Frédéric Chopin

Frédéric Chopin

nato il 1.3.1810 a Zelazowa Wola, Polonia

morto il 17.10.1849 a Parigi, Francia

Fryderyk Chopin

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Chopin ritratto da Maria Wodziska nel 1835

Fryderyk Franciszek Chopin (elazowa Wola, 22 febbraio 1810  Parigi, 17 ottobre 1849) è stato un compositore e pianista polacco. Fu uno dei grandi maestri della musica romantica ed è talvolta definito «poeta del pianoforte»[1].

Bambino prodigio, Chopin crebbe a Varsavia, dove ebbe modo di completare la sua formazione musicale. A seguito della repressione russa della Rivolta di Novembre (1830), si trasferì in Francia nel contesto della cosiddetta Grande Emigrazione. Per dieci anni, dal 1837 al 1847, fu legato sentimentalmente alla scrittrice francese George Sand.

Gran parte delle composizioni di Chopin vennero scritte per pianoforte solista; le uniche significative eccezioni sono i due concerti per pianoforte. Le sue opere sono spesso impegnative dal punto di vista tecnico, ma mantengono sempre le giuste sfumature e una profondità espressiva. Egli inventò la forma musicale nota come ballata strumentale e addusse innovazioni ragguardevoli alla sonata per pianoforte, alla mazurca, al valzer, al notturno, alla polonaise, allo studio, all'improvviso, allo scherzo e al preludio.

Biografia

L'infanzia

Chopin nacque a elazowa Wola presso Sochaczew, a pochi chilometri da Varsavia, il 22 febbraio 1810 in una famiglia dedita alla musica (il padre suonava il flauto e il violino, la madre cantava accompagnandosi al piano che anche le sorelle suonavano).

Il padre, Mikoaj Chopin (1771-1844), era un musicista francese nato a Marainville-sur-Madon con il nome di Nicolas Chopin ma, in seguito al definitivo trasferimento in Polonia, lo cambiò nella variante polacca; fu prima governante e dopo essersi trasferito da elazowa Wola a Varsavia insegnò lingua e letteratura francese in alcune scuole della capitale e amministrò infine un istituto per i figli degli aristocratici polacchi più illustri.

La madre, Tekia Justyna Krzyanowska (1782-1861), era una pianista polacca. Fryderyk ebbe tre sorelle: Ludwika (1807-1855), Izabela (1811-1881) ed Emilia (1812-1827, morta molto giovane). Il suo primo insegnante privato fu un ceco, Wojciech ywny (1756-1842). Fu lui a scoprire il grande talento musicale del suo allievo, e gli insegnò tutto ciò che sapeva.

Intorno ai 9-10 anni, Fryderyk cominciò a soffrire di una tosse insistente che lo accompagnò fino alla morte. L'interpretazione più accettata oggi è che questa tosse fosse espressione di una tubercolosi polmonare. Fra i fautori di questa interpretazione ci fu Jean Cruveilhier, patologo francese che assistette Chopin negli ultimi mesi di vita.[2]

I primi successi

Intanto la famiglia si era trasferita a Varsavia, dove bambino, Chopin già suonava, lanciandosi anche in improvvisazioni, nei migliori salotti.

Nel 1817 debuttò come compositore con la Polacca in Sol minore e la sua prima vera esibizione pubblica si tenne nel 1818.

Nel 1827 entrò al Liceo di Varsavia e cominciò i suoi primi studi di armonia, contrappunto e composizione sotto la guida di Józef Elsner, il quale ebbe a scrivere su di lui: "Frédéric Chopin, allievo di terzo anno. Capacità incredibili, un genio della musica". Questo periodo fu caratterizzato dall'interesse del giovane Chopin per la musica popolare: compose tra l'altro le Mazurche per pianoforte da ballo e il Rondò in Do minore.

La ricerca del proprio stile

Negli anni 1827-1829 Chopin studiò alla Scuola superiore di musica, nel Dipartimento di Arti e scienze dell'Università di Varsavia. Era a quel tempo un attivo partecipante della vita culturale di Varsavia, amava frequentare i concerti di Niccolò Paganini ed assistere alle opere presentate da Karol Kurpiski nel Teatro Nazionale, tra le quali Don Giovanni di Mozart e Il barbiere di Siviglia di Rossini. Di quest'autore prima di emigrare in Francia conobbe 13 opere. Accompagnava volentieri al pianoforte i cantanti. In questo periodo scrisse le Variazioni in Si bemolle maggiore, basate su un motivo del Don Giovanni, ed i Rondeaux virtuosistici, basati sulle musiche popolari.

Gli anni 1829-1831 sono per Chopin gli anni del primo amore (per la cantante Konstancja Gadkowska, 1810-1889) e dei primi successi come compositore. Nascono in quel periodo i due Concerti per pianoforte, in Fa minore (op. 21) e Mi minore (op. 11).

Durante un soggiorno a Vienna Chopin soffrì per le notizie che gli giunsero dalla Polonia riguardo alla Rivolta di Novembre. Egli non ritornerà mai più in patria. Le composizioni di questo periodo sono drammatiche e liriche, caratteristiche che sostituiscono piano piano la spensieratezza popolaresca e il sentimentalismo dei lavori precedenti.

Quando il musicista si trovava a Stoccarda, venne a sapere che la rivoluzione polacca era stata soffocata nel sangue dallo Zar russo Alessandro I. Secondo Maurycy Karasowski, l'episodio storico ispirò a Chopin scrivere lo Studio op. 10 n. 12, quell'Allegro con fuoco a cui poi fu attribuito il titolo «La caduta di Varsavia».

Gli anni della maturità artistica

A circa vent'anni Chopin si trasferì a Parigi, dove condusse una vita di virtuoso, componendo brani che riscossero successo specialmente nei salotti. Frequentò i teatri d'opera e conobbe vari musicisti (Friedrich Kalkbrenner, Franz Liszt, Ferdinand Hiller, Vincenzo Bellini, Hector Berlioz), era invitato a esibizioni private nei salotti mentre rari furono i suoi concerti pubblici.

Dava molte lezioni private, principale fonte dei suoi guadagni. Quando nel 1835 si fidanzò con la contessa Maria Wodziska (1819-1879), la famiglia di lei, dopo un apparente, iniziale favore, si mostrò contraria al matrimonio. Forse in questo rifiuto ebbe una parte importante la salute cagionevole di Chopin: di aspetto emaciato, aveva scarsissima resistenza fisica, soffriva di frequenti attacchi di bronchite purulenta, laringite ed episodi di emottisi;[2] secondo la maggior parte dei biografi, tuttavia, pesarono maggiormente ragioni economiche. Fu questo anche l'anno dell'ultimo incontro con i suoi genitori, che si recarono a Karlsbad, dove Chopin li raggiunse in agosto. Durante il viaggio di rientro a Parigi, ebbe modo a Dresda di conoscere Robert Schumann e Clara Wieck.

Nel 1838 conobbe la scrittrice George Sand, più grande di lui di sei anni e in precedenza amante di Alfred De Musset e del geloso Félicien Mallefille (1813-1868), e si gettò nelle braccia dell'"amore compiuto" (parole di George Sand). I due amanti si recarono a Maiorca, trascorrendo l'inverno nella Cartuja di Valdemossa, nel Nord Ovest dell'isola, mentre in Spagna continuava la guerra e la malattia di Chopin si acuiva sempre più. A trent'anni pesava meno di 45 chilogrammi per una statura di circa un metro e 70 e George Sand, dopo neanche due anni dal loro incontro, cercò di interrompere la loro relazione sessuale perché temeva ripercussioni sulla salute di lui.[2]

Nel 1839 Chopin e George Sand tornarono in Francia. Trascorsi insieme quasi sette anni, l'incompatibilità dei due amanti emerse inequivocabilmente quando Fryderyk prese posizione sul matrimonio fallito di Solange, la figlia di George. La scrittrice lo accusò di esserle nemico e lo lasciò. Il periodo precedente alla rottura con George Sand lasciò un'impronta importante sulla creatività e sulla vita sociale di Chopin.

Ultimo periodo della vita

Dopo la rottura con George Sand e l'aggravarsi della malattia, Chopin cadde in una depressione che probabilmente accelerò la sua morte. Dopo aver lasciato Nohant-Vic compose sempre meno sino al totale silenzio.

Durante l'ultimo periodo della sua vita, Chopin fu assistito da una sua allieva scozzese, Jane Stirling, che insieme alla sorella Mrs. Erskine convinse Chopin a trasferirsi in Inghilterra. Ma il rigido clima inglese e la vita mondana in cui vollero trascinarlo le due scozzesi peggiorò notevolmente la salute del compositore.

Rientrato a Parigi, la sua salute si aggravò improvvisamente, e il 17 ottobre del 1849, alle 2 del mattino, venne dichiarato morto; al suo fianco, negli ultimi momenti di vita, gli intimi, tra cui Eugène Delacroix, Delfina Potocka - alla quale aveva dedicato uno dei suoi valzer più famosi - e la sua più amata sorella, Ludwika. Venne sepolto a Parigi nel cimitero di Père Lachaise con molte onoranze funebri, ma il suo cuore è conservato a Varsavia, nella Chiesa di Santa Croce.

Cronologia

  • 1810 nasce a elazowa Wola
  • 1817 prime prove di composizione
  • 1818 prima esibizione pubblica
  • 1823 inizio degli studi di composizione con Elsner
  • 1826 studi nella Scuola Superiore di Musica
  • 1829 primo viaggio a Vienna
  • 1830 secondo viaggio a Vienna
  • 1831 arrivo a Parigi
  • 1835 fidanzamento con Maria Wodziska
  • 1836 incontro con George Sand
  • 1837 rottura con Wodziska
  • 1838 rapporto con George Sand, partenza per Maiorca e lavoro sui 24 Preludi.
  • 1839 ritorno in Francia, compone la Sonata in Si bemolle minore
  • 1844 muore Nicolas Chopin, il padre.
  • 1845 i litigi con la Sand aumentano e la malattia si aggrava
  • 1847 rottura con la Sand
  • 1848 viaggio con Jane Stirling in Inghilterra e Scozia
  • 1849 morte il 17 ottobre

Composizioni

Chopin ha composto quasi esclusivamente per pianoforte solista, ma il catalogo delle sue opere include anche 2 concerti per pianoforte e orchestra, 20 romanze per voce e pianoforte e un numero esiguo (cinque in tutto) di composizioni da camera per pianoforte e violoncello; pianoforte, violoncello e violino; pianoforte e flauto. Le composizioni per pianoforte solo includono:

  • 59 Mazurche
  • 27 Studi
  • 26 Preludi
  • 21 Notturni
  • 19 Valzer
  • 17 Polacche
  • 5 set di Variazioni
  • 4 Ballate
  • 4 Scherzi
  • 4 Improvvisi
  • 3 Sonate
  • Pezzi vari (tra cui: Allegro da concerto op. 46, Bolero op. 19, Barcarola op. 60, la Berceuse op. 57, Fantasia op. 49, Tarantella op. 43 e altri)

Questo catalogo (incompleto) rivela chiaramente come Chopin si sia cimentato in composizioni quasi sempre pianistiche ma di vario tipo, risolvendo brillantemente la problematica connessa con tutte le forme affrontate. Tra queste figurano composizioni classiche come i Concerti e le Sonate, composizioni dal respiro ampio e dalla struttura più libera come gli Scherzi e le Ballate, e composizioni brevi e intime come i Preludi, i Notturni, gli Studi e le Mazurche.

Un ruolo particolare nella produzione chopiniana è rivestito dai pezzi legati all'amata Polonia. Tra questi si trovano le Mazurche, le Polacche, il Rondò da concerto Krakowiak e la Fantasia su arie polacche (questi ultimi due per pianoforte ed orchestra).

Se le Mazurche sembrano essere piccole e intime rievocazioni del folclore musicale polacco, altre composizioni più strutturate come le polacche op. 44, op. 53 (Eroica), op. 61 o la Fantasia su arie polacche sono l'ambiente ideale dove il compositore può con più personalità rielaborare idee o ricordi della lontana patria, che possono essere ritmi, incisi melodici o altro. In questo gruppo spicca la Fantasia, dove il pianoforte rielabora con estrema personalità i temi originali polacchi suonati dall'orchestra.

Gli Studi per pianoforte op. 10 e op. 25 rappresentano un caposaldo della musica in quanto Chopin trasforma lo studio, da genere essenzialmente didattico a vera e propria composizione artistica. Pare che l'autore li abbia scritti per sé stesso, per compensare una formazione pianistica per certi versi non compiuta; ogni studio è espressamente dedicato a una particolare tecnica pianistica.

Non solo negli Studi, ma anche nelle Mazurche, nei Preludi e nei Notturni Chopin affronta con efficacia le strutture piccole (non più di 5-6 pagine). Queste composizioni sono generalmente costruite su un'idea principale talvolta alternata a una sezione centrale di carattere contrastante (come nello Studio op. 25 n. 5, in quasi tutti i notturni e in molte mazurche).

I Preludi sono composizioni brevi e con esposizioni essenziali, talvolta racchiusi in poche battute (si considerino per esempio quello in La maggiore o quello in Do maggiore). Sono considerati alla stregua di aforismi musicali, per l'efficacia con cui dipingono sensazioni o creano atmosfere. Sono costruiti sul circolo delle quinte, alternando il modo maggiore al modo minore.

I Notturni sono considerati tra le composizioni più emblematiche del romanticismo chopiniano, ispirate liberamente a quelli ben più ingenui dell'irlandese John Field, che ne inventò il genere, e caratterizzati da piccoli momenti lirici dalla melodia generalmente cantabile ed espressiva. Se ne trovano di vari tipi, dai più sognanti (op. 9 n. 2 in Mib maggiore, famoso, op. 55 n. 2 in Mi bemolle maggiore), ai più cupi (op. 48 n. 1 in Do minore), ai più enigmatici (Notturno op. 9 n. 3 in Si maggiore). Secondo il maestro Maurizio Pollini, essi sono come un riflesso "compositivo ed esistenziale", una sorta di "diario intimo, che attraversa la sua vita"[3].

Composizioni in genere più estese sono gli Improvvisi e i Valzer.

Gli Improvvisi sono a struttura tripartita A-B-A'. Generalmente la prima parte è veloce, con temi a terzine in forma di moto perpetuo, mentre la sezione centrale è più lenta e melodica. Famoso il quarto Improvviso-Fantasia in Do diesis minore, che Chopin aveva rigettato in quanto considerava alcuni passaggi troppo simili alla celeberrima Sonata n. 14 di Beethoven.

Anche i Valzer presentano forme svariate e si lasciano ammirare per raffinatezza dei temi e ricercatezza della scrittura. Sappiamo che Chopin li pensò come brani puramente musicali, non perché fossero ballati dai membri di quella buona società parigina della quale faceva parte egli stesso (e che non amava particolarmente). Tra i momenti più efficaci dei valzer maggiori vi sono sicuramente le code, in cui Chopin condensa le idee tematiche della composizione.

Passando a considerare le composizioni ancora più elaborate, incontriamo gli Scherzi e le Ballate.

Nonostante le ampie dimensioni gli Scherzi chopiniani conservano una struttura che ci permette di ricondurli alla struttura tripartita dello Scherzo beethoveniano, anche se molteplici sono le differenze musicali. Lo Scherzo più famoso è sicuramente il n. 2 in Si bemolle minore e semplicemente considerando la varietà di registri stilistici toccati in questa composizione ci si può rendere conto della sua complessità. Si va dall'incisivo tema iniziale di terzine alla fluente e ampia melodia della pagina successiva, mentre nella sezione centrale si passa da momenti di recitativo a fioriti arabeschi e a passaggi modulanti d'intonazione drammatica.

Le 4 Ballate per pianoforte sono una novità assoluta nella storia della musica. Esse non hanno infatti niente a che fare con le ballate medievali, e secondo alcuni studiosi furono semmai ispirate a quelle letterarie di Mickiewicz. Qui Chopin crea una forma ampia, adattata alle sue necessità espressive, costruita spesso su scontri tra il versante sognante e quello drammatico della sua personalità (si consideri per esempio la celebre Ballata op. 23 in Sol minore). Più di qualche revisore ha tentato di ricostruire gli aspetti di alternanza tematica, scovandovi gli stili della sonata, dello scherzo, del rondeau, ma sempre in indecifrabile mescolanza, supportati da una costante invenzione tematica senza pari nel repertorio chopiniano. Si pensi alla mirabile Quarta.

La critica considera le Sonate e i Concerti come pezzi nei quali la libera fantasia musicale di Chopin si adattò con più fatica alla rigida struttura formale imposta dalla convenzione. Ciononostante, la Sonata n. 2 in si bemolle minore (nota come "Marcia Funebre") contiene momenti musicali di grande impatto (come la Marcia funebre del titolo) o di acceso sperimentalismo (come il quarto tempo, privo di melodia, in cui entrambe le mani suonano un vorticoso tema all'unisono).

Tutte queste composizioni mostrano le due anime di Chopin: quella limpida, sognante, malinconica, cantabile dello studio op. 10 n. 3 in Mi maggiore o del notturno op. 9 n. 2 in Mi bemolle maggiore, e quella più nera e a tratti disperata di alcune tra le composizioni più enigmatiche, come il finale della quarta ballata, lo Studio op. 25 n. 12 in Do minore o il quarto tempo della sonata marcia funebre.

Chopin lascia un testamento musicale di grandi proporzioni, che ci mostra un compositore attento al più infimo dettaglio, dotato di una creatività esplosiva e insieme di un inesorabile senso degli equilibri formali, oltre che di una espressività musicale che raramente ha trovato pari nella storia della musica.

L'amata Polonia

Un ruolo particolare nella produzione chopiniana è rivestito dai pezzi legati all'amata Polonia.

Tra questi si trovano le Mazurche, le Polacche, il Krakowiak e la Fantasia su arie polacche (questi ultimi due per pianoforte ed orchestra).

Se le Mazurche sembrano essere piccole e intime rievocazioni del folclore musicale polacco, altre composizioni più strutturate come le polacche op. 44, op. 53, op. 61 o la Fantasia su arie polacche sono l'ambiente ideale dove il compositore può con più personalità rielaborare idee o ricordi della lontana patria, che possono essere ritmi, incisi melodici o altro. In questo gruppo spicca la Fantasia, dove il pianoforte rielabora con estrema personalità i temi originali polacchi suonati dall'orchestra.

L'amore del musicista per la sua patria polacca è stato ampiamente ricambiato: in Polonia Chopin è considerato un vero e proprio eroe nazionale. A lui sono state dedicate banconote, l'aeroporto di Varsavia, monumenti (famoso quello eretto nel 1926, distrutto dai nazisti dopo l'occupazione nella seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito), vie e svariati premi.
Nella capitale Varsavia esiste inoltre un teatro dedicato solo ed esclusivamente alle sue composizioni, in cui tutto l'anno si alternano svariati esecutori.

Dal 1927 viene organizzato in Polonia il Concorso pianistico internazionale Frédéric Chopin, il primo concorso monografico del mondo, fondato da Jerzy urawlew e che lanciò, tra gli altri, anche Maurizio Pollini[3].

Tra i più celebri studiosi del musicista polacco figurano Gastone Belotti e Jaroslaw Iwaszkiewicz.

"In genere era sulla mezzanotte che lui si abbandonava, quando i grandi cravattoni se n'erano andati, quando l'argomento politico del movimento era stato esaurientemente dibattuto, quando tutti i maldicenti avevano dato fondo ai loro aneddoti, tutte le insidie erano state tese, tutte le perfidie consumate, solo allora, obbedendo alla muta richiesta di due occhi intelligenti, diveniva poeta e cantava gli ossianici amori degli eroi dei suoi sogni ..., i dolori della patria lontana, la sua cara Polonia, sempre pronta a vincere e sempre battuta." Dal necrologio scritto da Berlioz il 27 ottobre 1849, Gastone Belotti in Chopin EDT

Influenza mediatica

Halo 3

Nella campagna mondiale organizzata dalla Microsoft per l'uscita del videogioco Halo 3 per Xbox 360, è presente un'opera del compositore polacco. In particolare, nei video della campagna Believe il tema principale è il Preludio op. 28 n. 15, trasmesso a partire dal 12 settembre 2007, Believe racconta una storia di eroismo attraverso l'uso di un gigantesco diorama che congela momenti toccanti ma anche tragici della guerra tra umani e covenant. La serie di video, consecutivi, sono stati rilasciati anche dopo l'uscita del gioco.

Adweek ha nominato Believe una delle campagne pubblicitarie del decennio.[4]

Sempre il Preludio opera 28 è stato utilizzato come tema della campagna pubblicitaria di Bulletstorm della Epic Games, che rifà il verso a Believe di Halo.

Eternal Sonata

Nel 2007 la casa videoludica Namco Bandai ha sviluppato un JRPG dal titolo Eternal Sonata per Xbox360 e PS3 basato sugli ultimi istanti di vita di Chopin e su un'immaginaria avventura fantastica da lui vissuta in prima persona.

Prometheus

Nel film di fantascienza Prometheus lo stesso Preludio op. 28 n. 15 è presente come colonna sonora in alcune sequenze della pellicola, precisamente durante l'addestramento dell'androide David sull'astronave in viaggio.

Filmografia

La vita breve e tormentata del musicista polacco, vero archetipo dell'artista romantico, si è ben prestata a varie trasposizioni filmiche.

  • L'eterna armonia (1945) di Charles Vidor, con Cornell Wilde come Chopin.
  • La nota blu (1991), di Andrzej Zulawski, con Janusz Olejniczak, Marie-France Pisier, Sophie Marceau, Noemi Nadelmann.
  • Chopin: desiderio d'amore (Pragnienie mioci) (2002), di Jerzy Antczak, con due versioni, in polacco e in inglese, con attori britannici.
  • Chopin amore mio (1991), con Hugh Grant nel ruolo del musicista.

Monumenti a Chopin

  • Monumento a Fryderyk-Chopin a Varsavia Monumento in bronzo nel parco azienki a Varsavia
  • Statua di bronzo raffigurante Chopin creata da Józek Nowak ed inaugurata nel Dichtergarten a Monaco di Baviera nel 2010

Note

  1. Renato Di Benedetto. Romanticismo e scuole nazionali nell'Ottocento. Torino, EDT, 1991. 126-135
  2. 2,0 2,1 2,2 Matteo Valerio: Malattie in musica: la storia clinica di Chopin in M.D, anno XVII n. 31-32, pag. 47 (10 novembre 2010)
  3. 3,0 3,1 Leonetta Bentivoglio. "Maurizio Pollini: Perché prediligo Chopin, un mago del pianoforte", La Repubblica, p. 46. URL consultato il 13 gennaio 2009.
  4. AdweekMedia: Best of the 2000s - Commercial of the Decade

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