Aldo Ciccolini

Aldo Ciccolini

nato il 15.8.1925 a Napoli, Campania, Italia

morto il 1.2.2015 a Asnières, Francia

Aldo Ciccolini

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Aldo Ciccolini (Napoli, 15 agosto 1925 – Asnières-sur-Seine, 1º febbraio 2015[1]) è stato un pianista italiano naturalizzato francese.

Biografia

Aldo Ciccolini è nato a Napoli da una nobile famiglia italiana, i marchesi Ciccolini di Macerata, di lunga tradizione musicale. Suo zio, Ettore, basso lirico, fu molto stimato da Giacomo Puccini, compositore per il quale lo stesso Ciccolini nutrì da giovane un notevole apprezzamento. Nella sua città natale studia pianoforte con Paolo Denza e composizione con Achille Longo presso il conservatorio di San Pietro a Majella. In realtà, fu ammesso precocemente, a soli nove anni, allo studio della composizione e si formò alternando uno scrupoloso studio della dodecafonia agli studi accademici tradizionali[2]. Ciò fu possibile grazie a una delega direttoriale di Francesco Cilea, all'epoca direttore del Conservatorio di Napoli, accompagnata da una richiesta formale dello stesso Achille Longo. L'alta considerazione del maestro per il suo giovane pupillo fece sì che una melodia per canto e piano di quest'ultimo venisse inclusa, interamente, a titolo di esempio e a conclusione, nel libro del Longo di melodie e canti edito da Casa Ricordi[3].

Successivamente completò i suoi studi pianistici con Marguerite Long ed Alfred Cortot a Parigi. Ereditò, dai suoi docenti, gli insegnamenti di Ferruccio Busoni e di Liszt. Debuttò al Teatro San Carlo nel 1941 all'età di 16 anni. Nel 1949 vinse il Concorso internazionale Marguerite-Long-Jacques-Thibaud a Parigi. Ha collaborato con i direttori d'orchestra più noti, come Wilhelm Furtwängler, Ernest Ansermet, André Cluytens, Dimitri Mitropoulos, Charles Münch, Lorin Maazel, Carlos Kleiber, Georges Prêtre, Jean Martinon, Pierre Monteux, Carlo Maria Giulini, Gianandrea Gavazzeni, Franco Caracciolo, Aldo Ceccato, Umberto Benedetti Michelangeli, e con il soprano Elisabeth Schwarzkopf.

Nel 1950 suona nella prima esecuzione assoluta a Parigi del "Concerto de mai" di Marcel Delannoy.

Al Teatro La Fenice di Venezia nel 1950 esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 (Čajkovskij) diretto da Carlo Maria Giulini e nel 1961 il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 (Beethoven).

Al Teatro alla Scala di Milano nel 1955 esegue un concerto diretto da Lorin Maazel e nel 1956 un recital alla Piccola Scala.

Cittadino francese dal 1969, ha insegnato al Conservatoire de Paris dal 1970 al 1988, scoprendo la sua vocazione di didatta a cui è rimasto sempre fedele e dedicandosi con rigore e generosità alla formazione delle nuove generazioni quali Jean-Marc Savelli. È inoltre stato docente presso l'Accademia Lorenzo Perosi dal 1984 per oltre un decennio. Tra i suoi allievi vanno ricordati Akiko Ebi, Géry Moutier, Jean-Yves Thibaudet, Artur Pizzaro, Marie-Josèphe Jude, Nicholas Angelich, Mario Galeani, Jean-Luc Kandyoti[4], Antonio Faca Rosado, Ivan Donchev.

Nel 1972 suona nella prima rappresentazione nella Salle du Théâtre du Château di Versailles della "Petite messe solennelle" di Rossini.

Per La Fenice di Venezia nel 1975 torna con un concerto di musiche di Robert Schumann, nel 1994 in un recital al Teatro Toniolo di Mestre, nel 1996 con il Quintetto per pianoforte e archi di Guido Alberto Fano al Teatro stabile del Veneto "Carlo Goldoni" per raccogliere fondi per la ricostruzione del Teatro La Fenice e nel 2002 il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven) al PalaFenice al Tronchetto.

Alla Scala nel 1984 torna con un concerto con musiche di Debussy, nel 1986 il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 (Rachmaninov), nel 1990 il Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore (Ravel) diretto da Georges Prêtre e nel 1994 con un recital.

Nel 2010 ha festeggiato il suo 85º compleanno al festival pianistico di La Roque D'Anthéron, uno dei festival più importanti di Francia.

Nel 2011 la pianista e compositrice Maria Gabriella Mariani, sua ex allieva all'Accademia di Biella e a Parigi gli ha dedicato una sua composizione pianistica, la sonata in tre tempi in do diesis minore dal titolo Pour jouer.

Nel 2012 gli è stato tributato il prestigioso Premio "Una Vita nella Musica Arthur Rubinstein, presso il Teatro La Fenice di Venezia e nel 2013, a Milano, il Premio ICMA (International Classical Music Awards).

Stile

Ciccolini è un interprete celebre, che ha promosso soprattutto la conoscenza della musica per pianoforte dei compositori francesi, noti e meno noti: Maurice Ravel, Claude Debussy, Erik Satie, Déodat de Séverac, Jules Massenet, Charles Henri Valentin Alkan e Alexis de Castillon. È anche conosciuto per le sue interpretazioni della musica di Franz Liszt, di Franz Schubert, di Camille Saint-Saens e si è dedicato anche alla divulgazione delle composizioni pianistiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Mario Pilati, Achille Longo ed Ildebrando Pizzetti.

Ha effettuato più di cento registrazioni per la EMI-Pathé Records ed altre case discografiche. Queste registrazioni includono le integrali delle sonate per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven, l'opera per pianoforte di Claude Debussy e di Leoš Janáček, i Notturni di Fryderyk Chopin, le opere per pianoforte solo di Edvard Grieg e varie sonate di Domenico Scarlatti.

Riconoscimenti

Prix Edison del Académie Charles Cros, Premio della giuria National Academy of Recordings Arts negli USA, tre volte Grand Prix du Disque in Francia. Nel 2002 ha ricevuto il Diapason d'Or per l'integrale di Janàcek incisa per Abeille Music, per Schumann con la casa discografica di Cascavellas e nell'ottobre 2003 per i Notturni di Chopin, sempre con Cascavellas. Il 23 novembre 2005 a Roma ha ricevuto il Premio Vittorio De Sica.

Nel 2008 è stato nominato commendatore dell'Ordine nazionale francese al merito.

Onorificenze

Officier de l'Ordre nationale du Merite
Officier de la Legion d'Honneur
Commandeur des Arts et des Lettres

Note

Bibliografia

Altri progetti

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