)
  • Uno di noi (Rai 1, 2002)
  • Festival di Sanremo (Rai 1, 2004)
  • Che tempo che fa (Rai 3, 2006)
  • Intervista esclusiva a Annozero (Rai 2, 2011)
  • 62º Festival di Sanremo (Rai 1, 2012)
  • Una serata Bella per te, Gianni! (Rete 4, 2015)

Filmografia

Attore

  • I ragazzi del juke-box, regia di Lucio Fulci (1959)
  • Dai Johnny dai! (Go, Johnny, Go!), regia di Paul Landres e Piero Vivarelli (1959)
  • Juke box - Urli d'amore, regia di Mauro Morassi (1959)
  • Urlatori alla sbarra, regia di Lucio Fulci (1960)
  • La dolce vita, regia di Federico Fellini (1960) - cameo
  • Sanremo - La grande sfida, regia di Piero Vivarelli (1960)
  • Balliamo insieme il twist (Hey, Let's Twist), regia di Greg Garrison (1961)
  • Io bacio... tu baci, regia di Piero Vivarelli (1961)
  • Il monaco di Monza, regia di Sergio Corbucci (1963)
  • Uno strano tipo, regia di Lucio Fulci (1963)
  • Super rapina a Milano, regia di Adriano Celentano (1964)
  • I malamondo, regia di Paolo Cavara (1964)
  • Per un pugno di canzoni, regia di José Luis Merino (1966)
  • Serafino, regia di Pietro Germi (1968)
  • La più bella coppia del mondo, regia di Camillo Mastrocinque (1968)
  • Er più - Storia d'amore e di coltello, regia di Sergio Corbucci (1971)
  • Bianco, rosso e..., regia di Alberto Lattuada (1972)
  • Le cinque giornate, regia di Dario Argento (1973)
  • L'emigrante, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
  • Rugantino, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
  • Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
  • Aria, secondo episodio di Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
  • Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni, regia di Sergio Corbucci (1976)
  • Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976)
  • L'altra metà del cielo, regia di Franco Rossi (1977)
  • Ecco noi per esempio..., regia di Sergio Corbucci (1977)
  • Zio Adolfo in arte Führer, regia di Castellano e Pipolo (1978)
  • Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
  • Mani di velluto, regia di Castellano e Pipolo (1979)
  • Venerdì, terzo episodio di Sabato, domenica e venerdì, regia di Castellano e Pipolo (1979)
  • Il bisbetico domato, regia di Castellano e Pipolo (1980)
  • La locandiera, regia di Paolo Cavara (1980)
  • Qua la mano (episodio Il prete ballerino), regia di Pasquale Festa Campanile (1980)
  • Asso, regia di Castellano e Pipolo (1981)
  • Innamorato pazzo, regia di Castellano e Pipolo (1981)
  • Bingo Bongo, regia di Pasquale Festa Campanile (1982)
  • Grand Hotel Excelsior, regia di Castellano e Pipolo (1982)
  • Segni particolari: bellissimo, regia di Castellano e Pipolo (1983)
  • Sing Sing, regia di Sergio Corbucci (1983)
  • Lui è peggio di me, regia di Enrico Oldoini (1984)
  • Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)
  • Il burbero, regia di Castellano e Pipolo (1986)
  • Jackpot, regia di Mario Orfini (1992)

Regista

  • Super rapina a Milano (1964)
  • Yuppi Du (1975)
  • Geppo il folle (1978)
  • Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì (1985)

Soggetto

  • Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
  • Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)

Sceneggiatore

  • Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
  • Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
  • Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)
  • Jackpot, regia di Mario Orfini (1992)

Colonne sonore

  • Il tempo si è fermato, regia di Ermanno Olmi (1958)
  • Dai Johnny dai! (Go, Johnny, Go!), regia di Paul Landres e Piero Vivarelli (1959)
  • La ragazza che sapeva troppo, regia di Mario Bava (1963)
  • Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
  • Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
  • Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)

Montatore

  • Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
  • Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
  • Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)

Apparizioni televisive celebri

  • 4 aprile 1959 - Il Musichiere - Rete 1 (Jailhouse Rock) - prima apparizione televisiva
  • 20 febbraio 1965 - Studio Uno - Rete 1 (What I'd Say con Mina)
  • 5 ottobre 1967 - Sabato sera - Rete 1 (La coppia più bella del mondo con Mina)
  • 10 novembre 1967 - Sabato sera - Rete 1
  • 21 novembre 1967 - Ieri e oggi - Secondo canale (Jailhouse Rock)
  • 6 maggio 1972 - Teatro 10 - Rete 1 (Parole parole con Mina)
  • 6 aprile 1974 - Milleluci - Rete 1 (Prisencolinensinainciusol con Raffaella Carrà)
  • 20 settembre 1974 - Adesso musica - Rete 1 (Yuppi du)
  • 29 novembre 1974 - Ieri e oggi - Secondo Canale (Bellissima)
  • 16 ottobre 1975 - Un colpo di fortuna - Rete 1 (Amico mio)
  • 30 gennaio 1982 - Blitz - Rete 2
  • 18 dicembre 1983 - Domenica In - Rai 1 (Ci voleva lei)
  • 13 ottobre 1984 - Fantastico - Rai 1 (Susanna con Heather Parisi)
  • 27 novembre 1984 - Domenica In - Rai 1
  • 6 gennaio 1986 - Fantastico - Rai 1
  • 18 ottobre 1986 - Fantastico - Rai 1 (I miei americani, Veronica verrai con Lorella Cuccarini)
  • 13 aprile 1988 - Il testimone - Rai 2
  • 7 aprile 1989 - Serata d'onore - Rai 2
  • 26 novembre 1994 - Scommettiamo che...? - Rai 1 (Quel punto)
  • 30 giugno 1996 - Superclassifica Show - Canale 5 (Così come sei con Ambra Angiolini)
  • 27 settembre 1997 - Concerto per la Pace - Rai 1 (Pregherò, Ciao Ragazzi)
  • 9 dicembre 2000 - Carramba! Che sorpresa - Rai 1
  • 29 settembre 2001 - Torno sabato - Rai 1 (Lago Rosso)
  • 14 dicembre 2002 - Uno di noi - Rai 1 (L'emozione non ha voce con Gianni Morandi, Confessa)
  • 6 marzo 2004 - Festival di Sanremo - Rai 1 (Rip it up)
  • 2 dicembre 2006 - Che tempo che fa - Rai 3
  • 6 giugno 2011 - Annozero - Rai 2
  • 14,18 febbraio 2012 - Festival di Sanremo - Rai 1 (Facciamo finta che sia vero, Prisencolinensinainciusol, Il forestiero, You are my sunshine, Ti penso e cambia il mondo)
  • 23 febbraio 2012 - Servizio pubblico - La7
  • 6 giugno 2014 - Mi è sembrato di vedere un blob - Rai 3 (intervento telefonico)
  • 8 marzo 2015 - Ballarò - Rai 3

Libri

  • Il Paradiso è un cavallo bianco che non suda mai, con Ludovica Ripa di Meana, Milano, Sperling & Kupfer, 1982. ISBN 88-200-0221-3
  • Il re degli ignoranti, Milano, A. Mondadori, 1991. ISBN 88-04-35115-2
  • Rockpolitik, con Mariuccia Ciotta, 2005 IABN 88-452-5734-7
  • Dormi amore la situazione non è buona, 2008
  • ...Adriano, 2013
  • Due guerrieri innamorati, 2014

Note

  1. ^ a b (EN) Adriano Celentano, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ Biografia di Adriano Celentano
  3. ^ La leggenda del molleggiato
  4. ^ L'inglese inventato di Celentano spopola negli Usa e su Internet - Corriere della Sera
  5. ^ Toh, gli Usa scoprono il Celentano rapper - Spettacoli - ilGiornale.it
  6. ^ Per i dettagli, vedi gli autori delle singole canzoni trascritte nei link degli album di Celentano
  7. ^ "Fino a 15 anni fa ha scritto gran parte delle sue canzoni lasciando che altri le firmassero" Intervista a Claudia Mori, in TV Sorrisi e Canzoni del 26 novembre 2007
  8. ^ Celentano-Mina: due pilastri della canzone
  9. ^ Le migliori di Mina e Celentano: il ritorno di due miti
  10. ^ Little Tony e 24mila baci
  11. ^ La canzone più cantata al mondo
  12. ^ Il ragazzo della via Gluck compie 50 anni
  13. ^ Io non so parlar d'amore
  14. ^ a b Andrea Laffranchi, Campioni 2000: Beatles, Santana e doppio Celentano, Corriere della Sera, 8 gennaio 2001. URL consultato il 7 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2008).
  15. ^ Classifiche lunghe un anno (PDF), Musica e Dischi, gennaio 2007, p. 8. URL consultato il 1º ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  16. ^ I dieci album italiani più venduti di sempre in Italia, HITParades. URL consultato il 6 settembre 2016.
  17. ^ Claudio Baglioni, 50 anni di musica, Il Corriere della Sera, 18 agosto 2014. URL consultato il 20 agosto 2014.
  18. ^ I cantanti italiani più ricchi di sempre nel mondo
  19. ^ a b c d Corriere: tutte le volte di Adriano al Festival
  20. ^ Sanremo e Celentano: una storia lunga 50 anni
  21. ^ Archivio Riccardi - Celentano
  22. ^ Toh, gli Usa scoprono il Celentano rapper - Spettacoli - ilGiornale.it
  23. ^ Celentano compie 70 anni: auguri al molleggiato
  24. ^ Incriminato Celentano per attentato al referendum
  25. ^ Fantastico inquisito
  26. ^ Radio Margherita
  27. ^ Celentano è Celentano: le opinioni degli altri
  28. ^ La nuova trasmissione di Celentano, ecco il titolo
  29. ^ Celentano, numeri da record
  30. ^ Corriere della Sera - «I gay sono rock. Il Papa è hard rock»
  31. ^ Berlusconi contro Celentano: tutti contro di me
  32. ^ "Dizionario della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Celentano Adriano, di Nicola Sisto, pag. 338
  33. ^ "Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle" di Sergio Cotti, ed. Editori Riuniti, Roma, 2007; introduzione
  34. ^ a b Via Gluck, la strada simbolo dove Adriano lasciò il cuore - Milano - Repubblica.it
  35. ^ (IT) Luca Castellino, 6 gennaio 1938: in Via Gluck a Milano nasce Adriano Celentano, su www.thebeatcircus.it, 06 gennaio 2017. URL consultato il 10 settembre 2017.
  36. ^ Gigi Vesigna, Sorprese VIP, in Oggi, 5 giugno 2013, p. 74-80.
  37. ^ Celentano sale sul ring - l'Espresso
  38. ^ Intervista di Franca Angelini, su Sorrisi e Canzoni dell'11 ottobre 1959
  39. ^ didascalia c/o locandina originale dell'epoca e citazioni sul Corriere della Sera
  40. ^ a b c (EN) Buon compleanno Celentano settant'anni a suon di rock - Spettacoli & Cultura - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato il 02 giugno 2017.
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  42. ^ a b c Kataweb SpA, XL Repubblica - Dettaglio articolo, su xl.repubblica.it. URL consultato il 02 giugno 2017.
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  44. ^ "Il vero Molleggiato sono io" Parola di Jack La Cayenne, in ilGiornale.it. URL consultato il 02 giugno 2017.
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  46. ^ Aldo Fegatelli Colonna - Luigi Tenco - edizioni Mondadori, Milano, 2002, pag. 29
  47. ^ Anche Gino Santercole, intervistato, conferma ciò: "Nel maggio di quest'anno al palaghiaccio di Milano si tenne il primo Festival del Rock: è stata una cosa esilarante, nessuno si aspettava questo successo strabordante. Un'affluenza di pubblico al di là di ogni cognizione, tutto il quartiere pieno di gente che voleva entrare, tant'è che la polizia si è spaventata e ha chiuso i cancelli. La nostra formazione era composta da Adriano alla voce, me alla chitarra, Jannacci al piano, e altri tre ragazzi, un sassofonista, un bassista e un batterista. Gaber è venuto dopo.
  48. ^ Boris Zmijewsky, Elvis Presley, Gremese Editore, 1997, p. 21, ISBN 88-7742-106-1. URL consultato il 30 settembre 2012.
  49. ^ Gianfranco Manfredi, Adriano Celentano, edizioni Lato Side, Milano, 1981, pag. 7
  50. ^ a b Sito ufficiale Giacomo Celentano - Biografia, giacomocelentano.it. URL consultato il 13 settembre 2015.
  51. ^ Come riportano tutti i numerosi volumi scritti su Celentano, tra cui Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle di Sergio Cotti, ed. Editori Riuniti 2007 pag. 94, e ovviamente le classifiche americane
  52. ^ Sergio Cotti - "Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle" - Editori Riuniti pag. 94
  53. ^ InfoDisc : Les 45 T. / Singles les plus vendus en France
  54. ^ chi,non,lavora,non,fa,l'amore,adriano,celentano,claudia,mori,canzone,italiana,italian,song
  55. ^ InfoDisc : Les 45 T. / Singles les plus vendus en France Archiviato il 13 novembre 2008 in Internet Archive.
  56. ^ Roberto Gervaso, La mosca al naso, Interviste famose, Rizzoli Editore, Milano 1980, pp. 26-34.
  57. ^ Vedi l'articolo di Giovanna Cavalli Vegetariano un italiano su dieci nel Corriere della sera del 12 febbraio 2009.
  58. ^ Roberto Chiti, Roberto Poppi, Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano, Volume 6, Parte 1, Dizionari Gremese, Gremese, 1991, p. 339, ISBN 88-8440-085-6.
  59. ^ a b pag.20 de L'Unità del 5/11/1991, vd. Archivio Storico Unità [1] Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
  60. ^ dal sito Rai Teche Copia archiviata, teche.rai.it. URL consultato il 7 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2013)..
  61. ^ Celentano, tutti gli ascolti dal 1987
  62. ^ dato ricavato dalla scheda del film su IMDb.com [2].
  63. ^ nel suo sito ufficiale, alla voce "filmografia" questo film non appare
  64. ^ a b c d e f g h i j k l Celentano: torno in scena per gioco - 19 maggio 1994
  65. ^ pag.20 del Corriere della Sera del 18/11/1994, vd. Archivio Storico Corriere [3].
  66. ^ a b pag.6 de L'Unità 2 del 20/11/1994, vd. Archivio Storico Unità [4].
  67. ^ Celentano si prende gioco di Superpippo, "Corriere della Sera" del 9 maggio 1996, archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 10-10-2009.
  68. ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 219
  69. ^ a b Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 280
  70. ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 236
  71. ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 184
  72. ^ Redazione, Celentano, numeri da record: oltre 16 milioni con Benigni, in La Repubblica, 28 ottobre 2005. URL consultato l'11 gennaio 2015.
  73. ^ [5]
  74. ^ "La trappola radioattiva", corriere.it. URL consultato il 16-03-2011.
  75. ^ Sanremo, ci sarà anche Celentano, corriere.it. URL consultato il 13-12-2011.
  76. ^ Firmato contratto tra Celentano e la Rai., adnkronos.com.
  77. ^ a b Compenso di Adriano Celentano in beneficenza fino all'ultimo euro, adnkronos.com.
    «"Quanto al compenso del Molleggiato che ha suscitato tante polemiche, Mazzi ha chiarito che il suo cachet "andrà in beneficenza fino all'ultimo euro. E non solo. Le tasse sulla beneficenza le pagherà lui di tasca propria. Quindi si dovrebbe vergognare chi ha gridato allo scandalo"."».
  78. ^ Le Novae - Sanremo, Celentano ci sarà. Tutto il compenso in beneficenza
  79. ^ Adriano Celentano contro tutti, la trascrizione integrale, sorrisi.com.
  80. ^ Legge elettorale, referendum bocciato per il rischio di un vuoto normativo, diritto24.ilsole24ore.com.
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  82. ^ sito [7].
  83. ^ a b c Sanremo-boom: 14,4 mln e quasi 50%, grr.rai.it.
  84. ^ Sanremo, Morandi: Contestazioni a Celentano sicuramente pilotate, lapresse.it.
    «"Le contestazioni a Celentano sono state assolutamente pilotate. Erano quattro persone sparse ai quattro lati della galleria che urlavano nelle pause. Organizzata non so da chi, non ho sospetti. Ma sono convinto fosse tutto pilotato, non avevo mai visto cose del genere."».
  85. ^ a b c Torna Celentano, vince Emma, repubblica.it.
  86. ^ Omelia di Papa Benedetto XVI, vatican.va.
    «"Una breve riflessione anche sulla questione centrale del tributo a Cesare. Gesù risponde con un sorprendente realismo politico"».
  87. ^ Udienza generale di Papa Benedetto XVI 18 ottobre 2006, vatican.va.
    «"Una seconda domanda riguarda il motivo del comportamento di Giuda: perché egli tradì Gesù? La questione è oggetto di varie ipotesi. Alcuni ricorrono al fattore della sua cupidigia di danaro; altri sostengono una spiegazione di ordine messianico: Giuda sarebbe stato deluso nel vedere che Gesù non inseriva nel suo programma la liberazione politico-militare del proprio Paese."».
  88. ^ Celentano attacca di nuovo i giornali del Vaticano: “Non devono fare politica, ma parlare di Gesù”, online-news.it.
  89. ^ A Sanremo trionfa Emma, www3.lastampa.it.
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  91. ^ Ilario Lombardo, Grillo degli artisti: Celentano canta, Fo sale sul palco, in Il Secolo XIX, 20 febbraio 2013, p. 3.
  92. ^ Celentano: «Votiamo Grillo e Ambrosoli - Gli esperti li conosciamo» corriere.it, 22 febbraio 2013
  93. ^ Ascolti tv | 9 dicembre 2013 | dati auditel | DavideMaggio.it
  94. ^ Celentano a Napolitano: "Conceda la grazia a Corona" - Rai News
  95. ^ Fiorella Mannoia duetta con Celentano, Ligabue, Pausini e Baglioni
  96. ^ Celentano a Ballarò
  97. ^ Una serata bella - Celentano video (You Tube)
  98. ^ Celentano torna in TV
  99. ^ Celentano fa gli auguri a Mina
  100. ^ Mina e Celentano: nuovo album nel 2016
  101. ^ Radio Italia, radioitalia.it. URL consultato il 29 giugno 2016.
  102. ^ [8]
  103. ^ Hit parade fine anno - Mina Celentano in test
  104. ^ Mina e Celentano i più venduti: dietro Ferro e Ligabue
  105. ^ Vedi: Lavocedelledonne.it
  106. ^ Secondo alcuni, il lancio della Cantù come cantante da parte di Celentano era un modo per farsi perdonare il repentino abbandono, Vedi: Hitparadeitalia.it
  107. ^ Vedi: Galleriadellacanzone.com Archiviato il 10 maggio 2006 in Internet Archive.
  108. ^ Ornella Muti confessa il flirt con Celentano
  109. ^ La Repubblica: in aula la coppia d'oro della canzone
  110. ^ Teo Teocoli, 70 anni di imitazioni, da Celentano a Maldini
  111. ^ Morandi ospite di Celentano: farò tutto ciò che mi chiede
  112. ^ Zalone imita Celentano
  113. ^ a b Max Tortora imita Celentano (Video
  114. ^ A Brescia arriva il clone di Celentano
  115. ^ [9]
  116. ^ Checco Zalone e la telefonata a Celentano
  117. ^ A Toys Orchestra Celentano italian version - YouTube
  118. ^ Il re degli ignoranti
  119. ^ L'inglese inventato di Celentano spopola negli Usa e su Internet - Corriere della Sera
  120. ^ Toh, gli Usa scoprono il Celentano rapper - Spettacoli - ilGiornale.it
  121. ^ Celentano, oggi 'i primi 75 anni' del Molleggiato, Adnkronos, 6 gennaio 2013. URL consultato il 20 agosto 2014.
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  123. ^ Rai Storia
  124. ^ I cantanti italiani più ricchi
  125. ^ Hit parade - Classifiche
  126. ^ Azzurro e Volare le più cantate all'estero
  127. ^ [10]
  128. ^ Celentano: quel mio rap senza senso
  129. ^ Tv: boom di ascolti per Celentano, oltre 9 milioni - Photostory Spettacolo - ANSA.it
  130. ^ Celentano ancora boom, batte se stesso - Photostory Spettacolo - ANSA.it
  131. ^ Corriere, Celentano fa boom e polemiche
  132. ^ Anselmi, Eddy, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, Panini, Modena, 2009, p. 336

Bibliografia

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  • Gianfranco Manfredi, Adriano Celentano, Roma, Lato Side, 1981.
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  • Lino Jannuzzi, Il profeta e i farisei, Milano, Rusconi, 1988. ISBN 88-18-57017-X
  • Marinella Chiorino, Adriano Celentano, Milano, Targa italiana, 1991. ISBN 88-7111-052-8
  • Cesare Rizzi (a cura di), Enciclopedia del Rock italiano, Milano, Arcana Editrice, 1993, alla voce Adriano Celentano, pagg. 52-55.
  • Aldo Fittante, Questa è la storia.... Celentano nella musica, nel cinema e in televisione, Milano, Il castoro, 1997. ISBN 88-8033-105-1
  • Dario Salvatori, Adriano Celentano, Roma, Gremese, 1998. ISBN 88-7742-169-X
  • Don Backy, C'era una volta il clan. Memorie di un juke box, 3 ('65-'69), Roma, L'isola che c'è, 1998. ISBN 88-900180-0-3
  • Bruno Perini, Adriano, Milano, Rizzoli, 1999. ISBN 88-17-86222-3
  • Mariuccia Ciotta, Un marziano in tv. Adriano Celentano. Francamente me ne infischio, Roma, Rai Eri, 2001. ISBN 88-397-1137-6
  • Francesca Ebboli, Adriano Celentano. Dalla Via Gluck a Rockpolitick, Genova, Lo Vecchio, 2005. ISBN 88-7333-123-8
  • Mariuccia Ciotta (a cura di), Rockpolitik. Adriano Celentano, Milano, Bompiani Overlook-Clan Celentano, 2006. ISBN 88-452-5734-7
  • Sergio Cotti, Adriano Celentano. 1957-2007: cinquant'anni da ribelle, Roma, Editori Riuniti, 2007. ISBN 978-88-359-5943-4
  • Fabio Caressa, Azzurro. Conte, Celentano, un pomeriggio..., Roma, Donzelli, 2008. ISBN 978-88-6036-307-7
  • Maurizio Maiotti (con la collaborazione di Armando Buscema), "1944-1963: i complessi musicali italiani", Maiotti Editore, 2010, alla voce: Adriano Celentano e i Rock Boys, pp. 84-87.
  • Umberto Piancatelli, Celentano - La vita, le passioni, la musica, il cinema,la tv pag. 224 Barbera Editore 2012 ISBN 978-88-7899-525-3
  • Enzo Giannelli, Adriano Celentano, il mito di Elvis, in Gli urlatori, tutti i figli italiani di Elvis, Roma, Armando Curcio Editore, 2012, pagg. 49-69

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